Rientro in patria
Tornato ieri a casa dopo due settimane in Francia: Costa Azzurra, Provenza, Rodano, Borgogna e Alsazia, tutte bellissime, in particolare l'Alsazia.
Ero in auto e ho percorso circa 4500 km, di cui 3200 in territorio francese e svizzero.
Durante il percorso all'estero ho tenuto il conto delle cazzate fatte dagli automobilisti (cinque, di cui una in Svizzera), dai camionisti (una, in Francia) e dai motociclisti (due, tutte in Francia), ma non ho potuto tenere il conto delle innumerevoli piccole cortesie che ho ricevuto o visto fare ad altri, nel generale clima di armonia e collaborazione tipico dei paesi europei civili.
In Italia ovviamente ho dovuto fare il contrario, ovvero ho tenuto il conto delle cortesie viste e ricevute (tre, di cui una da un italiano e due da stranieri), ma già dopo un centinaio di chilometri ho perso completamente quello delle cazzate, veramente impressionante, anche perché non ci ero più abituato.
Ho anche tenuto un conteggio delle segnalazioni stradali errate (non in regola con il codice) o impossibili da rispettare o assurde: due in Francia (di importanza marginale), zero in svizzera, decine e decine in Italia (anche in questo caso ho perso il conto dopo poco tempo).
La sensazione che si prova tornando in Italia è sempre quella di un paese privo di guida, ed è davvero deprimente
La gente lavora anche da noi, e sodo; in particolare i nostri operai si fanno il mazzo come i loro colleghi stranieri. Il problema sono i responsabili, che mostrano nel dirigere e nel controllare un pressappochismo sconosciuto ai loro omologhi stranieri.
OT: all'arrivo, sorvolando sulla strada piena di cartacce e sporcizia, ho trovato casa aperta dai ladri, che per fortuna hanno trovato poco da rubare.
Bentornati a tutti!
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Claudio Angeletti
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