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Originariamente inviata da Wotan
Urca! Hai letto il mio libro? 
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Avevo letto il primo e, come sai, sostanzialmente ero d'accordo con quanto scrivevi. In fondo penso che chi sia sopravvissuto alla moto per un certo tempo, specie se usandola nel traffico cittadino, abbia acquisito quei meccanismi di autodifesa che aiutano a sopravvivere.
Fondamentalmente io e te, nonostante sovente sembra che siamo in antitesi, la pensiamo allo stesso modo. Unica differenza è che io ritengo che l'uomo sapiens debba essere artefice principale della propria incolumità e che debba perseguirla con il raziocinio e non raccomandandosi ad artifizi esterni, che per altro possono migliorarla ma non certo garantirla.
Sostanzialmente una differenza marginale.
Altro punto che trattavi sul tuo primo libro e sul quale non sarò mai d'accordo è l'annosa questione del carico sulle pedane in curva, argomento che considero una leggenda metropolitana tanto cara ai motociclisti perchè ha tanto sapore di pilota professionista ma che non ha nessun riscontro nei principi della fisica, che sono, alla fine, quelli che governano il movimento della moto.
Il secondo non l'ho letto.
Ciao.