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Originariamente inviata da rasù
Capisco le doverose riflessioni tra colposità e volontarietà in un omicidio, ma qua stiamo discutendo di un omicidio in cui é in dubbio anche se ci sia il morto o no.
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Beh si perché se sapessimo che c'è il morto, cioè se l'acquirente sapesse con certezza che l'acquisto proviene da un illecito, allora si sarebbe nella ricettazione. Che è oggettivamente meno vaga. Se sai che proviene da reato ci caschi dentro e finita li.
Però per evitare il "non chiedo e quindi non so" a me questo pare sensato. Ovviamente ha spazi di interpretazione, come tante altre leggi, e li si può e deve sperare che la la magistratura lavori bene. Ma le norma in sé ha un suo motivo di esistere. Non è inutile in quel che cerca di fare.
Vero che il prezzo è oggettivo. Ma non lo sono le condizioni di sconto. Per dire, una guzzi dopo un anno che me la vendono al 25% del prezzo d'acquisto non ho dubbi, gli sto facendo ancora un favore. Una bmw se strappo il 95% già mi inizio a chiedere se non sia poi rubata.
Per dire che se il prezzo è oggettivo, la quantità di eventuale riduzione del prezzo che diventa "anormale" cambia da prodotto a prodotto, da produttore a produttore, e pure con gli anni. Un criterio matematico che non lasci spazio a interpretazione caso per caso, io, non lo saprei formulare.
E il prezzo ridotto è uno uno dei casi della norma, gli altri sono ancora più complessi da normare.
E in casi del genere I giudici sanno benissimo che non è loro mestiere esagerare storpiando il senso della norma che va invece interpretata in maniera rirtretta per cui, generalmente, non c'è incauto acquisto a meno che non ci sia motivo di credere che fosse incauto.
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