Sono appena tornato dal lungo, delirante e molto bello, concerto di Vinicio Capossela ad Ostia Antica.
Momento topico del concerto, verso la fine, Capossela ubriaco come una zucchina nella pausa tra un pezzo e l'altro gira per il palco. Ad un certo punto la sua attenzione viene catturata dalla chitarra che imbraccia, dal microfono che ha davanti, e dallo sforzo di mantenersi in equilibrio su due piedi, il tutto contemporaneamente... non capendo su quale dei tre problemi concentrarsi, si muove incerto in un loop infinito che solo circa 6 litri d'alcool in corpo sanno regalarti.
Nel silenzio sgomento dell'anfiteatro pieno zeppo di centinaia e centinaia di persone una voce chiara e forte proveniente dal pubblico si leva nel silenzio:
"Calma Vinì, Calma. Ce la possiamo fare."
Non ho mai riso tanto in vita mia...