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Originariamente inviata da andreas69
Ma,eticamente parlando, che differenza passa tra il fare un ricorso anche sapendo che hai commesso un'infrazione,sperando nel cavillo.E commettere un'infrazione senza autodenunciarti?
In entrambi i casi stai cercando di non pagare come sarebbe invece giusto.
Quindi una persona che fa dell'etica e della giustizia morale una ragione di vita dovrebbe dare l'esempio e pagare ad ogni errore,per coerenza e rispetto nei suoi valori,e degli altri.
Serve che ci sia qualcuno a farci notare,ed infliggerci la multa,l'infrazione?
Solo allora tiriamo fuori la storia della morale?
Lo definirei un moralismo di facciata.
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Non sono un esperto, ma mi sembra un principio incontestabile di Diritto.
Il reato si configura solo in caso si venga scoperti?
Sofismi a parte, il problema, secondo me, non sta nella non osservanza del limite di velocità in sé, ma nell'applicazione del Buonsenso da parte di colui che trasgresdisce e di colui che è preposto al controllo ed alla repressione della trasgressione stessa.
Ad esempio chi può negare che è oggettivamente più pericoloso per sé e per gli altri, l'utente che proceda si alla velocità prescritta, ma con le luci non in ordine, con il casco non correttamente allacciato, con l'utilitaria antidiluviana le cui sospensioni, freni e gomme, siano anch'essi d'epoca e l'autotrasportatore che guida il TIR da 20 ore?
O il motocilista che viene pizzicato con zelo inappuntabile perchè ha superato il limite di 70 Km/h sulla superstrada, con la moto in perfetto ordine, e l'automobilista che procede a 140, con la sua impeccabile vettura, sulla desolata tre-corsie?
So che scatenerò un vespaio, che le regole sono fatte per essere osservate, che non tutti hanno il buonsenso o l'intelligenza di redigere regole sensate e di applicare con illuminata elasticità le sanzioni.
Purtroppo il Buonsenso e l'Intelligenza non si comprano in farmacia e scarseggiano soprattutto dove ce ne sarebbe più necessità.
Saluti, Lucio.
P.S. Per onestà intellettuale devo confessare pubblicamente, che nonostante mi ritenga un guidatore alquanto prudente, la parte "malata"della mia psiche mi ha spinto a sperimentare fino in fondo (dove possibile) le possibilità prestazionali dei mezzi a due e quattro ruote che ho avuto (e ne ho avuti!).
Per me, e penso per molti, non ha senso comprare una moto di altissimo contenuto tecnologico e prezzo, sensa godere di quelle sensazioni che può fornirti: l'ebbrezza della velocità è il romanticismo del Motociclista (alcuni, forse pochi per fortuna).
Altri preferiscono solo andare a spasso, ma è come uscire con Naomi Campbell e godere nel portarla a cena...............e basta!

