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La mia prossima sarà una Borile.
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Borile ha provato a rivolgersi a Ducati, è scritto nella lettera che chissà perchè nessuno legge o comprende. Non gli hanno mai risposto. Non invocava diritti, ma semplicemente sapere perchè, dopo avergli fatto investire tempo, fatica e soldi in un progetto promettendogli di vendere le sue moto nei loro negozi poi si sono tirati indietro senza nemmeno appunto dargli una spiegazione. Perchè la spiegazione è ovvia, il difficile è avere le palle e la correttezza di volerla dare.
A me pare invece paradossale che a molti sembri il comportamento etico e professionale di una grande azienda. Poi ripeto, nemmeno Ducati ha nessun diritto sulla parola 'Scrambler' che è termine che deriva dall'inglese 'to scramble'. A meno che pensino che ogni parola sul dizionario possa diventare di loro esclusiva, ma credo che il ridicolo l'abbiano già raggiunto. |
Anche 500 e' un normalissimo numero ma credo che FIAT potrebbe dire qualcosa se qualcuno costruisse una utilitaria con quella sigla ...
Mi pare che Borile stesso abbia scritto che Ducati "gli ha concesso" l'utilizzo del nome "Scrambler". Probabilmente Ducati ne detiene i diritti in ambito motociclistico ... |
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Cmq appena mi capita di vedere in giro una Borile vi avviso.
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Io qualche multiuso l'ho vista. Ci avevo pensato anche io ma costa troppo e quel motore cinese non è molto affascinante...
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Quindi Borile è stato condannato per aver provocato un danno di immagine a Ducati con il suo comunicato di ottobre, evidentemente perchè non sussistono solide basi per supportare delle affermazioni oggettivamente diffamatorie verso la società.
Non vi è però alcun riscontro sull'effettivo accordo commerciale tra le parti, accordo che se esiste e non è stato rispettato permetterebbe a Borile di rivalersi si Ducati. Questo è il punto che mi sembra manchi a tutti per dare un giudizio... |
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Se l'accordo esistesse, sarebbe citato nella sentenza e avrebbe, probabilmente, cambiato anche la stessa. Leggo che molti si identificano in una sorta di riedizione dello scontro tra il piccolo Davide ed il gigante Golia, con tutte le simpatie rivolte a Davide, ovviamente.
Io credo invece che una azienda (tenutaria di un marchio prestigioso, con una gloriosa storia sportiva alle spalle e con una visione globale del mercato) abbia tutti i diritti di difendersi da atti e dichiarazioni diffamatori. E il giudice ha ritenuto che tali fossero quelli di Borile. Il fatto poi che Borile abbia addirittura rilanciato con una nuova dichiarazione pubblica mi pare ancora meno appropriato e sintomatico di una personalità litigiosa e poco incline a riconoscere le ragioni degli altri. Tutta la tirata che fa Borile è francamente incomprensibile né lui da chiara indicazione sul perché sia così avvelenato nei confronti di Ducati, salvo lasciar intendere che, avendo speso tempo e denaro (lasciamo stare "la passione", che credi non gli importi proprio), si è trovato spiazzato con la riedizione Ducati della Scrambler che, probabilmente, a quel prezzo e con quella tecnologia, ucciderà sul nascere ogni velleità della Borile. Soldi, ecco il motivo della tirata, come sempre. A mio modo di vedere, Borile sta tirando troppo la corda, rischia una nuova querela e una nuova sconfitta, questa volta Ducati potrebbe però chiedergli il danno d'immagine e allora, viste le dimensioni del fatturato Ducati e il valore commerciale del suo marchio, per Borile potrebbe mettersi davvero male. La pianti lì e si dedichi a quello che sa fare, ha già avuto fin troppa pubblicità e supporto gratuito da parte di tutte le testate del settore. |
Sì, è proprio la passione per quello che fa a mancare a uno come Umberto Borile. :(
Invece in Ducati, dove ostentano orgoglio italiano ma tutto ha un patinato nome in inglese... :confused: |
Flyng
Il termine 'Scrambler' lo hanno sempre usato altri costruttori, vedi Triumph. Ducati non ha l'esclusiva di un fico secco. Qui ce ne sono un pò... http://annunci.dueruote.it/triumph-scrambler Secondo me Ducati si commenta da sola nel momento in cui si va a leggere cosa dicevano della 'moto per tutti' solo un paio di anni fa.Singolare come si siano scoperti fautori del mercato 'proletario' tutto in un colpo, ma come dicevano gli antichi... i soldi mica puzzano. |
Mi rompe parecchio anche solo dar loro qualche decina di euro ogni tanto per cinghie e filtri olio delle mie vecchiette... ma almeno non li compro in conc... sorry, in Store.
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Moto proletaria.... Sono 10k euro, dai non esageriamo....
Ci sono filoni che vengono percorsi da lungimiranti appassionati o da bestie drl marketing.... Adesso vanno je scrambler, il fatto che in ducati non ci avessero creduto prima è un problema loro, è arrivata la scopa nuova e vuol far vedere che spazza bene. Guarda in guzzi.... Hanno il v7 ma il kit scrambler l'ha fatto un esterno... |
Ps.... Enrico zk ormai non ti è rimasto neanche un produttore di moto dal quale acquistare 😄😄 cambia setaccio :)
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Infatti compro solo ferri vecchi... :lol::lol::lol:
E comunque, ad esser sincero, io di BMW per adesso non posso che dire bene. Infatti sono alla seconda... ;) |
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Però sul nome Scrambler bisogna mettersi un po' d'accordo: o è un marchio registrato Ducati, e allora Borile ha poco da lamentarsi e dovrebbe solo ringraziare che glielo abbiano prestato gratis per 3/4 anni, o no è un marchio registrato, è un semplice tipo di moto, e allora Borile non ha nulla di cui lamentarsi se qualcun altro fa una moto della stessa tipologia.
Comunque la si metta, se la questione fosse "Scrambler", Borile non ha nulla di ragionevole di cui lamentarsi. Probabilmente lo sconforto di Borile è che lui voleva fare una riedizione dello "Scrambler Ducati", non di uno scrambler qualsiasi. Infatti mi sembra di capire che voleva mettere "Ducati" nel nome: "Scrambler Borile Ducati" e voleva venderlo negli store "Ducati" e forse è proprio per questo che gli servivano le teste fornite da Ducati: per poter citare il marchio nel nome o almeno sulle brochure. Probabilmente questa parte di accordo sul nome e sulla commercializzazione non è mai stata formalizzata in un accordo scritto, ma si trattava solo della parola tra due persone. Solo che ora una delle due persone ha cambiato azienda e non ha più voce in capitolo, al massimo può accordare il nome "Scrambler Borile Alitalia". Se vogliamo, la colpa di Borile è quella di essere stato un precursore della moda dello scrambler, di aver intuito che sarebbe stata una tipologia di moto che sarebbe ritornata di interesse, ma di non averne saputo trarre i frutto in tempo. Se ha presentato un manichino nel 2010, ha avuto 4 anni per lavorarci. Doveva mettercene 2 e commercializzarla nel 2012. Ora è arrivato anche il modello Ducati, che a 3-4.000€ in meno, tecnicamente da molto di più, e sopratutto rievoca se stesso. Questo ovviamente riduce lo spazio di mercato per il modello Borile: il mercato, i guadagni, non la passione di costruire moto artigianali, Ducati non fa moto artigianali, fa moto industrializzate su questo aspetto non è in concorrenza con Borile. Secondo me, ripeto, Borile dovrebbe continuare come prima, e sfruttare il traino mediatico dello Scrambler Ducati per vendere anche il suo prodotto (e forse è proprio quello che sta facendo: marketing mirato per gli EnricoSL900, per i Mototarta e per quelli come loro, che hanno qualche motivo per preferie lo scrambler Borile allo scrambler Ducati, e non ci vedo nulla di male). Tanto, mettendoli anche nella stessa vetrina, secondo me apparirà chiaro che non sono la stessa moto e che non sono per lo stesso cliente. Però probabilmente ora, non avendo più l'esclusiva, sul prezzo dovrà fare conti molto più precisi. Pur mettendoci la stessa passione di prima. |
Al di là che bisognerebbe capire se Ducati ha ancora intenzione di fornire i gruppi termici a Borile.. dal sito sembrerebbe di si
bisognerebbe anche capire se Ducati consente ancora ai proprio concessionari di distribuire la scrambler di Borile, questo sarebbe per lui un vero danno comunque secondo me dietro a Umberto Borile ci sono dei soci imprenditori che stanno tentando di entrare nel business delle moto di lusso, comprando il marchio Borile vorrei sapere che percentuale di della Umberto Borile Srl è di proprietà di Umberto Borile lo spostamento della sede produttiva da Padova a Milano è significativo in questo.. |
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