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Vecchio 24-03-2011, 22:25   #1
IlMaglio
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Originariamente inviata da cobra65 Visualizza il messaggio
Skito scusami,

mi daresti la tua definizione "scolastica" di anima di una moto?

L'anima dovrebbe essere l'essenza di qualche cosa... cioè quello che l'oggetto evoca nel momento in cui ne percepisci la presenza o lo utilizzi a seconda dei sensi che sono coinvolti.

Per me le moto giapponesi sono come i samurai, freddi, perfetti, razionali, controllati, fedeli ...

Quindi la ricerca ossessiva della perfezione in ogni particolare, l'affidabilità assoluta, il massimo delle prestazioni, senza fronzoli senza personalismi, senza emotività sinonimo di debolezza...

Una moto per i giapponesi, come qualunque altro oggetto, non deve ingenerare emozioni perchè le emozioni distolgono e allontanano dall'obiettivo, qualunque esso sia; devono essere semplicemente funzionali alle necessità per cui sono state costruite.

Forse sono lontane dalla nostra passione e dai nostri gusti perchè lontano è lo spirito di chi le ha costruite... hanno una personalità che noi non riconosciamo semplicemente perchè ne ignoriamo le caratteristiche... e quindi spesso giungiamo a negarla.

Ciapa... avanti ...
Quoto (a parte i samurai): in altre parole la ricerca della funzionalità determina:
  • "freddezza" della lnea
  • linee non originali
  • moto simili fra di loro
  • soluzioni tecniche simili fra di loro, a cominciare dal motore.
Non a caso anche di certe recenti Bmw, allo stato dell'arte motocilistica, si dice che sono "jappizzate".
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Ex Bmw 1150 RT e BMW R 1200 GS
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