ciao a tutti.
l'allegra crociata su chi va in moto con maglietta e infradito mi ha indotto a presentarmi come uno di questi, oltre a una riflessione sul concetto stesso di prudenza.
tralasciando l'elegante pensiero di qualche estemporaneo giustiziere che vagheggia di picchiare quelli a terra e di qualcun altro che spargerebbe sale sull'asfalto per rendere più cruente le sbucciature, ho colto nelle risposte un diffuso (GIUSTISSIMO) richiamo al rispetto delle regole ed una (LEGITTIMA) preoccupazione per la ricaduta economica sulla collettività dei contribuenti.
me ne rallegro, e considerando i limiti di velocità prescritti dal codice vigente ciò significa che:
1) le mukke di qde ronfano semi-addormentate e non sono mai andate (in italia) oltre i 90kmh sulle statali e i 130/150 in autostrada.
o, in alternativa,
2) qualcuno per guardare i piedi dei piloti e le gambe dei loro zainetti non presta attenzione alla propria velocità.
siamo capaci di raccontarci senza ipocrisia le cose come stanno?
io si, e inizio.
ho cominciato ad andare in moto a 12 anni, dai 14/15 ai 18/19 ci andavo piuttosto svelto, più in là mi sono provvidenzialente appassionato (a parte qualche enduro) alle moto d'epoca, con cui ho scoperto il piacere di andare a zonzo piano piano.
non ho mai sopportato il casco, quando è diventato obbligatorio ho praticamente smesso di usare persino il falcone, una vespa ts del '75 e l'r45. da un po' mi è rivenuta la voglia, e lo indosso.
distanze di sicurezza e limiti di velocità ampiamente rispettati (tranne questi ultimi, talvolta, solo in auto e in autostrada)
a voi la parola...