Abbiamo bisogno di ritualità. Almeno così la penso io. Ritualità che danno ordine alla nostra vita e ci illudono che il tempo non fugga via. Così anche quest'anno, con gli amici di sempre siamo tornati nel Delta. Solito agriturismo dove Lucia ci vizia con i suoi dolci e le monumentali costate di sua produzione; dove il camino ruggisce nella grande cucina in cui si tira tardi a parlare di tutto e di niente per dirci che siamo ancora lì, tutti. E le solite passeggiate in valle e sulla spiaggia a scrutare i tesori che il mare ha gettato a riva. In testa la voce di Biagio Marin, che non ho mai udito.
Tu mi porti il vento
che passa per la palude
che sa di albe rosa
e poi di fango nudo.
E tu mi porti ancora
scirocco largo in volo,
e gabbiani, ali sventolanti,
come i fiori del mio giardino;
E onde tutte in festa,
tutte spume ridenti,
che vengono da lontano,
le mie fresche amorose.
Altre foto qui:
http://viaggiandoincontrare.com/2013...orti-il-vento/