Ci riflettevo già da ieri, con il thread sui pazzi intutati che ormai hanno raggiungo livelli di guardia per numero e idiozia sulle nostre strade.
Oggi su
motonline mi imbatto in questo editoriale.
Che dire... Rossi ha fatto del gran bene per il motociclismo italiano, ma forse ora sarebbe bene tornare a quote più normali.
Come ebbi modo di dire anni fa: "Il fatto che Maurizio Mosca dispensi opinioni sulla MotoGP non è un buon segno."
-----
Tu cadi, e io applaudo.
Mai visto prima nelle competizioni motociclistiche: domenica scorsa a Misano Casey Stoner - uno dei due protagonisti - cade e scoppia tra il pubblico un applauso per festeggiare l’avvenimento. Lascio da parte le solite analisi sul tifo calcistico, ecc, ecc; cerco invece di ragionare su quella che è una vera stranezza e anomalia per queste competizioni, da sempre piene di passione sportiva vera e senza limiti, quella che ha fatto sopravvivere il motociclismo agonistico anche quando in TV faceva ascolti da campionato regionale di tiro alla fune...
clicca per visualizzare il testo completo
... Ma forse il motivo sta proprio nel successo e nella popolarità di questi ultimi anni, costruiti non tanto su una crescita vera e sana di questo sport, quanto su una coincidenza fortunata: l’arrivo sulla scena di un pilota e uomo di comunicazione/spettacolo assolutamente straordinario come Valentino Rossi. Insomma, togliete lui e vengono alla luce tutte le magagne e i rischi per il futuro che i colleghi dello sport ci hanno ben descritto in questi giorni. E così questo ricco business continua ad appoggiarsi in gran parte sulle spalle di Valentino, idolatrato da organizzatori e manager vari che - non sapendo inventarsi altro - spingono all’eccesso su di lui, al punto che le gare hanno perso la loro connotazione agonistica originale per trasformarsi nel “dottor Rossi contro tutti”. Logica conseguenza? Se il suo avversario cade - come è accaduto quest’anno a Misano ma anche a Brno - il pubblico applaude, e se si ritira Valentino - come è accaduto nel 2007 - il pubblico abbandona il circuito prima della fine della gara. Ma la colpa non è certo di Valentino e il problema non mi sembra che stia nel pubblico: durante la bellissima gara della 250, infatti, è stato quello sportivo e appassionato di sempre...
Luigi Bianchi