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Vecchio 08-08-2007, 00:31   #1
Fancho
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predefinito NORMANDIA E BRETAGNA (su gentile richiesta di Millo)

Dato che Millo ha promesso di offrirmi una mega birra se gli avessi dato qualche indicazione su un itinerario di massima, mi sono peritato di riassumere, in modo tutt’altro che esaustivo, quella che è stata la mia vacanza.

Dunque, itinerario seguito dal sottoscritto:

1° giorno: Tappona di 800 km tondi tondi da Milano a Cely-en-Biere, a poche decine di km da Parigi. Dormito in albergo Logis de France (www.logis-de-france.fr) dove ci siam trovati bene, ma col senno di poi ti consiglio di non prenotare la prima tappa, così ti puoi fermare quando lo ritieni più opportuno. Noi ad esempio avremmo tirato senza problemi fino a 900 km, mentre se avessimo incontrato acqua ho idea che più di 5-600 km non ce l’avremmo fatta.

2° giorno: puntando verso Jumieges per la chambre della M.me Duclair (vedi sito www.gites-de-france.fr) ci siam fermati allo Chateau de Gaillard, nei pressi di Les Andelys con bel panorama sulle anse della Senna. Il castello però è una ciofeca (3 euri buttati nel cesso IMHO). Poi siamo andati alla “Cotes de 2 amants” lì vicino con splendido panorama sulla Senna (sulla cartina Michelin 1:200.000 è segnata bene). Poi tappa a La Bouille, sempre in riva alla Senna, con un bellissimo lungo-fiume, quindi a Jumieges. Ti consiglio di bazzicare il più possibile le strade che costeggiano il fiume perché sono il top del relax da percorrere in moto e trovi un sacco di bancarelline improvvisate con frutta dei loro giardini! E poi noi dove abbiamo fiumi così maestosi. …ok, ok… ci rifacciamo coi laghi, ma qui andiamo clamorosamente fuori tema ;-)

3° giorno: unica giornata di pioggia forte e ininterrotta. Optiamo per andare a visitare Rouen, a poco più di una ventina di km da Jumieges. Bella città di case a graticcio con un bel Musèe des beaux arts (3 euri) che, data la pioggia battente, abbiamo optato per visitare (c’è perfino un Caravaggio! Mannaggia a quel diavolo d’un Napoleone!). Se poi aveste tempo un’occhiata alle tre abbazie sulla strada delle abbazie (Jumieges, Wandrille e un’altra che non ricordo) sarebbe senza dubbio appagante.

4° giorno: meteo spettacolare! Facciamo tutta la cosiddetta “Cote d’albatre” (costa d’alabastro) da Varangeville sur Mer fino a Etretat. Punti belli: chiesetta di Varangeville con cimiterino sullo sfondo del mare. Fecamp, con un lungomare bello e maestoso. Yport con bella vista sulle falesie che portano ,osguardo fino alla vicina Fecamp e infine Etretat, di gran lunga la più affollata, ma c’è un motivo: le splendide falesie bianche che incorniciano la spiaggia!

5° giorno: muoviamo da Jumieges per dirigerci verso la nuova chambre in un maniero a Fresville (vicino S.te Mere Eglise) e nel frattempo ci facciamo buona parte delle spiagge dello sbarco. Prima Juno Beach, nei pressi di Courseille sur Mer (non sempre scrivo giusti i nomi dei paesi, perdòno!). E’ la spiaggia dei canadesi. Carina, ma niente di speciale. Io risparmierei il tempo per poter vedere Pointe du Hoc più avanti, che noi invece non abbiamo fatto in tempo a visitare e dove ci sono i bunker tedeschi lasciati così come le bombe alleate li hanno sventrati. Poi siamo andati ad Arromanches, con i resti del porto artificiale degli Alleati. Molto meglio di Juno Beach. E grazioso anche il paese coi suoi negozi ed un turismo balneare non caciarone (poco niente di italiani ovunque!)
Dopodiché cimitero USA nei pressi di Omaha Beach. Io ci sono andato solo perché voleva la mia fidanzata, ma una volta lì mi ha letteralmente fatto venire la pelle d’oca (e ti giuro che partivo prevenutissimo!). Un mare di croci bianche sullo sfondo della spiaggia dove i ragazzi morirono a migliaia e con le note dell’inno americano sempre discretamente diffuse nell’aria. Davvero da non perdere e da mostrare a tutti quelli che “fanculo l’America”…!

6° giorno: rinfrancati dalla cena della sera prima (ristorante Le John Steele di S.te Mere Eglise, caldamente consigliato!) andiamo a Utah Beach con reperti tipo carriarmati originali e l’ennesimo museo sullo sbarco. Dopodiché puntiamo su Barfleur che fa parte del circuito dei “Plus Beaux Villages de France”. Mooolto graziosa, nonostante non vi sia nulla da visitare in senso stretto. Rilassante comunque.

7°giorno: giro verso la puntina nord occidentale della penisola del Contentin, verso Cap de la Hague. Girala tutta sulle stradine sulla costa del promontorio. Bellissimo!! Molto meglio della zona di Barfleur a parer mio. Scogliere erbose fino alle spiagge, che sono enormi e con un bel mare azzurro (cosa che non mi aspettavo). Al rientro verso il maniero ci fermiamo a Valognes. Secondo la Lonely Planet dovrebbe essere una cittadina affascinante per via del granito beige con cui sono costruite tutte le abitazioni e per la bella cattedrale. La realtà, secondo noi, è ben diversa: una ciofeca di paese senza alcun senso (turisticamente parlando s’intende).

8° giorno: puntiamo verso la nuova chambre che si trova in comune di Roz-Landrieux, vicino Dol de Bretagne, chez madame Mainsard. Credo il B&B col miglior rapporto qualità/prezzo (45 euro camera più colazione e 15 euro a cranio la cena di 4 portate compreso vino, sidro, caffè…)
Ma tornando al viaggio, prima di recarci dalla sciùra andiamo al porto di Cancale. Bellissimo epr passeggiare e per… abbuffarsi di ostriche! Al marché aux huitres, in fondo alla passeggiata del porto, ci sono le bancarelle degli allevatori di ostriche. Servono ostriche al prezzo di 2,50 – 5 euro la dozzina, a seconda della grandezza, con o senza limone. Meglio che non ci ripensi…!!!
Dopo abbuffata di frutti di mare si va alla Pointe du Grouin, subito a nord di Cancale. Se il meteo è bello il panorama è strepitoso e “tira” fino a Le Mont Saint Michel. Uno spettacolo!
Quindi è la volta di Saint Malo e della sua cittadella fortificata, nonché della splendida spiaggia. Assolutamente troppo poco un’oretta per vederla! Dedicarci almeno una mezza giornata per fare un giro anche nel porto turistico che è immenso e di grande impatto.

9° giorno: mattina a Dinan, una delle cittadine medievali meglio conservate che abbia mai visitato (ad eccezione di Carcassone nel sud della Francia, che è però troppo finta). Giro consigliato: prima la città vecchia sulla collina e poi scendere a piedi sul porto sul fiume Rance con semplici ed accoglienti nonché economici ristorantini sul lungofiume.
Pomeriggio a Le Mont Saint Michel… sotto un diluvio universale!! Già non m’attirava prima di andarci (ma si sa come sono gli zainetti no??). Dopo esserci stato con quel tempo terribile ed averla trovata comunque zeppa di torpedoni di turisti annoiati, mi piace ancora meno! Peccato, perché il luogo in sé è oggettivamente speciale. Auguro miglior fortuna a chi vi si rechi in futuro…

10° giorno: partenza dal B&B di cui sopra e giro della costa tra Perros-Guirec e Tregastel, chiamata Cote de Granit Rose. La realtà rende pienamente onore al nome. Rocce di granito rosa su un mare dai colori mediterranei! Ovviamente se si ha il koolo di trovarvisi in una giornata di sole splendente com’è capitato a noi. Purtroppo solo qualche foto senza neanche scendere dalla moto dato che all’una avevamo appuntamento a Morlaix coi miei parenti che vivono da quelle parti. Morlaix è una cittadina graziosa, con una bella piazza del Municipio attraversata piacevolmente (anche se sembra strano a dirsi) dal mega viadotto della ferrovia, anch’esso costruito col granito rosa dianzi citato.
Il consiglio, se non si ha appuntamento coi cugini come il sottoscritto, è però quello di soffermarsi mooolto di più sulla costa di granito rosa attorno Perros-Guirec e, se non si è in tempo, saltare a piè pari la pur piacevole Morlaix. Arrivo in serata al maniero che ci ospita per le ultime 3 notti bretoni. Il maniero in questione è stu-pen-do e si trova in comune di Spezet in località Roc de Toullaeron (sempre sul sito gites-de-france). Costo: 50 euro la camera con le due colazioni più 20 a cranio per una cena che parte con l’aperitivo di cassis e sidro e termina due ore più tardi, il tutto nella bella sala da pranzo del castellotto che al piano superiore ospita le stanze degli ospiti. Peccato davvero non esser capace di postare le foto!!

11° giorno: visita in giornata di Locronan, Quimper e Pont-Aven. Locronan è un paese super-turistico. Vale la pena arrivare subito al mattino come scelto da noi. Non ha cavi della luce in vista ed è anche perciò usato come set cinematografico per i film storici. Sembra di stare nel settecento, anche se in 30-45 minuti, senza correre, la si è finita di vedere dato che vere attrazioni da visitare non ve ne sono.
Quimper è considerata la capitale culturale della Bretagna. Musica bretone per le strade, negozi caratteristici tra i quali non ho notato un’eccessiva atmosfera “ad uso e consumo del turista” come temevo. La cattedrale era ingabbiata e temo lo sarà per tutta l’estate, ma un salto a Quimper, una volta arrivati nel Finisterre, direi che va fatta.
Pont-Aven è deliziosa!! Peccato sia zeppa di turisti. Credo che vista la sera sia davvero un gioiello coi suoi mulini ad acqua e i ponticelli sul fiume Aven. Noi eravamo ormai cotti e siam rientrati al maniero per la cena (che nelle chambre va sempre confermata al massimo la mattina stessa affinché la sciùra di casa possa organizzarsi. Ricordatevi sempre che siete ospiti a casa sua e non in un asettico hotel!)

12° giorno: indecisi tra la Pointe du Raz e la Presqu’ile de Crozon, optiamo per quest’ultima dato il bel tempo e dato che la Pointe du Raz riserva il suo massimo splendore nelle giornate di tempesta (così ci è stato riferito da più fonti in tutto il viaggio). La giriamo tutta, fino a Pointe des Espagnoles a nord, poi a Camaret sur Mer dove consiglio vivamente l’assiete de fruits de mer al ristorante dell’Hotel de France proprio sul porto (prezzi coi quali a Milano ci mangi una pizza e senza lo stile francese!). Da lì sarebbe un peccato, anzi oso dire una bestemmia, non prendersi un po’ di tempo (più di quanto non abbiamo potuto fare noi) per una passeggiata alla Pointe du Pen Hir, a 2-3 km da Camaret. Scogliere ovunque, intervallate da spiagge bianche e un mare da riflessi (quasi) sardi. Giuro!

13° giorno: prima tappa di rientro fino a Bourges. Pernotto in hotel della catena “B&B Hotels”, giusto all’uscita numero 7 dell’autostrada. Serata a Bourges (il centro storico è a soli 5 km dall’hotel). La cattedrale è qualcosa di realmente magnifico, specie dopocena quando è tutta illuminata, ma per il resto ci aspettavamo molto di più. Nulla di particolare la città e nemmeno molto ben tenuta né pulita. Peccato!

14° giorno: tappa a Chambery. Da Bourges a Lyon tutta su statale (è quasi tutta la N7). Molto bella, poco trafficata, tranne in corrispondenza di un paio di centri, ma tanto siete in moto no?? Super consigliata anziché la pallosissima, costosa e molto più lunga autostrada che passa da Clermont-Ferrand, St-Etienne etc etc…
Serata a Chambery che è bellissima, molto viva anche la sera e molto pedonale. Ci fa vivere l’esperienza di Bourges come una delusione davvero sporadica nella meravigliosa terra francese. Se solo ricordassi il nome del ristorante dove abbiamo cenato… … … … niente! Non mi viene proprio… scusate…

15° giorno: rientro in Italia e triste impatto con la A4 TO-MI. E’ una vergogna che si paghi il pedaggio su un autostrada conciata così!!! Per non parlare dell’afa padana, della maleducazione degli automobilisti (e tornavo dalla Francia, mica dalla Svezia!) e del dover tenere sott’occhio la bimba carica mentre mangiamo qualcosa in autogrill. In Normandia e Bretagna per due settimane ho sempre lasciato tutto sulla moto (borsa da serbatoio, borse TRT e caschi senza problemi… ma forse è stato solo koolo…? Booo…)

Bene, questo il racconto del giro. Complimenti a chi fosse arrivato a leggere fin qui… e ovviamente sono disponibile a qualsiasi indicazione ulteriore per chi volesse…

Fancho
__________________
Il sesso... la droga ed il rock and roll erano i miei studi... [cit. Rantax]
Fancho non è in linea   Rispondi quotando
 


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