supercazzola sul K delle molle
ne abbiamo discusso in tante occasioni, il K delle molle e' una cosa, il precarico un'altra.
Se le molla e' quella il K non cambia.OK
Il k della molla dipende dal materiale, OK
il K della molla dipende dalla sezione del "filo OK
Il K della molla dipende dal diametro della spira OK
il K della molla dipende dal passo della spira OK
Per fare molle a K variabile in passato si son fatte le molle a botte per giocarsi la variazione del diametro.
SI son fatte le molle con le spire stirate per giocarsela sul passo.
Si son fatte le doppie o triple molle sovrapposte con K diverso per combinare una progressivita'.
Benissimo , ora che si sono riassunte le varie cose, nessuno ha mai realizzato una molla a K variabile. Ovvero proprio variare il K di QUELLA molla, o la sua caratteristica quando dotata di K non lineare tramite gli accorgimenti di cui sopra.
E' quindi con autentica curiosita' che sull'ultimo o penultimo numero di IN MOTO leggo che una ditta italiana (Mupo se ricordo bene), sta brevettando un sistema su un monoammortizzatore per fare la molla a K variabile. SI badi bene, QUELLA STESSA molla.
C'e' una foto del dispositivo. In pratica una specie di tamburo scanalato che si va a "avvitare" di piu' o meno nella molla in modo sostanzialmente di rendere "bloccate" un certo numero di spire, come se la molla venisse in pratica "segata".
Immaginate quindi che alcune spire, da una delle due estremita' della molla vengano rese "immobili", ossia che restino libere di comprimersi solo le altre.
BEh, ci ho pensato un bel po', cercando di capire senza preconcetti o presunzione.O non ho capito nulla del meccanismo, cosa possibilissima, oppure il K non varia per niente. Limito solo l'escursione utile prima di fare fine corsa, il che non mi sembra un vantaggio.
QUalcuno puo' delucidarmi?
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