***Influenza aviaria***
C'è stato un thread sull'influenza aviaria. Ritengo l'argomento importante, anche per la sua criticità, per cui posto qui le mie considerazioni (visibili anche a chi non è iscritto a QdE).
Scrivo a raffica, ma spero con un minimo di organicità...
Non ho tempo di curare l'esposizione.
Ci sono valutazioni positive e negative o, se si vuole, rincuoranti e allarmanti.
Ognuno poi può approfondire nella letteratura scientifica, soppesare i fattori e fare i propri ragionamenti sul rischio...
Il punto è proprio questo: capire, non affidarsi ciecamente a quello che dicono i singoli giornali (che certe volte è corretto, mentre altre è fuorviante). Meglio incrociare le opinioni sulla base però di qualche salda conoscenza scientifica preliminare.
Una nota preliminare:
si può dire che ci sia stato allarmismo, ma io direi che il rischio esiste per davvero.
----------------------------------------------------------------------------------
Qualcuno sostiene che non sussista salto di specie. Come dire che il virus non passa dai volatili all'uomo... Alcuni ceppi rilevati hanno effettuato il salto di specie, eccome, anche se raramente. Ci sono episodi accertati al di là di ogni dubbio. E' il caso di H5N1 che circola tra i volatili da prima del 1997. Infettati alcuni umani e forse anche maiali.
Per la cronaca: H5N1 ha finora ucciso il 50% di chi ha infettato, il virus della spagnola (che ha fatto decine di milioni di morti) aveva una letalità dell'1%...
Tuttavia, il fatto che un virus compia il salto di specie, attaccando l'organismo umano, non vuole affatto dire che poi possa diffondersi tra gli umani. L'infezione uomo-uomo richiede al virus caratteristiche particolari, come quelle della comune influenza invernale.
Non si può d'altronde escludere che attraverso una ricombinazione col virus influenzale umano oppure attraverso una mutazione il virus H5N1, dopo aver compiuto il salto di specie (come ha fatto), diventi capace anche di passare da umano a umano. Potrebbe in quel caso indebolirsi, restare ugualmente pericoloso o anche incattivirsi; nessuno lo sa. Comunque i casi uomo-uomo sono finora solo sospetti e sono pochissimi in tutto il mondo.
E' stato approntato un vaccino contro H5N1, ma potrebbe facilmente non servire a niente se il virus mutasse, provocando una pandemia. La vaccinazione contro H5N1 ha quindi senso solo per chi vive a stretto contatto con le specie aviarie (allevatori, veterinari, etc.).
La vaccinazione autunnale comune non ha alcun valore se pensata come profilassi contro un'eventuale pandemia proveniente dalle specie aviarie. Infatti, il virus che potrebbe derivare da una ricombinazione tra il ceppo animale originario e quello umano (potenziale veicolo nella società) non è ancora stata riscontrato né direttamente, né indirettamente. E' solo un organismo virtuale.
La produzione di un nuovo vaccino ad hoc per un H5N1 pandemico alterato o ricombinato che infettasse a livello inter-umano richiederebbe non meno di 6 mesi (tempi medi di oggi)... E' un periodo piuttosto lungo.
La spagnola del 1918 è stata causata da un virus di tipo aviario che subì una mutazione (frequentissime nei ceppi sempre composti da moltissimi organismi). Questo significa che un'infezione originariamente trasmessa tra gli animali e da essi veicolata divenne improvvisamente suscettibile di espandersi anche tra gli esseri umani.
Un'infezione di origine aviaria è necessariamente veicolata preliminarmente da allevamenti di carni avicole e da popolazioni selvatiche in libertà (meno controllabili). Più il virus permane negli animali e più numerosi questi sono e più è probabile che avvenga la mutazione critica per l'uomo. In questo senso, un maggior consumo, una richiesta e una circolazione aumentata di carni avicole predispone gli umani a essere infettati, anche quando ancora non c'è alcuna avvisaglia di pericolosità per gli umani stessi.
Nel 1918, diversamente da ora, non ci fu un salto di specie. Bastarono mutazioni spontanee del virus aviario per provocare l'infezione umana. Il salto di specie, se presente, può modificare la virulenza dell'infezione in seguito a mutazione. Di nuovo, è difficile prevedere in che direzione e con che probabilità.
Sostenere che la campagna terroristica sia stata pilotata da grandi allevatori con le spalle larghe mi sembra la solita dietrologia da quattro soldi. L'instabilità comportamentale negli acquisti e nei consumi provocata dagli allarmismi non fa bene a nessuno, né ai piccoli allevatori, né a quelli grandi. Detesto queste considerazioni da "a me non mi fanno fesso", perché concorrono solo a fare confusione...
L'allarmismo generato è criticabile in quanto tale, ma anche perché non accompagnato da considerazioni scientifiche sulle tipologie di virus e sulle loro modalità di diffusione nelle popolazioni colpite e colpibili.
Il rischio comunque esiste ed è reale. Difficile è una sua quantificazione. Pertanto, è anche difficile stabilire fino a che punto i giornalisti (che comunque poco sanno di scienza) siano effettivamente stati allarmistici.
Ricapitolando:
Nessuno sa:
- se il salto di specie diventerà nel tempo più facile o difficile per il virus
- se il virus aviario potrà ricombinarsi con altri virus umani
- se il virus aviario muterà permettendo direttamente il passaggio uomo-uomo
- se la ricombinazione e/o la mutazione rafforzeranno o indeboliranno il virus
- quanto potrà tamponare la pandemia o l'epidemia l'approntamento di un vaccino ad hoc
- quanti eventuali vaccini sarà necessario approntare e se il loro numero risulterà sufficiente
- quanto durerà nelle popolazioni aviarie il ceppo infettivo attuale
Quello che è certo:
- solo l'eliminazione fisica degli animali può impedire il diffondersi di focolai tra gli animali stessi
- l'ingestione di carne avicola non ben cotta di provenienza da zone con focolai è pericolosa
- la prossimità con allevamenti aumenta il rischio di contagio (salto di specie)
- il contagio da animali è raro, ma molto virulento
- nessun caso accertato di passaggio uomo-uomo è stato registrato
- vaccinarsi contro la normale influenza non protegge dal pericolo di una pandemia aviaria
- epidemie e forse anche pandemie ci saranno sempre
- non c'è al momento alcuna epidemia umana, c'è solo una zoonosi (tra gli animali); gli umani deceduti sono poche centinaia
- H5N1 è solo una delle tante minacce che continuamente premeno sulla nostra salute
- ogni weekend muoiono decine di persone sulla strada
-l'OMS ha allertato i governi contro il rischio pandemia
Ultima modifica di Guanaco; 06-12-2005 a 01:44
|