da:
http://www.motonline.com/
Braccio di ferro fra Governo e Regione sulla legge che prescrive i
blocchi per inquinamento. Si erano impegnati a un accordo, ma l'azione
dello Stato per ora rende la legge inattuabile
'Per ora non è possibile dare attuazione alle limitazioni permanenti
previste dal 1° luglio per le moto a due tempi Euro 0 e, dal 1° ottobre,
per tutti gli altri veicoli - non moto, ndr - diesel o benzina Euro 0'.
Si è espresso con queste parole Roberto Formigoni, il governatore della
Regione Lombardia, lamentando il fatto che il Governo ha presentato un
ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge regionale 24/06, la
stessa che stabiliva i nuovi divieti di circolazione per i veicoli più
inquinanti (
http://motonline.com/news/articolo.cfm?codice=80574).
Successivamente da Palazzo Chigi si erano anche impegnati a ritirare il
ricorso e per il 7 maggio era stato fissato un tavolo di trattative
Governo-Regione per discutere e trovare soluzioni. Invece l'appuntamento
è stato rimandato più volte e nel frattempo il ricorso alla Corte
Costituzionale marcia, tanto che è già stata fissata l'udienza; a
dicembre.
Fra le motivazioni del ricorso del Governo, il fatto che la circolazione
stradale è di competenza nazionale, mentre il compito di decidere
blocchi e limitazioni spetta a Comuni e Prefetture. I presidenti delle
Regioni dal canto loro, potrebbero decidere solo per le strade
regionali. Inoltre, una Regione può decidere la sospensione del traffico
se parallelamente ci sono alternative di trasporto, informazione,
preavviso e soprattutto 'temporaneità'.
Insomma, i divieti non possono essere definitivi e non possono, come
succede in questo caso, riguardare solo i residenti in Lombardia,
introducendo una disparità di trattamento.