Prendendo spunto dal thread di Aspes sulla nostalgia dei
bei tempi andati, voglio condividere con voi un pensiero che mi è balenato per la mente mentre leggevo resoconti di viaggi motociclistici.
In un mondo del quale conosciamo sempre di più e sempre più globalizzato, provo una certa invidia per chi negli anni passati ha viaggiato in maniera un po' più "avventurosa".
Mi spiego meglio: quando devo organizzare un viaggio utilizzo tutta una serie di dispositivi (forum, navigatore, street view, booking, ecc..ecc..) che mi consentono di ottimizzare il tutto, ma che - a mio parere - tolgono anche molto fascino all'esperienza (per esempio: uso molto street view per vedere dove sono gli alberghi, in maniera tale che quando arrivo nelle vicinanze vado a colpo sicuro). Tolgono la scoperta dell'ignoto, tolgono le esperienze casuali, ecc...ecc..
Oggi andare in Spagna/Portogallo/Capo Nord (o dove volete) è quasi una banalità, mentre in passato era un viaggio importante. Si incontravano molte differenze fra il proprio stile di vita e quello del posto che si visitava, si vedevano cose effettivamente nuove ed "esotiche", mentre oggi mi sa tutto un qualcosa di già visto.
Voi cosa ne pensate a riguardo?
Immagine, non mia, a titolo esemplificativo: