[mpescatori]

Le moto non c'entrano, o meglio, sono solo una scusa. Esistono regole scritte e non scritte molto precise tra bikers e "Motorcycle Clubs" (che NON sono i "club del motociclista!")

La prima regola è che ciascun M/C ha un prioprio "territorio" e nessuno deve andare a razzolare nel territorio altrui, senza "permesso"; se negato, andarci lo stesso è una vera e propria dichiarazione di ostilità.

La seconda regola è che nessuno ha il diritto di fregiarsi della "3 piece patch" (la decorazione con tre toppe sulla schiena del giubbotto) se non si è prima fatto parte di un M/C esistente, e con il permesso di fregiarsi di nome e logo emesso dal M/C esistente; insomma, il M/C nuovo deve avere il "permesso di papà"; violare questa normaè una dichiarazione di ostilità e di insubordinazione.

La terza regola è che "uomo avvisato, uomo salvato", il malcapitato ingenuo di turno viene avvisato UNA volta, se poi non ottempera le conseguenze sono immaginabili (e si sono viste).

Non sono sciocchezze quelle che illustro, sono le Regole di Vita di un M/C Outlaw che si rispetti, né più né meno di una cosca mafiosa o un clan camorristico.

In questo caso circa 30 Mongols (secondi solo agli Hell Angels come diffucione e violenza sia in Italia che nel mondo) sono andati da 5 facinorosi "Smiking Wheels" per esplicitamente sequestrare giacche e patch - con le buone o con le cattive. E ne è nata la rissa che tutti sappiamo.

Non rispettare queste regole equivale a dichiarare una guerra fra fazioni o fra clan, in puro stile tribale.

E mi dispiace che i cretinetti benpensanti che insultano non abbiano capito che, fermi al semaforo la mattina, lì a fanco a loro, ci potrebbe essere uno che, Harley a parte, è un criminale di professione.