Ci son salito di nuovo sopra ieri, dopo che era ferma dallo scorso ottobre.
Ha ventitré anni, è di un'altra epoca... ma forse ormai sono di un'altra epoca perfino io.
Scendendo dal K1300S la prima sensazione è di lieve smarrimento, non fosse altro che per le dimensioni del mezzo. Poi riscopro che poggio le piante di entrambi i piedi a terra perfino a ginocchia leggermente flesse, e che la moto pesa quanto un Ciao e si sposta a motore spento senza alcuna fatica... quando tirare il K fuori dal garage per me che non sono un marcantonio non è proprio una operazione agevolissima.
Mettere in moto invece è meno semplice, specie se per mettere i semimanubri di un 916 e la pompa freno radiale è stato necessario spostare il blocchetto di accensione su un tubo del telaio e quindi hai bottone e manetta del gas sullo stesso lato ma in due punti differenti.
Ok: motore avviato con un poco di starter (bel ricordo...)... si parte. Lo sforzo per tirare la leva della pompa frizione radiale è sovrumano... roba di altri tempi... ma poi un tocco sul pedale e la prima entra senza il ciocco teutonico del moderno cambio BMW.
I primi metri per uscire dal garage sono sempre comici... i dischi flottanti a bassissima velocità vibrano sulle corone e pare che qualcosa si stacchi dalla moto, ma poi appena preso il via tutto rientra nella norma e si va.
Abituato alla comodità del K devo riparametrare la posizione di guida: la moto è molto più piccola, e le modifiche fatte a manubri e pedane non la rendono certo più comoda. In più, l'imbottitura della sella è praticamente di marmo, e le sospensioni son dure come una panca da chiesa.
Però le prime curve mi impressionano ogni anno. Abituato alla inevitabile inerzia di una moto da due quintali e mezzo e lunga come un treno, pare di essere in sella a un ciclomotore. Penso la curva e lei la fa, buttandocisi dentro anche più di quello che sono preparato a sentire.
Il motore è sempre il solito spettacolo... alla faccia di chi dice che i vecchi Ducati sono intrattabili. A patto di non usare la manetta del gas come una vanga lui sonnecchia sui 2000 giri in mezzo al traffico come fosse nato per quello... ma poi esci dal traffico e ti fa sentire che c'è. Certo, non va sicuramente forte quanto il moderno quattrozilindren a cui sono abituato, ma accetta fluido e vispo le cambiate sui 5/6000 giri e dà un gran gusto quando la lancetta sale più su.
La moto è da re-imparare ogni volta, ma via via che le prendo le misure mi diverto come col K non riesco proprio mai. Saranno le velocità più "umane" entro le quali si rimane pur prendendosi la soddisfazione di usare davvero il motore, sarà la maneggevolezza esageratamente superiore, sarà la sensazione di totale padronanza della situazione che questa motoretta mi dà a qualsiasi andatura, sarà l'essere in sella a qualcosa di parecchio rustico ma addomesticabile... ma una soddisfazione di guida così il K non riesce proprio a darmela.
Stacco dove mi pare e se sono lungo basta un minimo di pressione in più che rientro nella misura che avevo preso. La butto giù come un 125 nonostante le gomme siano alla frutta e non la sento minimamente vaga né in appoggio né in uscita, quando butto lì una quasi distratta manata di gas a moto inclinata bello sicuro che lei non farà altro che fiondarmi fuori dalla curva senza nemmeno pensare di farmi uno scherzo. Ieri non avevo la tuta di pelle, ma con quella seduta a due centimetri da terra ogni volta che salgo vorrei due slider anche sui jeans...
Questa è la mia moto.