Quote:
Originariamente inviata da tommygun
secondo me si deve per quanto possibile tenere distinte due cose.
Una è la moda, la percezione di affidabilità di un marchio, le "chiacchiere da bar", insomma.
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...e l'altra è l'affidabilità
reale di un determinato prodotto.
Noi semplici utenti e/o appassionati NON siamo in grado di valutare questo parametro, perché ci mancano le necessarie informazioni, ovvero i dati statistici relativi alla difettosità di un modello, preso un campione numericamente significativo in un determinato lasso di tempo.
Questi dati in genere sono riservati, non certo accessibili al pubblico. Quindi le nostre opinioni sull'affidabilità di un determinato modello o più in generale di una determinata marca sono del tutto astratte.
Usi un paragone assolutamente corretto, quando parli di "percezione di affidabilità" ovvero "chiacchiere da bar".
Anche le campagne di richiamo di cui ogni tanto si sente parlare (vds. la sostituzione integrale del motore sulla nuova Aprilia RSV4, oppure la sostituzione del cerchione anteriore della ZX-10, e così via) non sono elementi sufficientemente utili a schiarirci le idee e a stilare una classifica di affidabilità.
Ecco perché le case costruttrici puntano tutto su determinati input pubblicitari (vds., nel caso di Ducati, l'allungamento del chilometraggio fra un tagliando e l'altro) che di per sé non significano proprio nulla ma che possono far presa sul potenziale cliente imprimendo nella sua mente una maggiore "percezione" di affidabilità.
Io da parte mia mi rassegno e continuo a pensare alla vecchia maniera: quello che non c'è non si può rompere.