![]() |
supercazzola sul K delle molle
ne abbiamo discusso in tante occasioni, il K delle molle e' una cosa, il precarico un'altra.
Se le molla e' quella il K non cambia.OK Il k della molla dipende dal materiale, OK il K della molla dipende dalla sezione del "filo OK Il K della molla dipende dal diametro della spira OK il K della molla dipende dal passo della spira OK Per fare molle a K variabile in passato si son fatte le molle a botte per giocarsi la variazione del diametro. SI son fatte le molle con le spire stirate per giocarsela sul passo. Si son fatte le doppie o triple molle sovrapposte con K diverso per combinare una progressivita'. Benissimo , ora che si sono riassunte le varie cose, nessuno ha mai realizzato una molla a K variabile. Ovvero proprio variare il K di QUELLA molla, o la sua caratteristica quando dotata di K non lineare tramite gli accorgimenti di cui sopra. E' quindi con autentica curiosita' che sull'ultimo o penultimo numero di IN MOTO leggo che una ditta italiana (Mupo se ricordo bene), sta brevettando un sistema su un monoammortizzatore per fare la molla a K variabile. SI badi bene, QUELLA STESSA molla. C'e' una foto del dispositivo. In pratica una specie di tamburo scanalato che si va a "avvitare" di piu' o meno nella molla in modo sostanzialmente di rendere "bloccate" un certo numero di spire, come se la molla venisse in pratica "segata". Immaginate quindi che alcune spire, da una delle due estremita' della molla vengano rese "immobili", ossia che restino libere di comprimersi solo le altre. BEh, ci ho pensato un bel po', cercando di capire senza preconcetti o presunzione.O non ho capito nulla del meccanismo, cosa possibilissima, oppure il K non varia per niente. Limito solo l'escursione utile prima di fare fine corsa, il che non mi sembra un vantaggio. QUalcuno puo' delucidarmi? |
non ho tempo di approfondire.... ma mi pare simile al vecchio sistema della molla con passo variabile, in compressione le spire progressivamente si appoggiavano le une sulle altre e ne rimanevano sempre meno a lavorare.
|
Se una molla con 10 spire si accorcia di 1 cm sotto tot peso se ne blocchi 5, cioè infili uno spessore che ne impedisce il loro rispettivo avvicinarsi, quel cm se lo faranno le 5 rimaste libere che da sole saranno meno "forti".
Il K è un valore di tutta la molla non per ogni giro del filo. |
nicola, non mi torna mica tanto, o meglio ,dove sarebbe quindi il vantaggio? e' come segare la molla . Piuttosto il discorso di rasu' potrebbe avere un senso, ovvero faccio una molla (come ne abbiamo visto tante in passato)con le spire a passo variabile(ovvero K non lineare), e con il tamburo escludendo alcune spire (per esempio quelle piu' ravvicinate "piu' tenere"), mi rimane una molla a K sempre non lineare ma senza un pezzzo della curva perche' restano in funzione le spire piu' distanziate.
In pratica in ogni caso piu' che una molla a K variabile, e' come se si facesse una molla a K "limitabile", ovvero "gli nego una parte" del possibile K |
Secondo me è come dice Nicola.
Se sotto la forza F una molla di 10 spire si comprime di 10mm, vuol dire che ogni spira sotto la forza F si comprime di 1mm. Se adesso blocco 5 spire, sempre sotto la stessa forza le 5 spire rimanenti si comprimeranno di 5mm, quindi sostanzialmente si comporta come una molla di K doppio. Ovviamente questo ne riduce la corsa. |
Oppure vista in un altro modo, la molla lavora come una barra di torsione avvolta su un cilindro.
Bloccare alcune spire è come accorciare la barra, quindi a parità di sezione e coefficiente elastico, una barra di torsione più corta a parità di coppia applicata si torce meno. |
Equivale ad accorciare il filo, quindi diventa più dura.
La Yamaha fece un prototipo del genere sulla cross 450. Utilizzava una molla a balestra in fibra di vetro, contenuta all'interno del forcellone, sul lato destro. Muovendo una camma che variava il punto di appoggio, otteneva il K variabile. |
Anni fà c'era un KIT per le auto che bloccava alcune spire con degli inserti. Tanti meccanici lo avevano.
Chi l'ha provata diceva che funzionava bene, ma non se ne è più parlato. |
Comunque nelle mountain bike è un pezzo che esistono queste cose. Tipo l'U-turn.
Permettono anche di variare la corsa. L'u-turn, nelle versioni a molla, è formato da una spira che si avvita nella spira principale. |
Quote:
|
Non saprei se perdi escursione. Credo che la si perderebbe solo se le rimanenti spire libere vadano a pacco.
Se c'è margine questo non dovrebbe succedere. |
se decidi di usare solo le spire libere, l'escursione te la sei già giocata in partenza...o nò ???
|
esatto. Se tu hai per es. meta' spire disponibili e meta' bloccate hai perso meta' escursione in quanto fai fine corsa con meta' della escursione ruota possibile rispetto a quando sono tutte libere.
|
Se le rimanenti non vanno a pacco no.
Comunque non insisto perchè non ne sono tanto sicuro. |
Quote:
Restando al tuo esempio, se blocco il 50% delle spire avrò escursione metà ma K doppio, il che vorrà dire che per andare a pacco dovrò applicare la stessa forza. |
Quote:
Quote:
|
posso essere daccordo, ma significa perdere possibilita' di copiare le piccole asperita',
in pratica eliminare spire mi sembra che significhi comunque "limitare il range" di funzionamento. Daccordo che botte piena e moglie ubriaca non si puo', ma resto perplesso. A meno che i nostri ragionamenti siano estremi e in realta' ci si limiti a piccoli aggiustamenti. |
Questo è un sistema che aumenta il K, non è che diventa progressivo.
Se k aumenta la piccole asperita le perdi, ma solo perchè è più duro non perchè hai meno corsa. |
http://mupo.it/moduli/notizia.aspx?ID=341
Così a primo occhiata mi viene in mente questo: "Il K della molla dipende dal diametro della spira OK" Guardando l'immagine sembra che la molla abbia le spire di diametro variabile, ne consegue che se a un certo punto "sego" una spira, il k di quella molla cambia. E' un pò come segare la molla senza segarla. Il vantaggio stà nel fatto che progettando a monte il sistema, puoi avere sempre tutta l'erscursione a disposizione. Però stando a questo... non sono sicuro che sia una molla a k variabile... |
Non dimentichiamoci, che come diceva Lucano, anche le molle a spire sono assimilabili ad una barra di torsione, solo che è rotonda.
Se l'accorci, fino ad un certo limite eh, diventa solo più dura, non perdi escursione che dipende da altri fattori. |
però nel mondo reale c'è grande differenza a far flettere una molla con tante spire ed una con poche. immaginandola come una barra di torsione, una torsione di 15° una barra lunga due metri è ben più dolce della torsione di 15° di una barra di 20 centimetri, anche avendo parità di k.
|
Roberbero, come dice Rasu', c'e' una bella differenza, altrimenti non si spiegherebbe la ricerca ossessiva nei mezzi da fuoristrada delle escursioni piu' elevate.
Certo, sul mono di una supersportiva stradale magari il problema non si pone un gran che, ma come abbiamo detto, questa e' una regolazione solo a "indurire" . |
certo, per compensare le cose basterebbe partire che la regolazione base e' intermedia, con qualche spira bloccata, in modo da creare un punto di partenza intermedio da cui si possa agire a salire o scendere.
|
Qui non si parla di escursioni per il fuoristrada, ma solo dell'effetto che fà l'accorciamento della molla, o meglio della lunghezza del filo, sull'escursione.
Secondo me diventa solo più dura, aumenta il K e basta. |
Faccio un esempio con le molle ad aria dei camion, scusate se non è del tutto corretto a causa delle caratteristiche di progressività dell'aria a differenza delle spire a passo fisso.
Quando aumenti la pressione dei cuscini ad aria perchè sei carico, il camion lo fà in automatico, si riporta il camion all'altezza originaria, la molla è più dura ma l'escursione rimane quella. Solo che ci vuole più forza per usarla tutta. Rimane quella perchè l'escursione è data dalle caratteristiche del telaio. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 17:27. |
Powered by vBulletin versione 3.8.4
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it
www.quellidellelica.com ©