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Originariamente inviata da Stoner 1961
EnricoSL600 non ho proprio capito le tue risposte ...
Prima i tagliandi non erano a 6000 e li hanno portati a 12000 o sbaglio ?
Secondo me a essere solo piu' furbi non si mantengono i clienti ...
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Infatti la situazione non è rosea come la dipingono, per come la vedo io. Prendi per esempio la Hypermotard: non perdono occasione per dire che è un grande successo commerciale, ma per strada non se ne vede una. E quasi lo stesso vale per le 1098; io non ho mai visto una 1198 per strada, tanto da poter perfino dubitare che esista realmente. Le uniche moto che si vedono relativamente di frequente sono i 696, ma nemmeno granché.
Arrivando a questa benedetta qualità del prodotto, io mi sono talmente scottato con l'ultima Ducati che ho avuto (una Multi 1000) che ho cambiato marca, anche se non è solo per le grane che ho avuto ma soprattutto per una questione di "filosofia", se la vogliamo chiamare così. Fatto sta che comunque, anche andando oltre il discorso affidabilità, la qualità del prodotto Ducati a mio avviso è migliorata solo se si parla di qualità percepita dall'occhio disattento. Prendi il 696: soluzioni appariscenti come le pinze freno radiali sono accoppiate poi a una pompa antidiluviana, per dirne una. Ma peggio lo si è fatto facendo un telaio misto traliccio-fusione che altra motivazione non penso possa avere se non quella del contenimento dei costi di realizzazione. Al pari della sospensione posteriore, che sui vecchi Monster era dotata di articolazione progressiva e sul nuovo no.
Ora, se vogliamo dire che poi per la maggior parte della gente tutto questo funziona più o meno nello stesso modo, mi sta anche bene. Ma farmi passare una sostanziale involuzione tecnica per l'uovo di Colombo, beh... magari anche no. Hanno addirittura detto che il telaio del nuovo Monster si ispira a quello della Desmosedici, ma a me non risulta che sulla Desmosedici ci siano parti fatte di fusione d'alluminio. Ripeto: magari da guidare è anche divertente, ma se si parla di tecnica costruttiva e qualità... beh... diciamo che hanno fatto un buon lavoro di ottimizzazione dei costi. Stop.
Potrei andare avanti per ore, ma mi fermo qui e arrivo velocemente al discorso dei tagliandi. I tagliandi Ducati sono sempre stati prescritti dalla Casa ogni 10000 chilometri, non ogni 6000. Adesso sono ogni 12000, il che a casa mia vuol dire che in 60000 chilometri fai 5 tagliandi invece di 6. Non mi pare una rivoluzione copernicana, soprattutto se pensiamo che quasi nessuno fa 60000 chilometri con una Ducati odierna dato che passa di moda molto prima. Per contro, trovare un centro assistenza ufficiale che realmente fa i tagliandi come dovrebbero essere fatti su un motore così particolare comincia a essere sempre più difficile. In Toscana io ne conosco uno solo, e giustamente si fa pagare per il lavoro che realmente fa e non per quello che le tabelle ufficiali raccontano. Quelle vanno bene per fare numero, tanto nove clienti su dieci oggi non hanno una minima idea della differenza tra un motore con le valvole registrate alle tolleranze minime e uno in cui per risparmiare tempo si dà semplicemente un'occhiata a che non si superino quelle massime.
In sostanza, e concludo, l'aria che gira in Ducati da qualche anno mi dà molto da pensare sul fatto che siano interessati a mantenere i clienti che hanno. Molti di quelli di vecchia data se ne vanno perché come per esempio me non trovano più un modello che risponda ai loro canoni di motocicletta all'italiana, e dei nuovi non mi pare si curino più di tanto, anche guardando alla loro politica dei modelli. Mi pare più una ricerca del cliente "mordi e fuggi": oggi vendono un 696, ma non mi pare che abbiano grande interesse a formare nel nuovo cliente una "cultura ducatista" che lo fidelizzi al Marchio. Forse perché quella non ce l'hanno nemmeno loro, chi lo sa...