Fino all’altro giorno ero pronto a giurare che fosse una qualche special su meccanica Guzzi anni ’70. Ho il vizio di non cercare mai su internet, vado a spulciare un vecchio libro e leggo:
Nel 1951 la Innocenti costruisce una Lambretta da corsa con un motore all’avanguardia, del tutto estraneo alla filosofia motociclistica dell’epoca. L’ing. Pier Carlo Torre l’anno prima progetta un bicilindrico frontemarcia a V di 90° di 247,21 cc. con cilindri in ghisa e camicie in acciaio speciale riportato; valvole in testa con alberi a camme in testa comandate da alberini e coppie coniche; 5 marce con comando a pedale; trasmissione finale ad albero cardanico ad un solo giunto racchiuso in un braccio che funge da forcellone oscillante.
Con 29 cavalli a 9.500 giri, velocissima, viene provata con successo in Italia ed all’estero da Nello Pagani, ma è improvvisamente bloccata e dimenticata: la Lambretta non ha tempo di cimentarsi con le moto: è tutta dedita allo scooter.
Ora (si fa pour parler), dato che gli attuali motori Guzzi ne sembrano la fotocopia, non è che 15 anni dopo l’ing. Carcano possa aver rispolverato vecchi disegni o addirittura la moto abbandonata e “inventa” il famoso bicilindrico?
Mi si dirà che è sempre successo che qualcuno copia qualcun'altro, ma da ex-guzzista mi rimane un po’ di amaro in bocca.
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Burgman 650
"Quando un Mustang arrivava in coda al tuo Me410, potevi solo pregare".
F. Stehle
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