Quellidellelica Forum BMW moto  il più grande forum italiano non ufficiale

Quellidellelica Forum BMW moto il più grande forum italiano non ufficiale (http://www.quellidellelica.com/vbforums/index.php)
-   Da Walwal (http://www.quellidellelica.com/vbforums/forumdisplay.php?f=15)
-   -   Influenza aviaria (http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?t=51168)

Guanaco 06-12-2005 01:06

***Influenza aviaria***
 
C'è stato un thread sull'influenza aviaria. Ritengo l'argomento importante, anche per la sua criticità, per cui posto qui le mie considerazioni (visibili anche a chi non è iscritto a QdE).

Scrivo a raffica, ma spero con un minimo di organicità...
Non ho tempo di curare l'esposizione.

Ci sono valutazioni positive e negative o, se si vuole, rincuoranti e allarmanti.
Ognuno poi può approfondire nella letteratura scientifica, soppesare i fattori e fare i propri ragionamenti sul rischio...


Il punto è proprio questo: capire, non affidarsi ciecamente a quello che dicono i singoli giornali (che certe volte è corretto, mentre altre è fuorviante). Meglio incrociare le opinioni sulla base però di qualche salda conoscenza scientifica preliminare.


Una nota preliminare:
si può dire che ci sia stato allarmismo, ma io direi che il rischio esiste per davvero.

----------------------------------------------------------------------------------

Qualcuno sostiene che non sussista salto di specie. Come dire che il virus non passa dai volatili all'uomo... Alcuni ceppi rilevati hanno effettuato il salto di specie, eccome, anche se raramente. Ci sono episodi accertati al di là di ogni dubbio. E' il caso di H5N1 che circola tra i volatili da prima del 1997. Infettati alcuni umani e forse anche maiali.

Per la cronaca: H5N1 ha finora ucciso il 50% di chi ha infettato, il virus della spagnola (che ha fatto decine di milioni di morti) aveva una letalità dell'1%...

Tuttavia, il fatto che un virus compia il salto di specie, attaccando l'organismo umano, non vuole affatto dire che poi possa diffondersi tra gli umani. L'infezione uomo-uomo richiede al virus caratteristiche particolari, come quelle della comune influenza invernale.

Non si può d'altronde escludere che attraverso una ricombinazione col virus influenzale umano oppure attraverso una mutazione il virus H5N1, dopo aver compiuto il salto di specie (come ha fatto), diventi capace anche di passare da umano a umano. Potrebbe in quel caso indebolirsi, restare ugualmente pericoloso o anche incattivirsi; nessuno lo sa. Comunque i casi uomo-uomo sono finora solo sospetti e sono pochissimi in tutto il mondo.

E' stato approntato un vaccino contro H5N1, ma potrebbe facilmente non servire a niente se il virus mutasse, provocando una pandemia. La vaccinazione contro H5N1 ha quindi senso solo per chi vive a stretto contatto con le specie aviarie (allevatori, veterinari, etc.).

La vaccinazione autunnale comune non ha alcun valore se pensata come profilassi contro un'eventuale pandemia proveniente dalle specie aviarie. Infatti, il virus che potrebbe derivare da una ricombinazione tra il ceppo animale originario e quello umano (potenziale veicolo nella società) non è ancora stata riscontrato né direttamente, né indirettamente. E' solo un organismo virtuale.

La produzione di un nuovo vaccino ad hoc per un H5N1 pandemico alterato o ricombinato che infettasse a livello inter-umano richiederebbe non meno di 6 mesi (tempi medi di oggi)... E' un periodo piuttosto lungo.

La spagnola del 1918 è stata causata da un virus di tipo aviario che subì una mutazione (frequentissime nei ceppi sempre composti da moltissimi organismi). Questo significa che un'infezione originariamente trasmessa tra gli animali e da essi veicolata divenne improvvisamente suscettibile di espandersi anche tra gli esseri umani.

Un'infezione di origine aviaria è necessariamente veicolata preliminarmente da allevamenti di carni avicole e da popolazioni selvatiche in libertà (meno controllabili). Più il virus permane negli animali e più numerosi questi sono e più è probabile che avvenga la mutazione critica per l'uomo. In questo senso, un maggior consumo, una richiesta e una circolazione aumentata di carni avicole predispone gli umani a essere infettati, anche quando ancora non c'è alcuna avvisaglia di pericolosità per gli umani stessi.

Nel 1918, diversamente da ora, non ci fu un salto di specie. Bastarono mutazioni spontanee del virus aviario per provocare l'infezione umana. Il salto di specie, se presente, può modificare la virulenza dell'infezione in seguito a mutazione. Di nuovo, è difficile prevedere in che direzione e con che probabilità.

Sostenere che la campagna terroristica sia stata pilotata da grandi allevatori con le spalle larghe mi sembra la solita dietrologia da quattro soldi. L'instabilità comportamentale negli acquisti e nei consumi provocata dagli allarmismi non fa bene a nessuno, né ai piccoli allevatori, né a quelli grandi. Detesto queste considerazioni da "a me non mi fanno fesso", perché concorrono solo a fare confusione...

L'allarmismo generato è criticabile in quanto tale, ma anche perché non accompagnato da considerazioni scientifiche sulle tipologie di virus e sulle loro modalità di diffusione nelle popolazioni colpite e colpibili.

Il rischio comunque esiste ed è reale. Difficile è una sua quantificazione. Pertanto, è anche difficile stabilire fino a che punto i giornalisti (che comunque poco sanno di scienza) siano effettivamente stati allarmistici.

Ricapitolando:

Nessuno sa:

- se il salto di specie diventerà nel tempo più facile o difficile per il virus
- se il virus aviario potrà ricombinarsi con altri virus umani
- se il virus aviario muterà permettendo direttamente il passaggio uomo-uomo
- se la ricombinazione e/o la mutazione rafforzeranno o indeboliranno il virus
- quanto potrà tamponare la pandemia o l'epidemia l'approntamento di un vaccino ad hoc
- quanti eventuali vaccini sarà necessario approntare e se il loro numero risulterà sufficiente
- quanto durerà nelle popolazioni aviarie il ceppo infettivo attuale

Quello che è certo:

- solo l'eliminazione fisica degli animali può impedire il diffondersi di focolai tra gli animali stessi
- l'ingestione di carne avicola non ben cotta di provenienza da zone con focolai è pericolosa
- la prossimità con allevamenti aumenta il rischio di contagio (salto di specie)
- il contagio da animali è raro, ma molto virulento
- nessun caso accertato di passaggio uomo-uomo è stato registrato
- vaccinarsi contro la normale influenza non protegge dal pericolo di una pandemia aviaria
- epidemie e forse anche pandemie ci saranno sempre
- non c'è al momento alcuna epidemia umana, c'è solo una zoonosi (tra gli animali); gli umani deceduti sono poche centinaia
- H5N1 è solo una delle tante minacce che continuamente premeno sulla nostra salute
- ogni weekend muoiono decine di persone sulla strada
-l'OMS ha allertato i governi contro il rischio pandemia

andela 06-12-2005 09:18

Credo che ne muoiano di piu' punti dalle api che di aviaria.

Il solito catastrofismo per tenere la gente spaventata e sotto pressione.

Cosi non pensa ad altro. :mad: :mad:

nossa 06-12-2005 09:29

Vedremo, mi pare che risposte certe non ce ne siano per ora ma qualcuno ha già fatto affari d'oro!

bodo 06-12-2005 09:30

Guanaco, credo che tu abbia ragione, ma il problema è stato (come al solito) il MODO in cui l'allerta è stata gestita per generare "allarmismo" e non "attenzione", dando notizie imprecise. Se vuoi dare un allarme perché ritieni che sia serio, lo dai in maniera seria e controllata anziché generare il panico...questo è sbagliato e non posso che essere daccordo con chi dice che è stato fatto solo per "vendere giornali" e per non farci pensare ad altro.

giangiordano rocco 06-12-2005 09:38

belle parole...penso comunque che l informazione abbia un ruolo importantissimo su questi fatti...la cosa che mi fa un po pensare è che si speri abbiano parlato tutti gli addetti ai lavori...veterinari con le palle, dottori non raccomandati, e giornalisti ecc ecc ......dubito molto che si sia detto tutto!...........

Commodoro 06-12-2005 09:50

Quote:

Originariamente inviata da Guanaco
- l'ingestione di carne avicola non ben cotta di provenienza da zone con focolai è pericolosa


Scusa ma su questo punto ho dei dubbi.
Visto che i virus sopravvivono solo fino a che l'organismo ospitante è vivo, come può un animale, che non è appena deceduto, ma anzi è passato attraverso un periodo di refrigerazione, essere pericoloso?

Patologo 06-12-2005 10:19

ma in Italia ci sono piu' medici o piu' allenatori di calcio della nazionale ?

AsHt 06-12-2005 11:41

teoria interessante, ma aggiungiamo quanto segue:

- l’aviaria attuale ha origine nell’estremo est asiatico, per intenderci di là dagli urali
- nessuna specie migratoria migra da est a ovest, se mai nord sud e viceversa
- l’aviaria attualmente è una forma intestinale di malattia, che si trasmette venendo a stretto contatto con le feci, quindi in genere colpisce uccelli che vivono in gruppi numerosi
- l’aviaria sino ad ora ha colpito solo persone che vivevano a stretto contatto con uccelli e relative feci

sulle conseguenze ognuno tragga le sue, io non sono ne medico ne veterinario.

cmq paradossalmente è più facile morire ingozzati da un pezzo di carne che per influenza aviaria…

ah, che motivo hanno gli allevatori di tirarsi la zappa sui piedi? Saranno anche con le spalle coperte, ma non credo siano così scemi…

ritengo più plausibile una spinta delle case farmaceutiche per vendere i vaccini…

Guanaco 06-12-2005 12:39

Quote:

Originariamente inviata da Commodoro
...
Visto che i virus sopravvivono solo fino a che l'organismo ospitante è vivo, come può un animale, che non è appena deceduto, ma anzi è passato attraverso un periodo di refrigerazione, essere pericoloso?

I virus non sono organismi viventi a tutti gli effetti, cioè non hanno un metabolismo proprio. Infatti, per riprodursi sfruttano i meccanismi genetici e di sintesi delle cellule che infettano.
Se l'ospite muore il virus non prolifera, ma può rimanere integro per un certo tempo come macromolecola di RNA o DNA coperta da un capside proteico.
I virus sono instabili se esposti all'aria aperta, ad agenti chimici aggressivi o a forti sbalzi di temperatura, specie verso l'alto.
Non si può insomma avere la certezza che un virus che permanga all'interno di un tessuto decada strutturalmente se quel tessuto non è più vivo, nemmeno se viene refrigerato.
Questo è il motivo per cui l'ingestione di carne avicola di origine sospetta e non ben cotta può essere pericolosa.
Nel caso il virus fosse ancora strutturalmente integro, qualora ingerito con gli alimenti non avrebbe difficoltà a riprendere il suo ciclo di proliferazione (ammesso che trovi i recettori specifici sulle cellule umane).

Guanaco 06-12-2005 12:41

Quote:

Originariamente inviata da giangiordano rocco
belle parole...penso comunque che l informazione abbia un ruolo importantissimo su questi fatti...la cosa che mi fa un po pensare è che si speri abbiano parlato tutti gli addetti ai lavori...veterinari con le palle, dottori non raccomandati, e giornalisti ecc ecc ......dubito molto che si sia detto tutto!...........

Il fatto è che su questi temi c'è sempre molta incertezza.
Compito dei giornalisti sarebbe quello di stabilire quello che si sa, non di incrementare ulteriormente la confusione.
Comunque, gli esperti massimi del settore sono gli studiosi epidemiologia.
;)

Guanaco 06-12-2005 12:43

Quote:

Originariamente inviata da AsHt
...
ah, che motivo hanno gli allevatori di tirarsi la zappa sui piedi? Saranno anche con le spalle coperte, ma non credo siano così scemi…

ritengo più plausibile una spinta delle case farmaceutiche per vendere i vaccini…

Ovviamente, d'accordo con la prima.
Ma non con la seconda.

Quali vaccini?
Non puoi approntare un vaccino se non sai contro cosa è destinato.
;)

Viggen 06-12-2005 12:44

Ma cosa parli dell'aviaria: è ormai fuori moda! Ora c'è l'ITX nel latte, nei succhi di frutta, nella polenta della nonna...
In attesa del prossimo attentato...
Giornalismo dei me cojoni!!! :mad:

Guanaco 06-12-2005 12:45

Quote:

Originariamente inviata da bodo
Guanaco, credo che tu abbia ragione, ma il problema è stato (come al solito) il MODO in cui l'allerta è stata gestita per generare "allarmismo" e non "attenzione", dando notizie imprecise. Se vuoi dare un allarme perché ritieni che sia serio, lo dai in maniera seria e controllata anziché generare il panico...questo è sbagliato e non posso che essere daccordo con chi dice che è stato fatto solo per "vendere giornali" e per non farci pensare ad altro.

Sono d'accordo.
Il "modo" è stato profondamente sbagliato per il contenuto più emotivo che razionale che ha veicolato.
;)

Guanaco 06-12-2005 12:48

Quote:

Originariamente inviata da Viggen
Ma cosa parli dell'aviaria: è ormai fuori moda! Ora c'è l'ITX nel latte, nei succhi di frutta, nella polenta della nonna...
In attesa del prossimo attentato...
Giornalismo dei me cojoni!!! :mad:

E' per quello che dicevo che ognuno dovrebbe abituarsi a studiarsi da solo un po' di scienza...
I giornali riportano le notizie, al massimo qualche intervista...
Il nostro compito è poi vagliare le informazioni.
Non bisogna essere inutilmente allarmisti, ma nemmeno prendere la cosa sotto gamba.
Che ci sia un allarme OMS per tutti i governi è un dato di fatto.
;)

ɐlɔɐlɔ 06-12-2005 22:40

Aggiungerei anche che l'efficacia del Tamiflu è quantomeno dubbia ;)


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 03:36.

Powered by vBulletin versione 3.8.4
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it

www.quellidellelica.com ©