Sarà l'ora tarda, sarà che ho appena fatto fare il ruttino a mia figlia, sarà che stavo pensando a me un anno fa… insomma! mi è venuta voglia di scrivere qualcosa di personale.
Ho sempre goduto di ottima salute ed ero arrivato a 36 anni convinto di essere invincibile. Avevo da poco coronato uno dei sogni della mia vita: comprare un casa a Londra e mia moglie mi aveva detto da qualche giorno di essere in dolce attesa.
Eravamo a Londra appunto e il 6 novembre avremmo dovuto far rientro a casa. Durante la notte mia moglie si accorse che avevo il sonno disturbato e cercò di svegliarmi. Non reagivo! Sbiascicavo parole senza senso e, tentando con difficoltà di mettermi seduto sul letto, ricaddi rovinosamente.
Mia moglie terrorizzata chiamò l'ambulanza e da li a poco fui portato in ospedale.
Non ricordo se ero incosciente per quello che avevo o per il terrore che provavo: io non mi muovevo più, io non parlavo più, io ero paralizzato!
In ospedale mi portarono dritto in terapia intensiva anche se cominciavo pian pianino a reagire agli stimoli. Da li a qualche ora la diagnosi fu sintetica, secca quanto terribile: STROKE!
Cazzo!!, stroke vuole dire ICTUS e di ictus è morta mia nonna a 84 anni: che cazzo dite!
C'era poco da fare, ero steso sul letto immobile e quelle che pensavo essere parole, dalla mia bocca uscivano come versi incomprensibili.
Passò un'interminabile giornata e, durante la notte successiva, ad un tratto, miracolosamente, mi si sblocco la mano destra. Pensai che qualsiasi cosa stesse succedendo, stava andando a posto.
Il giorno dopo riuscivo a stare in piedi e, davanti all'incredulità dei medici, alla sera muovevo qualche passo.
Il neurologo mi disse che ero molto fortunato perchè l'ictus mi aveva perforato la corona radiata e il putamen (che non è una parolaccia) sinistri... un buon 10% del mio cervello era andato a farsi benedire! Adesso però c'era da trovare la causa.
In Inghilterra non vennero a capo di niente e qualche settimana dopo tornai in Italia pieno di domande e di ansia.
Il neurologo in Italia trovò la causa al primo colpo: buco nel cuore!! E cazzo!!!... sono sempre stato bene! Era la da quando ero nato, quatto quatto, un buchino fetente che all'ora X era pronto a sparare coaguli in testa.
Morale: un paio di mesi dopo ritornai in ospedale dove, vera fantascienza, mi infilarono un gingillo in kevlar e titanio (roba da far invidia a Pepot) nel cuore passando con l'endoscopio per una vena femorale.
E' passato un anno. Penso a dicembre del 2006 quando raggiunsi i maiali a Ferrara in moto nonostante il divieto assoluto dei medici di muovermi autonomamente, penso a 10 giorni dopo l'intervento che salii per lo sterrato che porta a passo Broccon spingendo la moto perchè con la neve non saliva, penso a questa estate al Mugello che, dopo esseremi schiantato sulla Casanova Savelli, il medico mi fece portare d'urgenza in Ospedale dal quale un'ora più tardi mi autodimisi per tornare a correre con l'altra moto che avevo, ma soprattuto penso a mia figlia che nel frattempo è nata bella più che mai, a mia moglie che sospettava di aver sposato un cerebro leso ed ora ne ha la certezza e alla vita, che comunque sia, è sempre una figata!