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Vecchio 03-11-2012, 19:33   #1
trottalemme
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predefinito Nelle terre umide fra Adige e Po

Sono nato e cresciuto sull’Adige. Sono venuto alla luce nella vecchia Maternità di via Moschini in Veronetta che, prima della costruzione degli argini, si bagnava i piedi ogni volta che il fiume si alzava un po’. La riva distava dalla casa dove ho abitato per i primi nove anni di vita duecento metri, al di là della scuola materna e del campo sportivo parrocchiale.
L’Adige è stato anche il teatro dei miei primi ardimenti e di tanta spensieratezza. Non ricordo quanti anni avessi, ma ricordo il terrore che evocava in me il frastuono dell’acqua che spumeggiava dai grandi sfiatatoi della diga quando l’attraversavo sul seggiolino della bicicletta di mio padre. Qualche anno dopo, nei giorni in cui non trovavo amici nella piazza della chiesa, andavo lì e mi obbligavo ad avvicinarmi un piede dietro l’altro al parapetto del ponte per gettare uno sguardo diretto alla spuma gorgogliante e ruggente sotto di me. Era una vittoria, ma non era mai definitiva perché la paura rimaneva mentre con le mani artigliavo la ringhiera e mi lasciavo bagnare dalla pioggerellina che mi avvolgeva.
D’estate, ci facevamo anche il bagno nell’Adige, nonostante gli imperiosi divieti dei genitori. In mutande, sguazzavamo nell’acqua bassa fuori dalla corrente e giocavamo a lanciare i sassi piatti per contare i rimbalzi. Poi tornavamo a casa sempre con i capelli bagnati e con le scuse più improbabili sicché, pur non avendone mai la certezza, la mamma si sentiva in dovere di estorcermi la verità con qualche ceffone che voleva essere umiliante, ma invece suggellava il trionfo dell’avventura.
In riva all’Adige, ho conosciuto anche la morte che si approssimava con l’odore aspro della decomposizione ed il ronzio dei mosconi blu che ci volavano intorno. Erano cani e gatti, povere spoglie abbandonate nel fango dalla piena, gonfie di gas e stravolte nelle fattezze. Ci avvicinavamo nonostante il ribrezzo e le studiavamo da vicino, rivoltandole con un bastone il più lungo possibile. Poi sulla riva arrivarono anche flaconi e bottiglie di plastica, ma non erano altrettanto interessanti.
Oggi, l’Adige continua ad essere un luogo di attrazione, sebbene tanta acqua sia passata sotto i ponti; si tratti semplicemente di farci una passeggiata lungo le alzaie e i lungadige del centro città o di correre con la motocicletta sulle strade che ne seguono il corso.
Ieri sono ritornato su una di quelle strade, la più bella che io conosca: quella che accompagna per una settantina di chilometri il fiume verso il mare da Piacenza d’Adige a Rosolina Mare, fino alla foce.
Sono partito non tanto presto, aspettando che il calore del sole dissipasse le foschie del mattino, e mi sono diretto innanzitutto a Fratta Polesine percorrendo la statale 434, la Transpolesana.
È un bel posto Fratta, ricca di palazzi e ville venete, fra tutti Villa Badoer costruita da Andrea Palladio. Grazioso è anche indugiare sulla Passeggiata dei Carbonari che ricorda il coinvolgimento di alcuni nobili e potentati locali nei primi moti irredentistici italiani. Come dimenticare poi che la cittadina ha dato i natali a Giacomo Matteotti? Gettato uno sguardo qua e là, mi sono riscaldato con un caffè al Bar Commercio ed ho proseguito verso Lendinara per attraversare l’Adige all’altezza di Ca’ Morosini. Appena oltre il ponte, ho girato a destra sulla strada arginale che prende numeri diversi ad ogni provincia che attraversa. Ho percorso questa strada in autunno, inverno e primavera, ma la stagione più propizia forse è proprio questa, quando il fiume è arredato dai toni caldi del fogliame che contrasta con il verde brillante dell’erba ancora rigogliosa.
Siamo in territorio di bonifica e la strada corre alta sull’argine sopra le case coloniche e le frazioni che si susseguono una dietro l’altra. A distanza regolare, dietro gli alberi, svettano i campanili a segnalare l’approssimarsi di un altro paese: Rialto, Barbona, Santa Maria d’Adige, Boara Pisani. La strada ha un’ottima pavimentazione e la sinuosità del fiume la rende divertente alla guida con continui cambi di direzione, sicché si può decidere se percorrerla con un’andatura contemplativa o con una più veloce. La scarsità di traffico aiuta a stare rilassati in entrambi i casi. Dopo Boara Pisani, Ca’ Bianca, San Martino di Venezze sull’altra sponda, Anguillara. A Borgoforte si abbandona per qualche chilometro l’Adige per seguire il Canale Gorzone, suo tributario, che ieri era gonfio di acqua marrone. Subito dopo Cavarzere, si attraversa il canale e si ritrova il fiume per seguirlo fino alla statale Romea a Cavanella d’Adige. Subito prima dell’abitato, si incontrano le opere idrauliche che collegano l’Adige al Brenta e che rappresentano un bel colpo d’occhio mentre si passa sul ponte della chiusa. Sulla Romea, attraversato il ponte sull’Adige, dopo meno di un chilometro si gira a sinistra per raggiungere Rosolina Mare.
Ieri non sono arrivato alla spiaggia e alla foce del fiume, ma qualche chilometro prima ho deviato a destra per inoltrarmi nella bellissima via delle Valli, già all’interno del territorio del Delta del Po. La strada corre per tredici chilometri fino al Po di Levante in un territorio a tratti paludoso e a tratti lagunare sotto all’argine di protezione dalle mareggiate della laguna di Caleri, direttamente collegata al mare. Il percorso è incredibile: da un momento all’altro si è catapultati fuori dal tempo in uno stretto e sinuoso cordone di terra che attraversa specchi d’acqua apparentemente abbandonati e popolati d’inverno da migliaia di uccelli. Qui e là i resti di vecchie case abbandonate rendono un po’ spettrale l’ambiente specialmente nelle giornate di nebbia, ma ieri il sole splendeva alto nel cielo.
Mi fermo spesso a cercare di fissare un’inquadratura particolare e in una di queste soste l’orologio mi conferma quello che lo stomaco stava segnalandomi da un po’: sono le tredici. Ripasso senza tanta convinzione i luoghi in cui trovare un panino quando improvvisamente nella memoria si fa largo a gomitate l’immagine del fritto misto di Ferrari a Goro: un misto di calamaretti tenerissimi di gamberi, assieme a qualche strisciolina sottile di zucchina e di carota, passato in una pastella delicata, fritti e servito nel piatto sopra ad un foglio di carta paglia.
“A che ora chiuderà la cucina? – mi chiedo. “Vuoi che chiuda prima delle due? – mi dico e intanto sto già scendendo di corsa l’argine. “Dai, in quarantacinque minuti ce la faccio di sicuro”. Il navigatore mi conferma che a Goro mancano una quarantina di chilometri e anche rispettando i limiti di velocità, o quasi, dovrei farcela.
Concludo il giro delle Valli senza nessuna ulteriore sosta; all’incrocio della strada per Albarella prendo a destra e corro fino alla Romea. Attraverso il Po di Venezia e dopo qualche chilometro eccomi a Mesola. Giro a sinistra e mi impongo di tenere il gas al minimo mentre attraverso Bosco Mesola, poi via di corsa sul lungo rettilineo prima dell’argine del Po di Goro che mi accompagna fino in paese.
Il ristorante è aperto. Scendo dalla moto che mancano due minuti alle due. Mi tolgo il casco e con il casco in mano entro e chiedo se la cucina è ancora aperta; devo avere un’espressione molto eloquente circa le mie preoccupazioni, visto che mi rispondono con un sorriso tranquillizzatore. Mentre mi preparano il tavolo, sistemo casco e guanti, parcheggio meglio la moto che avevo abbandonato quasi in mezzo alla strada, levo la giacca che appoggio su una delle sedie del tavolo che mi hanno riservato, mi lavo le mani e ordino. Oltre al fritto che stavolta scelgo di soli calamaretti, ordino un quarto di vino frizzantino e un paio di pezzi dello straordinario pane ferrarese. Buon appetito!

















Qualche altra foto qui: http://giulio1954.com/2012/11/03/nel...ra-adige-e-po/
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Ultima modifica di trottalemme; 03-11-2012 a 20:35
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Vecchio 04-11-2012, 00:23   #2
Zeno
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Bellissimi posti. Piacciono molto anche a me Giulio, e ci vado almeno un paio di volte all'anno. Sono magici proprio in questa stagione, magari con la foschia che regala paesaggi appena abbozzati, colori pastello.
Mi segno il ristorante, da provare alla prossima occasione .... i tuoi giretti, e le descrizioni che ne fai, sono sempre un vero piacere.
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ex GS 1200 '06, ora viaggio leggero ... XTZ 660 Ténéré '91
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Vecchio 04-11-2012, 00:48   #3
Panda
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il delta del Po, le zone adiacenti sono degli angoli di Italia che non ho mai visitato...ogni volta che vedo qualche documentario o leggo questi report mi viene voglia di una full immersion nella natura di quei luoghi

grazie Trotta
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
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Vecchio 04-11-2012, 06:15   #4
giova82
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Complimenti.... Si vede che sei una persona sensibile e che la natura fa questi miracoli..!!!
Dal tuo racconto non si può non ripercorrere il tuo viaggio..!!!
Le parole sono un arma potentissima nelle mani giuste e tu fai propria voglia di partire immediatamente...!!!!
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Vecchio 04-11-2012, 08:37   #5
trottalemme
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@giova: da Bologna li conoscerai anche tu quei luoghi...

@panda: ti sconsiglio di fare un lungo viaggio per arrivarci d'inverno perché potresti trovare dei nebbioni che non vedi da lì a qui, ma a primavera non troppo avanzata un paio di giorni per salire, altri due-tre per girare 'sti posti dove non c'è una meta da raggiungere ma solo strade in cui vagabondare e poi tornartene a sud... non ti deluderebbe.

@zeno: non ti deluderà... non prendere il sorbetto al limone (è quello industriale)
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Vecchio 04-11-2012, 08:43   #6
Rafagas
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grande mi hai fatto quasi arrabbiare con il tuo racconto; avevamo programmato il giro del delta venerdì scorso, ma una fitta nebbia alla partenza e dopo aver percorso 2 km nel nulla, ci hanno fatto tornare sui ns passi per puntare alla collina (per poi scoprire da un amico che c'era il sole pure la! posti molto particolari, ma 1 volta all'anno vanno percorsi possibilmente non la domenica e suggerisco di proseguire verso il po' di gnocca, scardovari, ecc. per noi è solo rimandata
ps belle foto e bel racconto come sempre; ieri sera mi sono riletto il tuo "Caponord" !
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Marco
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Vecchio 04-11-2012, 10:32   #7
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Ciao Giulio sempre belli i tuoi racconti.

ps: a proposito di Adige, nato e cresciuto a Catena "beach".
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Vecchio 04-11-2012, 10:32   #8
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Semplicemente fantastico; la giornata uggiosa è stata illuminata dai tuoi ricordi di bimbo
bel racconto complimenti come sempre
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Vecchio 04-11-2012, 10:48   #9
Claudio Piccolo
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a me è piaciuta tanto quella dei cani con le pance gonfie pieni di mosche.
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Vecchio 04-11-2012, 11:43   #10
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... ps: a proposito di Adige, nato e cresciuto a Catena "beach".
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Vecchio 04-11-2012, 12:55   #11
Tommone
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Molto bello Giulio il tuo scritto !

Devi sapere che sono nato anche io sull'Adige, a Badia Polesine, ed è stato anche per me un modo di scoprire il mondo vagabondare da bimbo su quegli argini.
Certo una volta ci andavo in bicicletta, poi a far volare gli aquiloni, poi iniziai con i motori.
Ci torno spesso in quei luoghi sai, parenti conoscenze e purtroppo il camposanto ... ma sono sempre felice di andare.
Forse non importa a nessuno qui, ma mi fa piacere dire che a Piacenza d'Adige c'è la scuola dove mia zia era maestra e poi direttrice e mi portava in visita nelle classi quando tornavo a trovarla, da Milano dove da piccolo la mia famiglia si è trasferita ... Fratta ed i Matteotti ... amici di famiglia, ho avuto famigliari che mi hanno trasmesso l'amore per quella terra, che dire di più.

Ma torniamo al fiume, ai fiumi, la primavera scorsa ho portato degli amici nel Delta, ho fatto base a Goro alla tenuta Goro Veneto, e da li girato tra le due sponde assaporando la semplicità della gente e la bellezza del corso d'acqua, sembra sempre di tornare indietro 50 anni, forse è un peccato per l'economia locale, ma è incredibile la pace interiore che trasmette viaggiare sopra gli argini e vedere scorrere canneti, vecchie barche e postazioni di pesca come in un vecchio film.

Le condizioni meteo è vero condizionano molto quei posti, ma un buon ristorante, ed il Ferrari è una garanzia, ti riconciliano col mondo !

Un saluto, Tom
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Vecchio 04-11-2012, 14:12   #12
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'stavolta il Trotta fa finta di niente..........comunque per il prossimo PeccapoèntaepessètoTour un giretto da quelle parti?...
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Vecchio 04-11-2012, 14:19   #13
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Vecchio 04-11-2012, 14:39   #14
trottalemme
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...comunque per il prossimo PeccapoèntaepessètoTour un giretto da quelle parti?...
Inequivocabilmente d'accordo.

@Tommone: bella testimonianza.

@stuka: ti Catena beach io "Ceo".
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Vecchio 04-11-2012, 17:13   #15
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Non li ho mai visti ci credi? Rimedierò quanto prima!!
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Vecchio 04-11-2012, 17:20   #16
FATSGABRY
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complimenti per il report!
abito a 50 km.
e devo dire che non serve andare in capo al mondo per godere di un bel giro

spedìo col teefonin
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hd:heritage 1340, gs 1150 adv,le vere moto da intenditori
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Vecchio 05-11-2012, 08:25   #17
positivo
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Hai proprio ragione FAST e mi fai ricordare quanto letto casualmente più o meno un anno fa su di un calendario e scoperto poi, grazie ad un grande moto-viaggiatore, essere i versi di un poeta indiano che IMHO ben si addicono a questo bel report:

Viaggiai per vasti mari e alti monti
e non mi accorsi della goccia di rugiada
sulla spiga di grano vicino a casa mia.
Il vero viaggio è interiore.
Dietro le pupille dello sguardo illuminato
vedo in modo nuovo con insolito stupore
la divina gratuità.

Rabindranath Tagore http://it.wikipedia.org/wiki/Rabindranath_Tagore

Grande Giulio, …però …quella frittura sulla carta paglia
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...fare e tacere!!!
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Vecchio 05-11-2012, 12:30   #18
Claudio Piccolo
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Viaggiai per vasti mari e alti monti
e non mi accorsi della goccia di rugiada
sulla spiga di grano vicino a casa mia.
Il vero viaggio è interiore.
Dietro le pupille dello sguardo illuminato
vedo in modo nuovo con insolito stupore
la divina gratuità.
Rabindranath Tagore



si si......ma tornando al pessèto co' la polenta.......
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Vecchio 05-11-2012, 13:17   #19
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Claudio, fèmo passar la stajon del caligo e ghe ne parlèmo là verso marzo che se sbrisssia 'ndo ghe mojo. Va bem?
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Vecchio 05-11-2012, 13:20   #20
Claudio Piccolo
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hihihi, naturalmente, ma una avanscoperta in invernale credo non me la negherò.
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Vecchio 05-11-2012, 16:12   #21
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Bellissimo, come sono sempre i tuoi, il report: poi parli di zone che mi sono care e che ho frequentato da bambino (mamma di Montagnana e parenti a Urbana, Merlara, Badia.....) e con la sensibilità e il disincanto di chi ha la tua età (esattamente uguale alla mia!!!!).

Mi sono veramente commosso, in particolare davanti al cartoccio di calamari!!!!
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Vecchio 05-11-2012, 16:18   #22
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Sempre un piacere leggerti, senza averlo letto stamattina mi son messo d'accordo con i ragazzi di fare circa il tuo giro domenica prossina...che concidenze.
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Vecchio 05-11-2012, 16:20   #23
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Originariamente inviata da Panda Visualizza il messaggio
il delta del Po, le zone adiacenti sono degli angoli di Italia che non ho mai visitato...ogni volta che vedo qualche documentario o leggo questi report mi viene voglia di una full immersion nella natura di quei luoghi

grazie Trotta
Panda...non è proprio delta del Po quello che illustra Trotta in questo Thread, cmq io ne sono innamorato del delta, sopratutto d'inverno.
Ti pervade quella malinconia positva che ti ricarica, o per lo meno a me fa questo effetto.
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Vecchio 05-11-2012, 17:01   #24
trottalemme
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Sempre un piacere leggerti, senza averlo letto stamattina mi son messo d'accordo con i ragazzi di fare circa il tuo giro domenica prossina...che concidenze.
Buon giro Gioxx. Peccato sia previsto brutto tempo... ma magari fa in tempo a cambiare.
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Vecchio 05-11-2012, 17:24   #25
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quello se gira senza pioggia non si sente realizzato.........caso umano !
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