vorrei fare una considerazione che puo' apparire del tutto "oltre". In norvegia lo stato da' incentivi economici a chi ripristina vetture di una decina di anni purche' non ne compri nuove, col concetto che produrre un mezzo nuovo inquina e usa risorse di piu' che manutenere il vecchio. Ora, a pensare male quasi sempre ci si azzecca, per cui si potrebbe dire: grazie al cazzo, la norvegia non ha una produzione propria da tutelare, e del consumismo se ne puo' fottere finche' vivranno tutti a sbafo col petrolio.
Tuttavia se uno volesse portare questo tipo di ragionamento, inteso come limitazione dello spreco di risorse, lo stato dovrebbe incentivare la conservazione non solo come oggetti da amatore, ma persino per l'utilizzo quotidiano, invece che incentivare la rottamazione. Vero che la vecchia auto usata quotidianamente inquina di piu', ma non utilizza nuovi materiali e lavorazioni. Ovviamente il ragionamento mette in crisi il concetto di consumismo come intendiamo oggi, ma chissa' che con la mania delle emissioni planetarie non possa prendere piede.
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