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Originariamente inviata da sm22
il discorso è un altro: i conc prima di tutto fanno l'interesse della casa madre e POI, se non contrasta e sono coperti, quello del cliente, ma come dargli torto? prova tu ad andare alla bmw e dirgli che vorresti aprire un nuovo conc....a meno di fare berlusca di cognome!
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A sto punto credo che sia un fatto di distribuzione sul territorio.
Prova a vedere in Piemont come siamo messi. Su tutta torino 1 solo! E sulle altra province poco di più.
A Torino in due hanno mollato: Autocrocetta in primis.
Il buon Rey, un cane a vendere ma un manico nelle riparazioni, li ha mandati a cag@@@. Da noi le BMW in molti le acquistano attraverso altri e i tagliandi li fanno loro e mandano solo dal conc ufficile a timbrare.
Il punto è che se BMW pretende, e fin li va bene, deve anche capire con chi parla e valutare non solo i casi, ma anche chi sono gli intermezzi.
Credimi: sono resp. per una casa madre italiana, e anchio gestico dei distributori/concessionari (sono fuori da auto e moto e lo dico per correttezza), e il successo commerciale, sarà si un mix di prodotto e gioco di squadra, ma alla fine molti fattori dipendono dalle decisioni dei singoli e dal buon senso. Nullapiù.
BMW può fare la primadonna, ma se si strutturano per nuove moto è prechè voglio incrementare i numeri e il fatturato, e non lo fai facendoti una nomea di merd@. L'unica cosa certa, a livello anche di Marketing (per di più su questi prodotti "emozionali"...) è che un cliente incazzatò ti fa perdere SICURAMENTE delle vendite oltre alla sua, un cliente contento non è detto che ti porti del profitto. Il rapporto, in generale, è 10 a 3.