e adesso perculatemi pure....
tra il 1 e il 3 di luglio ho scorrazzato su e' giu' per la francia con amici. Mentre ero sul colle del Nivolet, ogni tanto ci fermavamo a fare foto.
Un bel momento faccio una foto e mentre mi appresto a rimettermi i guanti uno mi cade. A moto spenta la mettto sul laterale e scendo per prenderlo. La pendenza e' impercettibile ma dolcemente la moto si "scavalletta" e si corica a terra mentre la acchiappo e bestemmio. Brutto idiota a scendere senza metterci una marcia. Comunque i danni sono nulli, si e' appoggiato il parateste della touratech.
So che la tiro su senza problemi e mi accingo a fare la classica manovra usando la lunga leva offerta dal manubrio.
La manovra ha successo...quasi successo. La vigliacca e' in folle e mentre arrivo quasi ad averla sollevata con la pendenza fa qualche cm avanti e mi si corica ancora. Ho a sfavore la pendenza, ho il serbatoio pieno raso, e le borse laterali piene . COn la mano cerco di mettere dentro una marcia ma la pedalina e' a filo asfalto.
Faccio un secondo tentativo di cattiveria e niente da fare.
Al terzo senza tanto pensarci e perdendo razionalita' provoco un bel dolore alla schiena.
Mi rassegno ad aspettare gli amici. Passa un ciclista e mi chiede se ho bisogno di aiuto, la mia genovesita' sta inducendomi a dire "no grazie tutto a posto, parcheggio sempre cosi'", quando un ultimo barlume di lucidita' mi induce ad accettare. Ovviamente in due ci si mette un attimo. Il danno al parateste e' tanto insignificante che gli ho dato una lisciatina con la carta a vetro e riverniciato. Resta la lezione che la cazzata e' sempre dietro l'angolo, in 99 casi su 100 se scendo dalla moto e la lascio sul laterale ci metto una marcia, stavolta che ero pure in lieve discesa non l'ho fatto. Coglione...
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