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Il Suk di Aleppo
Leggo nella Repubblica di oggi che “violenti combattimenti sono in corso nel suk di Aleppo”, Siria. Già ieri una parte consistente del mercato coperto era stata distrutta dai combattimenti e “secondo quanto riferisce un funzionario del turismo, da sabato scorso sono stati dati alle fiamme oltre 500 negozi storici del centenario mercato coperto”.
Assieme alle vittime civili e militari (tante, troppe) non sono solo i beni economici ad andare in fumo, ma anche il senso stesso di una città e della convivenza civile ad essere distrutti. In un bel libro su Sarajevo (Sarajevo Exodus of a city, Connectum 2012), Dzevad Karahasan scrive: “a Charshiya (il suk di Sarajevo), gli abitanti di tutti i quartieri si incontrano, comunicano, cooperano, e vivono l’uno vicino all’altro, aiutandosi tutti vicendevolmente, lavorando assieme o l’uno contro l’altro, sostenendosi o imbrogliandosi, dimostrando attraverso quella collaborazione o quel conflitto, la loro elementare umanità e dunque realizzando l’universalità delle loro culture e quella componente che li rende universalmente umani”. La distruzione del suk di Aleppo è dunque immensamente di più di un enorme carico di sofferenze che nessun popolo merita; è la dissoluzione di relazioni umane che sarà difficile ricostruire. La comunità internazionale, cinicamente, sta a guardare. E noi? Noi che abbiamo curiosato nella vita di quel Suk; noi che abbiamo fotografato scambi e commerci che nel mondo occidentale sono spariti da decine di anni, sostituiti dall'anonimato del self service; noi che abbiamo incrociato gli occhi con bambini e adulti sorridenti? Noi che amiamo quei luoghi, quando tutto questo sarà finito, come potremo tornare là senza abbassare gli occhi per la vergogna di non avere fatto nulla perché l'orrore non continui a ripetersi? http://giulio1954.files.wordpress.co...tella2-175.jpg |
a sarejevo ho respirato un'aria unica passeggiando per la Barsharsha.....penso che il suk di Aleppo sia/era infinitamente più grande e bello....
sul conflitto non mi esprimo......nn è questo il luogo |
I TG stanno passando le immagini di com'era il mercato di Aleppo prima e delle fiamme che lo avvolgono in queste ore. Le parole di Trotta mi han fatto venire in mente la distruzione del centro storico dell'Aquila. In entrambi i casi si tratta della perdita di simboli di identificazione di due società così diverse; le radici della gente comune affondano le proprie origini proprio in quei luoghi, in quei rapporti tra persone che si tessevano ogni giorno tra locali e negozi. E' un dramma mondiale pensare che in Siria sia l'uomo ha produrre tutto ciò Che tristezza!
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Onore alla tua sensibilità. Come non condividere quello che hai scritto. faccio solo questo augurio a tutti:
http://www.youtube.com/watch?v=suAaU546ZJQ usando la parola mediterraneo come un fattore che unisce tutti noi nelle diversità perchè abbiamo più cose in comune di quelle che ci differenziano. |
Ma quando avvrà fine tutto questo odio e distruzione.
Perchè ogni volta l'uomo, bestia orribile, taglia le sue stesse radici? |
terribile il modo che hanno alcuni di prendersi le cose degli altri...
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che immane tristezza...non ho parole
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Belle parole Giulio, che condivido.
I centri commerciali e le catene hanno spersonalizzato gli individui. Per questo frequento ancori i piccoli negozi. E per viaggiare faccio da me: alla larga i villaggi vacanze. |
Ho visitato Aleppo nel 2009. Il suo suk e la fortezza sono tra le cose più belle che ho visto in Siria.
Un paese ricco di storia e luoghi, con una popolazione gentile ed ospitale... Non oso vedere quelle immagini. Che tristezza. |
straziante,l'ignoranza umana non ha limiti!!!! chissà se si è salvato quel meraviglioso gelataio che immergeva i coni nel pistacchio.......
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Quote:
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La Siria ci è rimasta nel cuore non tanto per lo splendore dei luoghi ma soprattutto per la gentilezza, disponibiltà e generosità della popolazione di ogni ceto e religione. Non dimenticheremo mai il sorriso con cui il gestore di uno sperdutissimo distributore di benzina sulla via di Palmira, si alzò dal giaciglio dove stava dormendo per la pausa pranzo, per farci il pieno alla moto o la gente che ci fermava per strada a Damasco ed Aleppo per chiederci di fare una foto assieme...... Questa è una piccola testimonianza fotografica di una giornata ad Aleppo nel 2007 http://imageshack.us/a/img69/3658/1cimg0051.jpg http://imageshack.us/a/img843/3504/3cimg00761.jpg http://imageshack.us/a/img715/9269/2img3522.jpg http://imageshack.us/a/img253/3636/aleppoe.jpg http://imageshack.us/a/img802/299/10img450.jpg http://imageshack.us/a/img43/3613/8img451.jpg http://imageshack.us/a/img834/9685/7cimg0062.jpg http://imageshack.us/a/img12/1622/6cimg0061.jpg http://imageshack.us/a/img600/6914/5img452.jpg http://imageshack.us/a/img407/1884/4cimg0052.jpg http://imageshack.us/a/img546/5710/14cimg0075.jpg http://imageshack.us/a/img196/103/9cimg0065.jpg http://imageshack.us/a/img705/4272/13cimg0074.jpg http://imageshack.us/a/img842/3299/12cimg0071.jpg http://imageshack.us/a/img513/7473/15cimg0068.jpg http://imageshack.us/a/img210/7489/16img440.jpg http://imageshack.us/a/img689/2392/17img441.jpg |
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