su una molla snervata o inadeguata a sostenere il carico che porta, mantenendo il giusto sag, aiuta. supplisce. non fa il lavoro giusto, ma fa sì che lo faccia meno sbagliato.
il paralever non c'entra, con un buon elemento a sostenerlo è un'ottima geometria, altro che.
rovesciamo comunque il discorso: data una molla sana e adeguata al suo carico, dato un carico statico costante, esiste un margine strettissimo di variazione del precarico (ant e post) corretto. cioè dati M e C, con M adeguata a C, esiste un solo P corretto.
questo significa che il precarico NON sarebbe a rigore "scolastico" una delle variabili modificabili per adeguarsi a un certo tracciato e stile di guida, ma solo a variazioni di carico oltretutto contenute entro valori sostenibili dalla molla adottata. NON LO E'. diciamo che andando sul pistaiolo spinto, è una regolazione che potrebbe riguardare tracciati dove bisogna adattarsi a un peculiare mix di discese e salite (ma anche in questo caso, conta non più della scelta della molla). ma stiamo parlando di situazioni in cui ripeti i tuoi soliti stessi 5000 metri e puoi ragionare settimane di come meglio bilanciare gli effetti globali.
che poi, nei fatti, trattandosi dell'unica regolazione che c'è da molti anni su TUTTE le moto, e dell'unica che conserva un barlume di efficacia anche su sospensioni ampiamente cotte, per noi praticoni della domenica diventi l'espediente col quale si mette una toppa a certi svarioni della moto non volendo spendere una lira per intervenire, questo è vero e lo facciamo tutti, ma è assurdo che lo si adotti come comportamento normale e si risponda a domande che sono in se stesse assurde perché partono dal presupposto di voler girare con sospensioni non a posto.
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本田 シービーアール1000アールアール ファイアーブレード
Ultima modifica di Zel; 25-01-2012 a 10:20
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