A giorni avrei compito 13 anni.
Ricordo ancora la telecronaca in bianco-e-nero con la macchina che brucia e le balle di paglia intorno che fungevano da "protezione" cotro gli urti, segno anacronistico di un tempo in cui la sicurezza di chi correva in auto od in moto era un elemento secondario rispetto alle prestazioni dei mezzi.
Tutto questo contribuiva a creare l' alone di mito con cui si circondavano i piloti, molti di loro morti a seguito delle scarse misure di sicurezza: Giunti, Rindt ( dopo la sua morte a Monza furono "rivisti" i metodi di costruzione dei Guard-Rail ), Bruce Mc Laren e tanti altri in auto e moto.
Ancora più tragiche furono le foto di Bandini a fiamme spente ma non ancora estratto dalla sua Ferrari, pubblicate dalle maggiori riviste del tempo come Epoca, che oramai non esiste più.
Ignazio Chiti, ingegnere Ferrari prima ed Alfa Romeo in seguito, sua la "barchetta" Alfa 33, cominciò a progettare i primi serbatoi a prova di incendio post urto...
Le mie sorelle di 10 e 11 anni più grandi piansero come quasi tutte le ragazze del tempo.
Passano gli anni ma i ricordi restano.
Cia
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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