Sono molti i nervi scoperti in questo momento e chiaramente ciò non aiuta a parlarne, tuttavia se guardiamo ad altri paesi vediamo che sono passati anche loro dalla sottovalutazione (aperture indiscriminate), al contagio dilagante, ai lockdown (serrate quasi totali). Solo che in altri paesi (guardo all'Europa) i lockdown sono stati più lunghi e stringenti dei nostri. Sbaglio?
Da noi, in fondo, sono riusciti a contemperare la cautela per il controllo dei contagi con il pericolo sociale derivante dai danni economici. Con molti errori ed aberrazioni (alcuni aprono anche se a ranghi ridotti mentre altri settori sono totalmente chiusi, azzerati). Hanno fatto bene o male? Considerando il dissesto endemico di questo Paese direi che tanto peggio degli altri non hanno fatto, anzi.
Purtroppo da noi si litiga su tutto e non si riesce a remare tutti nella stessa direzione nemmeno davanti ad una pandemia.
In questo momento si sta scontando il prezzo dei cluster familiari, dove il virus dilaga incontrastato proprio perché approfitta di contatti quasi inevitabili (spesso familiari che assistono altri familiari soli e sofferenti). Quando si sovrappongono al covid altre malattie (pensiamo ai malati oncologici) devi solo scegliere di cosa morire dato che con l'attuale saturazione delle strutture ospedaliere non resta che sperare nelle cure domiciliari (quando ci sono). A fronte di questa situazione mi capita di leggere di gente che respinge i vaccini o peggio quelli che fanno il calcolo sulla percentuale di umani effettivamente colpiti dalla pandemia (3 milioni su 7 miliardi...) che trovo incommentabili.
In tutto questo kaos noi possiamo solo contribuire attenendoci alle poche semplici istruzioni: protezione, igiene, distanziamento e il vaccino quando sarà il momento. Inutile che ci incazziamo tra di noi.
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passione infinita
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