Vorrei fare una considerazione su quello che è il modo di pensare di Valentino, al di la della dinamica del sorpasso che abbiamo visto domenica scorsa.
Sono rimasto allibito nel constatare nelle interviste del dopo gara, come ragioni a modo tutto suo e soprattutto come questo sia completamente diverso dal "normale" modo di intendere.
Nel dopo gara lui dice: " Sete ha stretto in ingresso di curva lasciandomi solo quello spazio disponibile, e così facendo non mi ha lasciato alternative, dovevo passare per forza da li".
Ma vi rendete conto ?
Rossi non considera nemmeno la possibilità di non passare
Quindi lui dice; facendo punto fermo il fatto che io debba passare, se lui stringe, io sono "costretto" a passare da li.
Un' altro pilota al suo posto (non uno qualunque, ma un altro campione qualunque), dopo aver fatto tutta la gara dietro lo spagnolo, dopo averlo passato all' ultimo giro, e dopo avergli rifilato una ventina di metri di distacco (che a gioco regolare gli avrebbero consentito di vincere senza problemi), se avesse fatto un 'errore a 2 curve dalla fine e di conseguenza si fosse ritrovato dietro avrebbe pensato: " vabbè, ci ho provato, ma mi è andata male".
Lui no !!!!
Resta ancora una curva ?
Beh, ovvio che io debba usarla per andare davanti, poi vediamo come, ma il punto fermo è che io debba passare.
Ripeto: non è normale, e probabilmente è questo che fa la differenza tra un campione ed uno che forse tra tutti i grandi è il più grande