La mucca parcheggiata a cavalcioni sul dosso, ruminava fieno ottanico;
mentre la coda, esalava odore d'olio minerale.
Un vento di tramontana zittiva i fiori lilla, di un pesco primaverile: i petali spezzati,
foleggiando cadevano paciosi, sulle curve stondate di ferro, plastica e gomma.
Si sentiva sicura.
Le nuove mammelle, promettevano ettolitri ed ettolitri di potenza selvaggia.
La pelle brillava da nuovo.
Ma,
sia il terriccio incastonato tra i tasselli, che lo scarico arrostito:
affermavano la gioia nella nostra luna di miele.
Io guidavo e lei mi cullava sulle strade incatramate, ed i tornanti avvinghiati a millenarie
roccie di montagna.
Il bicilindrico echeggiava un rombo inquietante, una forza sommessa e sorniona era
pronta all'agguato.
La legge della giungla, impalettata tra i divieti: bramava d'imporsi.
Cavalli imbrigliati stringevano il morso;
nervosi........ed impazienti ad ordini di quiete.
La rivincita e l'agonismo, aspettavano il prossimo duello........
CHI!?
chi mai avrebbe potuto sfidare il nuovo GS !?
chi........temerario ed incoscente oserebbe snobbare quest'ultima creatura !?
chi........ignaro e fanatico svernicerebbe si fatta beltà !?
D'un tratto la mucca si svegliò
le sue tette erano gonfie di sogni..........
La sua baldanza si spense, con l'ultima goccia del serbatoio.
Era ora di tornare nella stalla.
Una fitta pioggia ghiacciata, inzuppava: mote di letame profumato di gloria........
eh eh eh
fofo