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Quelli che amano guardare il Panorama In questo forum si parla di MOTOTURISMO è dedicato a chi ama viaggiare e macinare km su km per visitare il mondo |
15-01-2006, 23:12
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#1
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Guest
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Sono tornato in sella ad una BMW...
Conosco bene le BMW, avendone "consumato" già 3 per le strade del mondo: una R 100 S, comprata usata "decennale" nel lontano 82 (compiuti i fatidici 21 anni dell'epoca...), rivenduta l'anno dopo con 30.000 Km in piu' (ne totalizzava 120.000, e necessitava di qualche cura...) e sostituita con una piu' "giovane" R 100 CS, con la quale ho fatto 120.000 km in 4 anni (ne facevo di strada, all'epoca...).
Poi ho comprato una K 75 S nel 1987, e l'ho portata fino a 165.000 Km sul cruscotto... negli ultimi anni gli impegni nelle Corse mi hanno "allontanato" dalle moto "personali" (anche quelle mie da pista), e dai giri su strada (finesettimana sempre in giro per le Gare, niente ferie estive, nei mesi invernali recuperare i soldi per il Budget della Squadra, rodare in pista le moto da gara e poi prepararle per la stagione di gare...), e la K 75 oggi, alla soglia dei 20 anni, si è guadagnata un onorato riposo... non so ancora se la terrò (tanto, l'anno prossimo pagherebbe una miseria di bollo e assicurazione, come Moto Storica..), ma è certo che non garantisce piu' la "affidabilità assoluta" per i viaggi lunghi, che spero di riuscire a godermi nel prossimo futuro (mica si puo' sempre e solo lavorare...).
Conoscendo bene, per averle guidate e "assistite" per lavoro e diletto, tutte le moto del panorama mondiale dagli anni 80 in poi, ed essendo sempre convinto (per eperienza personale) che su strada non esiste alternativa ad una BMW, ho cercato una moto che mi ha sempre "attirato", sin dalla sua presentazione: la K 1200 RS.
Non volendo "investire" cifre eccessive, considerando che non so bene quanto riuscirò a sfruttarla, sono andato "indietro" negli anni; questo, anche perchè non volevo l'ultima serie, quella con i freni servoassistiti, avendola provata per una Trasmissione TV 2 anni fa, e non avendo apprezzato per niente questa ultima "evoluzione tecnica" introdotta dalla Casa (gusto personale: poi, magari, altri si trovano benissimo...)
Ne ho trovata una del 1998, tutti i tagliandi eseguiti dalla BMW di Padova, completa di Manopole Riscaldate, Kit Borse BMW e Top Case BMW posteriore, cerchio post. da 5.5 pollici con gomma da 180/55, Antifurto BMW e, ovviamente ABS.
Da 6.800 Euro ho "trattato" fino a 6.000 (potevo farlo: dato che vendono nuove BMW a "carrettate", ultimamente, è ovvio che i Conce hanno un rilevante "parco usato": di K 1200 RS ce n'erano 4 (5 con la mia), piu' un'altra 20ina di modelli nelle varie altre versioni... facendo una media di 8.000 Euro per moto, il Conce aveva in casa circa 160.000 Euro di Capitale "fermo"... quindi, il "coltello dalla parte del manico" ce l'avevo io...
Riporto anche qui, per condividerle con gli appassionati del Marchio, ad uso e consumo di chi magari ha "mirato" questa moto per un eventuale acquisto, le mie prime sensazioni di oggi, alla guida della mia "Giallona"...
Una bella giornata di sole, temperatura 2° C alle 10 del mattino, cosa chiedere di meglio per un giretto con la “nuova” moto??
Ieri sono andato a ritirarla con giubbotto di pelle e Jeans (quelli Spidi, da moto, con gli inserti in Kevlar su ginocchia e anche) e devo dire che un po’ di freddo l’ho avvertito: per cui, dovendo fare oggi almeno 300 Km e stare fuori circa 4 ore, meglio che mi vesta un po’… quindi, fuori dall’armadio i capi “Tecnici” da Winter, e cominciamo la vestizione. Scarto subito i guanti Spidi n30: troppo pesanti, tolgono sensibilità alla guida. Erano indispensabili col K75 con temperature prossime allo 0° , perché il cupolino lasciava le mani esposte (e si congelavano regolarmente pure con gli n30, guanti a 5 strati tra Microfibra, Goretex, Thermore, seta e pelle esterna…), ma ora, un guantino “medio” della Corner, in semplice Cordura con palmo scamosciato, e leggera fodera felpatina sul dorso, credo sarà sufficiente: l’aria è deviata dalle mani dal profilo della carena, e devo “testare” bene le Manopole Riscaldate…
Rimetto via anche il “collare termico” e la “goletta” inferiore da applicare al casco: sono sicuro che basta un maglioncino a collo alto per tenere calda la gola, e il parabrezza sulla posizione “alta” per togliere il vento nella zona collo, e l’aria gelida che si infila dappertutto…
Sottomento e deflettore paranaso sul casco, visiera scura, e pronti a sfidare il Generale Inverno con il nuovo acquisto.
Durante i primi 50 chilometri tra Circonvallazione e Superstrade, sui 90/110 Km/h, mi rendo subito conto di 2 cose: non ho la minima sensazione di freddo !!!… mah! … forse fa meno freddo di quanto pensavo… eppure l’auto aveva stamane il suo solito “dito” di ghiaccio… Poi rilevo che la moto è troppo “secca” al posteriore sulle asperità… mi ricorda la “vecchia” K, con Monobraccio “rigido”… ahi, ahi, evidentemente il tanto decantato “Paralever” è una bella idea sui Comunicati Stampa, ma sostanzialmente non mi sembra differente dal solito… Si accende la riserva, e quindi entro in Area di Servizio.
***** che freddo!!! Appena tolto il casco, rilevo un venticello GELIDO (strano, non l’ho notato alla guida…) che si infila dappertutto, e, tolti i guanti, le mani cominciano a congelarsi… faccio il pieno, e controllo il Mono posteriore: precarico alla 5^ posizione, su 7 massime. Probabilmente il precedente proprietario viaggiave sempre a pieno carico. Tolgo 2 scatti, e allento di un giro l’estensione: le mani sono già gelate (maneggiare i “ferri” ghiacciati è un supplizio…), ho un freddo barbino, e non ho voglia di “sentire” il posteriore a mano, tenendo in equilibrio la moto senza “assistenza”: pesa pur sempre 275 Kg col pieno di benzina, meglio evitare disastri…
Mi reinfilo casco e guanti (gelati!!!) e salgo in sella: accendo le Manopole alla potenza massima e riparto pieno di brividi: forse non è stata un’idea brillante uscire a fare un giro in moto… penso a Serafino (il mio gatto) acciambellato a sonnecchiare sul divano vicino al fuoco… mica scemo, lui…
Incredibile: a poco a poco, “chiuso” nell’abbigliamento, e dentro l’uovo d’aria “ferma” della Carenatura, riprendo calore. La cosa fantastica sono le mani: da gelide che erano, infilate in guanti freddissimi, sento il calore che dal palmo si irradia in tutta la mano
*****! Aveva ragione Elio, quando mi disse: “cercala soprattutto con le Manopole Riscaldabili, sono irrinunciabili”… ero scettico, mi sembrava una cosa da “fighetti” e avevo forti dubbi sulla oro effettiva funzionalità, ma mi devo ricredere: guidare d’inverno con guanti leggeri, e mani calde, è il sogno di tutti i Motociclisti: devo ringraziarti pubblicamente, CiabattIng …
Sullo stradone del Polesine, largo e deserto in mezzo ai campi dela “Bassa”, mi “installo” sui 150 Km/h. La moto è molto migliorata al posteriore, ora copia senza essere “secca”: mmhhhmmm… forse il Paralever funziona davvero… comincio a sentire troppa aria sul casco: allungo la mano destra, infilo le dita nella presa d’aria del musetto (fatta apposta per limitare l’effetto “depressione” delle Carenature complete, che ti risucchiano verso il cruscotto il davanti del giubbotto…) e tiro verso l’alto, per sistemare il Plexiglass nella posizione “alta” : fatto lo “scatto” (caspita, ottimo “giochetto” hanno realizzato i tedeschi…), mi rimetto in posizione di guida.
Avverto subito l’assenza dell’aria sulla zona mento-visiera, ma anche un rombo aerodinamico molto fastidioso: forse il “baffo” inferiore (turbolento) della aria deviata sopra la testa arriva a lambire la presa di ventilazione della calotta del casco… Ok, nessuno all’orizzonte, sono in 6^, do un po’ di gas. Caspita che motore: una turbina che spinge (12 Kgm di coppia…) in un soffio… A 180 Km/h sparisce il rombo aerodinamico del casco: evidentemente, è “rientrato” nell’uovo aerodinamico…
La moto procede dritta cone un fuso (nonostante il vento laterale: vedo i rami degli alberi orientati tutti sulla destra…), del motore percepisco una leggera “tremore” tra le cosce (nessun fastidio: solo, mi rendo conto che c’è “qualcosa” che funziona nella zona mediana della moto), digerisce un curvone senza fare un “lamento”, solo con una leggera tendenza ad allargare la traiettoria in seguito alla variazione di pendenza (salita per un cavalcavia ferroviario). Hmmmm, ci metto la testa che è ancora troppo “frenata” di estensione, e non “recupera” velocemente l’assetto ottimale…
Sul discesone dal cavalcavia vedo ancora “deserto” all’orizzonte, e mi porto a 200 Km/h (la strada è a 4 corsie, con spartitraffico centrale). Caspita, che moto: non fa un verso. Alla stessa velocità, tra rumore del motore, le vibrazioni, la carena “racing”, sulla RSV mi pareva di essere a 250Km/h, ed ero già “reclinato” in avanti. Ora sono nella posizione “normale” data dall’assetto di guida, sento solo il rumore dell’aria, le mani sono al caldo, il contagiri è sui 6.800 (su 9.000 di inizio zona rossa). Sembra di essere a bordo di un TGV: fruscio aerodinamico sensibile, ma nessun rumore meccanico, e il paesaggio che sfila veloce ai lati del campo visivo… asperità dell’asfalto digerite in souplesse, leggera pressione di un attimo sul semimanubrio interno alla curva per inscriverla in traiettoria, e la moto che si assesta sulla “linea” di curva… è effettivamente quello che mi aspettavo, anzi, che speravo, da questa moto, quando ho cominciato a pensare di comprarla (diavoletto Nico… )
Riduco la velocità sui 160, e mi dirigo verso il Delta del Po. Al primo Bar mi fermo per un caffè; che bello sfilarsi i guanti con le mani calde, non intirizzite, e avere la sensibilità delle dita sulle cerniere e sule monete spicciole…
Mando un SMS all’Ing con alcune “riflessioni” , e spaparanzato sulla sedia del bar, stendo le gambe avvertendo subito la sensazione piacevole di “decontrazione”… Razza di scemo imbecille – mi dico – hai la sella posizionata sulla posizione “bassa”, gnoccone-morto-di-sonno: prova a metterla sulla posizione “alta”: se non ricordo male, va da minimo 780mm di altezza dal suolo, a 820, e 4cm di altezza non sono mica pochi…
Nel viaggio di ritorno, in sella le gambe sono ad angolo perfetto (… e non devo più “correggere” l’altezza della leva del cambio, che prima per me era un po’ “alta”…), non ho problemi di toccare a terra in manovra (capirai, alto 187cm…), solo che ora sono tornato ad avere la sommità del casco in zona “turbolenta”, con fastidioso “rombo” aerodinamico… poco male, vorrà dire che ordinerò il plexiglass BMW versione “GT”, piu’ alto…
Questa moto ha un solo, grande difetto: viaggiando nel relax piu’ totale, rilassato come sulla “mia” poltrona di casa, mi viene voglia di fumare una sigaretta , ma *****, così mi devo fermare…
… devo trovare un modo per risolvere questo problema…
Note sul viaggio: percorsi 280 Km, consumo medio 18 km/l (velocità media 90-130 Km/h, con punte di 200 km/h)
Ciao a tutti
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15-01-2006, 23:47
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#2
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Mukkista doc
Registrato dal: 16 Jun 2004
ubicazione: Lecce
Messaggi: 7.265
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Era tempo che non leggevo un bel racconto dei tuoi, e sono contento tu l' abbia scritto qui
Ancora auguri
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Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza...
Ultima modifica di Pier_il_polso; 15-01-2006 a 23:56
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16-01-2006, 08:04
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#3
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Guest
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bel racconto
ciao
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16-01-2006, 09:39
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#4
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Mukkista doc
Registrato dal: 13 Jul 2004
ubicazione: Bari
Messaggi: 2.386
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bel racconto, spero di leggerne altri sui tuoi viaggi.
benvenuto in QdE!
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KTM 990 Adventure MY2006
KTM 640 Adventure MY2003
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16-01-2006, 09:53
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#5
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Mukkista doc
Registrato dal: 16 Jun 2004
ubicazione: Lecce
Messaggi: 7.265
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Quote:
Originariamente inviata da Blacktwin
Poi rilevo che la moto è troppo “secca” al posteriore sulle asperità…
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Inutile che fai finta di interessarti al funzionamento delle sospensioni; so benissimo che prima di fare il prossimo pieno quelle originali saranno solo un lontano ricordo....
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Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza...
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16-01-2006, 10:05
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#6
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kappista di ritorno
Registrato dal: 28 Nov 2004
ubicazione: Roma
Messaggi: 1.040
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Mi sembrava di esserci.
Condivido la tua scelta, è il momento di comprare i kapponi usati, moto infinite che con un minimo di negoziazione vengono via a prezzi imbarazzanti.
Ho appena venduto (bene) il mio gs1200 e comprato un k1100lt unipro del 97 con 12milakm a ben 4mila euro... ed ora godo come un riccio
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k 100 rs 16v ''90
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16-01-2006, 18:18
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#7
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 16 Aug 2005
ubicazione: treviso
Messaggi: 163
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Poi ho comprato una K 75 S nel 1987, e l'ho portata fino a 165.000 Km sul cruscotto...
non so chi tu sia ma mi sono appassionato al tuo racconto..e tanto.
raccontami qualcosa sul kappino?? io, che ho ripreso la moto dopo tanti anni riparto da li..da questo piccolo bmw; comunque grazie dei dettagli che sai "passare" bene. non è da tutti.
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16-01-2006, 20:51
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#8
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 08 Dec 2005
ubicazione: Lecce
Messaggi: 169
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[COLOR=Navy]The accidental tourist[/COLOR]
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16-01-2006, 21:26
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#9
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Mukkista doc
Registrato dal: 21 Aug 2005
ubicazione: UD
Messaggi: 2.070
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...che bel racconto !!!  ... complimenti e benvenuto !
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Luciano
"Meglio star bene che stare male"
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17-01-2006, 12:17
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#10
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Guest
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Ciao a tutti
Ciao Migrante, grazie per l'apprezzamento del mio scritto...
Tante cosa avrei da raccontarti del Kappino: l'ho preferito nel lontano '87 perchè il suo motore era tecnicamente piu' evoluto rispetto al progenitore K100 apparso qualche anno prima. La scelta della modularità del motore K (era previsto infatti, oltre al 3 da 750 cc anche un 2 da 500cc - su probabile configurazione GS - e capisci quindi che la base tecnica era un motore con 250cc per cilindro...) aveva comportato, nella versione affettata di 1 cilindro per ottenere il 3 da 750cc, due conseguenze progettuali per me molto interessanti: la fasatura accensione a 120° e il contralbero per ridurre le vibrazioni del II^ ordine.
Con la fasatura accensione a 120° (e, ovviamente, l’angolo di manovella) ottieni la “metà” di un 6 cilindri, il miglior motore tecnicamente inteso come “linearità” e omogeneità di funzionamento. Ovvimente, rispetto al 6 in linea (straight six, come dicono gli Ingegneri), è meno equilibrato sulle forze di II° ordine, ma basta aggiungere un contralbero, come fecero i Progettisti della BMW, e il gioco è fatto: hai un motore che non ha la caratteristica “ruvidità” del 4, dotato di ottima coppia, e che “in alto” gira meglio. Infatti, il K 75 è un “velluto” rispetto al K100 dell’epoca (la gestione elettronica del motore della Bosch J-Tronic era ben lontana dalla capacità delle centraline attuali…), e per un motore incastonato rigidamente al telaio (e con funzione portante) è un elemento non trascurabile… Anche la K 1200 RS che ho oggi, seppur molto migliorata (il motore non ha piu’ ancoraggio “rigido” nel Telaio, e oggi è il Telaio che ha funzione portante) non ha comunque la “sensazione seta” del motore 75.
In piu’, godendo di tutti i componenti “accessori” (cambio, frizione, ecc ecc..) identici al K100, era chiaro che la K 75 avesse una intrinseca affidabilità meccanica (longevità) maggiore.
Pensa che io, a 165.000 Km, ho ancora la frizione originale… si puo’ obiettare che forse “si porta appresso”, proprio per questo motivo, una quantità di Kg in piu’ del necessario, ma rispondo che con 70cv messi bene, qualsiasi moto è godibile su strada…
Al di là delle “mere” scelte tecniche, ho preferito la K 75 anche per un altro motivo: era piu’ “leggera” e “svelta” come quote geometriche, il cupolino (di cui è dotata la mia, è il modello C = Cockpit), era protettivo quel tanto che basta per viaggiare a 140/150 km/h, segnava una 20 di chili in meno sulla bilancia rispetto alla K 100 RS “papabile” come alternativa, e, last but not least, costava meno…
La K 75 è “sfuggita” a molti, ma è veramente la “moto intelligente” degli anni 90, quella che tanti cercavano senza trovarla: è svelta sulle strade di montagna (in Futa ne mettevo dietro parecchi…), instancabile Tourer (da Amsterdam sono tornato in Italia in “tappa unica”, 1300 Km in un giorno, e la sera stessa in pizzeria con gli amici…), e divertente in Pista: ho limato (oltre ai cavalletti, rialzati…) il pedale del freno e la leva del cambio (con ammortizzatori Bitubo a gas, mica gli originali, che cedevano nella guida sportiva…) a Varano e a Misano, mentre a Le Mans, con le borse attaccate e la passeggera (che mi strizzava le palle per farmi rallentare, ma aveva poco da stringere il cavallo della tuta di pelle Dainese dell’epoca, spessa 5 mm…), ho messo a terra anche le pedane del passeggero… (le mie erano piegate all’insù, il piede poggiava sullo spigolo esterno della pedana…)
Alla mia K 75 non ho risparmiato nulla: il greto del Piave (con ciottoli grossi così), mulattiere dove incrociavo le moto da Regolarità a manetta (che mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite), un Appenninenfalken nel ‘93 a –17C° (unica moto a partire la mattina dopo: vantaggi di non avere l’albero motore immerso nella “melassa” dell’olio gelato…), giornate in pista al limitatore: mi sono divertito alla grande, e Lei non ha mai fatto un lamento…
Ah, lo vuoi sapere come mai a 165.000 km ho ancora la frizione originale??? Perché la uso solo in partenza, poi non tocco piu’ la leva della frizione, né “a salire”, né a scalare: con la giusta coordinazione mano Dx piede Sx il cambio è un “burro”, le marce entrano lisce come uno “slap shot” di Hockey, e non ci sono scossoni sulla cinematica di trasmissione… vantaggi di avere gli alberi del cambio su cuscinetti volventi, e saper sfruttare un gioco assiale “abbondante” di Progetto …
Nell’utilizzo “esagerato” (per il quale la moto NON è stata progettata) la k 75 lamentava poco mordente ai freni anteriori, subito risolto con una coppia di Discacciati Flottanti in Ghisa, e pads Ferodo racing: facevo fischiare la ruota anteriore in staccata (ero giovane e scapestrato, in pista o nelle stradine di montagna “fuorimano”… :-D).
Il bello della “Kappetta” era questo: partivi, e non sapevi dove ti potevi ritrovare: perché qualsiasi cosa era alla portata di quella moto.
E’ stata Amica insostituibile della Vita a cavallo dei 25/35 anni, e grazie a Lei ho ricordi meravigliosi. Confesserò un segreto: tenevo le Borse sempre “cariche” in Garage con abbigliamento per 2 o 3 giorni, pensato da 0° C a + 30° C, e una busta con dentro 300.000 Lire.
In qualsiasi momento potevo “girare le chiavi”, partire, e sparire per un po’: starmene per i cavoli miei, per le strade del Mondo, a conoscere quello che non leggi sui libri, ma che ti puo’ dire solo la tua Anima.
Chiedete alle mie donne dell’epoca, e vi risponderanno che sì, ogni tanto Blacktwin “spariva” per 2 o 3 giorni senza dare notizie, e tornava sereno e sorridente, ma non ha mai detto dove andava e cosa faceva…
Ognuno di noi attraversa momenti difficili, nella sua Vita: la sicurezza della mia K 75 in garage con le Borse piene e pronta per partire, spesso mi ha aiutato ad uscire dai momenti di maggiore smarrimento… Incredibile a dirsi, ma a volte puo’ essere una Moto a ridarti l’Equilibrio, e credo che qualcuno di voi, qui, già se ne sia reso conto…
Goditi la tua K 75, è una moto grandiosa (... altro che "piccola moto": una "piccola" in Casa BMW è la R 45...), che puo’ permettersi di “guardare negli occhi” qualsiasi moto odierna, anche la piu’ blasonata…
(E te lo dice uno che dagli anni ’80 ha guidato e sezionato tutte le moto della produzione Mondiale…  )
Alla prossima
Ultima modifica di blacktwin; 17-01-2006 a 12:19
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17-01-2006, 12:26
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#11
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Mukkista in erba
Registrato dal: 04 Jan 2006
ubicazione: L'Aquila
Messaggi: 466
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Quote:
Originariamente inviata da Blacktwin
Ciao a tutti
Ciao Migrante, grazie per l'apprezzamento del mio scritto...
Tante cosa avrei da raccontarti del Kappino: l'ho preferito nel lontano '87 perchè il suo motore era tecnicamente piu' evoluto rispetto al progenitore K100 apparso qualche anno prima. La scelta della modularità del motore K (era previsto infatti, oltre al 3 da 750 cc anche un 2 da 500cc - su probabile configurazione GS - e capisci quindi che la base tecnica era un motore con 250cc per cilindro...) aveva comportato, nella versione affettata di 1 cilindro per ottenere il 3 da 750cc, due conseguenze progettuali per me molto interessanti: la fasatura accensione a 120° e il contralbero per ridurre le vibrazioni del II^ ordine.
Con la fasatura accensione a 120° (e, ovviamente, l’angolo di manovella) ottieni la “metà” di un 6 cilindri, il miglior motore tecnicamente inteso come “linearità” e omogeneità di funzionamento. Ovvimente, rispetto al 6 in linea (straight six, come dicono gli Ingegneri), è meno equilibrato sulle forze di II° ordine, ma basta aggiungere un contralbero, come fecero i Progettisti della BMW, e il gioco è fatto: hai un motore che non ha la caratteristica “ruvidità” del 4, dotato di ottima coppia, e che “in alto” gira meglio. Infatti, il K 75 è un “velluto” rispetto al K100 dell’epoca (la gestione elettronica del motore della Bosch J-Tronic era ben lontana dalla capacità delle centraline attuali…), e per un motore incastonato rigidamente al telaio (e con funzione portante) è un elemento non trascurabile… Anche la K 1200 RS che ho oggi, seppur molto migliorata (il motore non ha piu’ ancoraggio “rigido” nel Telaio, e oggi è il Telaio che ha funzione portante) non ha comunque la “sensazione seta” del motore 75.
In piu’, godendo di tutti i componenti “accessori” (cambio, frizione, ecc ecc..) identici al K100, era chiaro che la K 75 avesse una intrinseca affidabilità meccanica (longevità) maggiore.
Pensa che io, a 165.000 Km, ho ancora la frizione originale… si puo’ obiettare che forse “si porta appresso”, proprio per questo motivo, una quantità di Kg in piu’ del necessario, ma rispondo che con 70cv messi bene, qualsiasi moto è godibile su strada…
Al di là delle “mere” scelte tecniche, ho preferito la K 75 anche per un altro motivo: era piu’ “leggera” e “svelta” come quote geometriche, il cupolino (di cui è dotata la mia, è il modello C = Cockpit), era protettivo quel tanto che basta per viaggiare a 140/150 km/h, segnava una 20 di chili in meno sulla bilancia rispetto alla K 100 RS “papabile” come alternativa, e, last but not least, costava meno…
La K 75 è “sfuggita” a molti, ma è veramente la “moto intelligente” degli anni 90, quella che tanti cercavano senza trovarla: è svelta sulle strade di montagna (in Futa ne mettevo dietro parecchi…), instancabile Tourer (da Amsterdam sono tornato in Italia in “tappa unica”, 1300 Km in un giorno, e la sera stessa in pizzeria con gli amici…), e divertente in Pista: ho limato (oltre ai cavalletti, rialzati…) il pedale del freno e la leva del cambio (con ammortizzatori Bitubo a gas, mica gli originali, che cedevano nella guida sportiva…) a Varano e a Misano, mentre a Le Mans, con le borse attaccate e la passeggera (che mi strizzava le palle per farmi rallentare, ma aveva poco da stringere il cavallo della tuta di pelle Dainese dell’epoca, spessa 5 mm…), ho messo a terra anche le pedane del passeggero… (le mie erano piegate all’insù, il piede poggiava sullo spigolo esterno della pedana…)
Alla mia K 75 non ho risparmiato nulla: il greto del Piave (con ciottoli grossi così), mulattiere dove incrociavo le moto da Regolarità a manetta (che mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite), un Appenninenfalken nel ‘93 a –17C° (unica moto a partire la mattina dopo: vantaggi di non avere l’albero motore immerso nella “melassa” dell’olio gelato…), giornate in pista al limitatore: mi sono divertito alla grande, e Lei non ha mai fatto un lamento…
Ah, lo vuoi sapere come mai a 165.000 km ho ancora la frizione originale??? Perché la uso solo in partenza, poi non tocco piu’ la leva della frizione, né “a salire”, né a scalare: con la giusta coordinazione mano Dx piede Sx il cambio è un “burro”, le marce entrano lisce come uno “slap shot” di Hockey, e non ci sono scossoni sulla cinematica di trasmissione… vantaggi di avere gli alberi del cambio su cuscinetti volventi, e saper sfruttare un gioco assiale “abbondante” di Progetto …
Nell’utilizzo “esagerato” (per il quale la moto NON è stata progettata) la k 75 lamentava poco mordente ai freni anteriori, subito risolto con una coppia di Discacciati Flottanti in Ghisa, e pads Ferodo racing: facevo fischiare la ruota anteriore in staccata (ero giovane e scapestrato, in pista o nelle stradine di montagna “fuorimano”… :-D).
Il bello della “Kappetta” era questo: partivi, e non sapevi dove ti potevi ritrovare: perché qualsiasi cosa era alla portata di quella moto.
E’ stata Amica insostituibile della Vita a cavallo dei 25/35 anni, e grazie a Lei ho ricordi meravigliosi. Confesserò un segreto: tenevo le Borse sempre “cariche” in Garage con abbigliamento per 2 o 3 giorni, pensato da 0° C a + 30° C, e una busta con dentro 300.000 Lire.
In qualsiasi momento potevo “girare le chiavi”, partire, e sparire per un po’: starmene per i cavoli miei, per le strade del Mondo, a conoscere quello che non leggi sui libri, ma che ti puo’ dire solo la tua Anima.
Chiedete alle mie donne dell’epoca, e vi risponderanno che sì, ogni tanto Blacktwin “spariva” per 2 o 3 giorni senza dare notizie, e tornava sereno e sorridente, ma non ha mai detto dove andava e cosa faceva…
Ognuno di noi attraversa momenti difficili, nella sua Vita: la sicurezza della mia K 75 in garage con le Borse piene e pronta per partire, spesso mi ha aiutato ad uscire dai momenti di maggiore smarrimento… Incredibile a dirsi, ma a volte puo’ essere una Moto a ridarti l’Equilibrio, e credo che qualcuno di voi, qui, già se ne sia reso conto…
Goditi la tua K 75, è una moto grandiosa (... altro che "piccola moto": una "piccola" in Casa BMW è la R 45...), che puo’ permettersi di “guardare negli occhi” qualsiasi moto odierna, anche la piu’ blasonata…
(E te lo dice uno che dagli anni ’80 ha guidato e sezionato tutte le moto della produzione Mondiale…  )
Alla prossima 
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17-01-2006, 12:30
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#12
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Mukkista doc
Registrato dal: 13 Aug 2004
ubicazione: Milano
Messaggi: 2.117
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bellissimi racconti.. sia il primo che il secondo. benvenuto
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EX GS 1150 "I RIMASTI"
AT RD07a
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17-01-2006, 12:34
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#13
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Mukkista doc
Registrato dal: 13 Jul 2004
ubicazione: Bari
Messaggi: 2.386
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è un piacere leggere i tuoi racconti.
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KTM 990 Adventure MY2006
KTM 640 Adventure MY2003
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17-01-2006, 13:05
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#14
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il Tom Bonzo di qde
Registrato dal: 31 Oct 2004
ubicazione: Menton
Messaggi: 9.266
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Che dire... Benvenuto e grazie per i bei racconti!
Claudio
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- Husqvrfgnkinbr Norden
- R1200... 72.ooo km
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17-01-2006, 13:33
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#15
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 08 Dec 2005
ubicazione: Lecce
Messaggi: 169
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Dario, un successone anche qui; e la conferma - semmai ce ne fosse bisogno - che anche lontano dall'asfalto di una pista si possono vivere, e trasmettere, emozioni stupende
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[COLOR=Navy]The accidental tourist[/COLOR]
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18-01-2006, 13:41
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#16
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Bi-Kappista Doc & Tom Ponzi
Registrato dal: 15 Jul 2002
ubicazione: Treviso
Messaggi: 26.001
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K100RS 16v IIIa bianco pirla 678 ABS
K1200RS Yellow-Gray chequered flag
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18-01-2006, 14:32
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#17
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Sommergibilista doc
Registrato dal: 19 Oct 2004
ubicazione: all'ombra di Blacktwin
Messaggi: 7.238
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Quote:
Originariamente inviata da Blacktwin
Riporto anche qui, per condividerle con gli appassionati del Marchio, ad uso e consumo di chi magari ha "mirato" questa moto per un eventuale acquisto, le mie prime sensazioni di oggi, alla guida della mia "Giallona"...
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Credo di conoscere già la tua giallona: qualche anno fà l'ho vista castigare un RSV1000 e un Ninja sul misto sopra il lago di Garda... immagini indelebili !!!
Caro concittadino, voglio farti vedere la mia moto appena hai un minuto...
Complimenti per ciò che hai scritto sul K75s e sul K1200RS: era proprio quello che volevo scrivere io ma non trovavo le parole...
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R1200RT - DOHC 2011
due pistoni, ma buoni..!!
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18-01-2006, 14:37
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#18
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Mukkista doc
Registrato dal: 16 Jun 2004
ubicazione: Lecce
Messaggi: 7.265
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Quote:
Originariamente inviata da cardano4ever
Credo di conoscere già la tua giallona: qualche anno fà l'ho vista castigare un RSV1000 e un Ninja sul misto sopra il lago di Garda...
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RSV 1000 ?
Di un pò Black, hai mai sentito parlare di una moto con questo nome ?
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Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza...
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18-01-2006, 14:58
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#19
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Sommergibilista doc
Registrato dal: 19 Oct 2004
ubicazione: all'ombra di Blacktwin
Messaggi: 7.238
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Quote:
Originariamente inviata da Blacktwin
Ognuno di noi attraversa momenti difficili, nella sua Vita: la sicurezza della mia K 75 in garage con le Borse piene e pronta per partire, spesso mi ha aiutato ad uscire dai momenti di maggiore smarrimento…
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Anche il mio K75s é stato il mio miglior amico in certi momenti, mi ha regalato sempre grandissime soddisfazioni... un vero dolore averlo venduto  .
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R1200RT - DOHC 2011
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18-01-2006, 16:09
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#20
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Kappista doc
Registrato dal: 07 Jun 2005
ubicazione: Genova - La Garde-Freinet (83680)
Messaggi: 7.523
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Quote:
Originariamente inviata da Blacktwin
Ciao a tutti
Ciao Migrante, grazie per l'apprezzamento del mio scritto...
Tante cosa avrei da raccontarti del Kappino (...)
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Grande..ancora una volta di più mi hai convinto sulla grandezza della mia moto.
Grazie
PS=Mi piacerebbe fare due chiacchere con te. Stiamo organizzando il prossimo K-(P)Ride. Non puoi mancare
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Ex K 75 S "Milka"
R 1200 C Independent "Maia" 83mila km
www.erispluvia.it
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18-01-2006, 16:10
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#21
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Kappista doc
Registrato dal: 07 Jun 2005
ubicazione: Genova - La Garde-Freinet (83680)
Messaggi: 7.523
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Quote:
Originariamente inviata da cardano4ever
Anche il mio K75s é stato il mio miglior amico in certi momenti, mi ha regalato sempre grandissime soddisfazioni... un vero dolore averlo venduto  .
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No comment
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Ex K 75 S "Milka"
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18-01-2006, 16:47
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#22
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Mukkista doc
Registrato dal: 14 Mar 2005
ubicazione: Sono romano ma è chiaramente un errore.
Messaggi: 11.833
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Una lettura davvero piacevole!
Complimenti per lo stile e grazie per aver condiviso questo bel giretto... sembrava di essere li'!
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Più bici che moto ormai.
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18-01-2006, 17:55
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#23
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 16 Aug 2005
ubicazione: treviso
Messaggi: 163
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il K 75 è un “velluto” ...
la “sensazione seta” del motore 75...
La K 75 è “sfuggita” a molti, ma è veramente la “moto intelligente”
degli anni 90!
a Le Mans, con le borse attaccate e la passeggera (che mi strizzava le palle per farmi rallentare, ma aveva poco da stringere il cavallo della tuta di pelle Dainese dell’epoca, spessa 5 mm…),,,
Alla mia K 75 non ho risparmiato nulla:
il greto del Piave (con ciottoli grossi così),
mulattiere dove incrociavo le moto da Regolarità a manetta (che mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite),
un Appenninenfalken nel ‘93 a –17C° (unica moto a partire la mattina dopo: vantaggi di non avere l’albero motore immerso nella “melassa” dell’olio gelato…),
Il bello della “Kappetta” era questo:
partivi, e non sapevi dove ti potevi ritrovare: perché qualsiasi cosa era alla portata di quella moto.
E’ stata Amica insostituibile...un segreto: tenevo le Borse sempre “cariche” in Garage con abbigliamento per 2 o 3 giorni, pensato da 0° C a + 30° C, e una busta con dentro 300.000 Lire.
In qualsiasi momento potevo “girare le chiavi”, partire, e sparire per un po’: starmene per i cavoli miei, per le strade del Mondo, a conoscere quello che non leggi sui libri, ma che ti puo’ dire solo la tua Anima.
Chiedete alle mie donne dell’epoca, e vi risponderanno che sì, ogni tanto Blacktwin “spariva” per 2 o 3 giorni senza dare notizie, e tornava sereno e sorridente, ma non ha mai detto dove andava e cosa faceva…
Ognuno di noi attraversa momenti difficili, nella sua Vita: la sicurezza della mia K 75 in garage con le Borse piene e pronta per partire, spesso mi ha aiutato ad uscire dai momenti di maggiore smarrimento… Incredibile a dirsi, ma a volte puo’ essere una Moto a ridarti l’Equilibrio, e credo che qualcuno di voi, qui, già se ne sia reso conto...
Grazie di questi fiori di prosa, pregni di emozioni; le conoscenze tecniche diventano lirica, e la qualità, quella vera, appare.. in livrea, sobria, e viva. non godo soltanto perchè giudo una k75, ma della tua umanità nel descriverla e descriverti. hai dipinto quadri con poche parole profonde sul senso di andare in motocicletta, io, che adoro il teatro e, per diletto lo pratico, ti invito a scrivere un racconto (forse uno dei tanti, che hai attraversato alle tue velocità) forse lo memorizzerei.. o forse solo lo attraverserei. tuttavia grazie ancora. se passi per Treviso. fammelo sapere ben contento di conoscerti e, tante cose da chiederti.
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18-01-2006, 18:09
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#24
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Mukkista doc
Registrato dal: 16 Jun 2004
ubicazione: Lecce
Messaggi: 7.265
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Quote:
Originariamente inviata da migrante
Grazie di questi fiori di prosa, pregni di emozioni; le conoscenze tecniche diventano lirica, e la qualità, quella vera, appare.. in livrea, sobria, e viva. non godo soltanto perchè giudo una k75, ma della tua umanità nel descriverla e descriverti. hai dipinto quadri con poche parole profonde sul senso di andare in motocicletta, io, che adoro il teatro e, per diletto lo pratico, ti invito a scrivere un racconto (forse uno dei tanti, che hai attraversato alle tue velocità) forse lo memorizzerei.. o forse solo lo attraverserei. tuttavia grazie ancora. se passi per Treviso. fammelo sapere ben contento di conoscerti e, tante cose da chiederti.
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Un grande anche tu
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Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza...
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18-01-2006, 21:10
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#25
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Guest
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Per Cardano4ever:
francamente, conoscendo benissimo la RSV (avendola schierata per 5 anni nella Superstock, massimo Campionato di Categoria), e possedendone una (quella che vinse il Gp di Valencia nel 2000, prima Vittoria Internazionale della Squadra da me “guidata”), ti posso assicurare che se una K 1200 RS gli sta davanti, è solo perché il “pilota” della RSV dorme… su strada, se il pilota è così scemo da sfruttarne il suo potenziale, è difficilmente avvicinabile da qualsiasi altra moto, credimi
Visto che siamo concittadini, è abbastanza semplice per noi trovarci da qualche parte a bere qualcosa insieme… questa settimana sono molto impegnato col lavoro (e pure il w-end, dato che mi “ciuccio” per lavoro il Bike Expo’ da mattina a sera nello Stand Bitubo…  ), ma prossimamente volentierissimo…
Idem per il K-Pride, dove ho già postato nel Thread apposito la mia probabile adesione: devo solo verificare di non essere impegnato in qualche w-end di Gara in giro per l’Europa, perché, da fine Febbraio a fine Ottobre (stagione di Corse), i miei finesettimana “liberi” sono pochissimi…
Per Migrante
Le tue parole mi hanno fatto arrossire… chi mi conosce sa bene che sono “prolisso e prosaico” nei miei scritti (o “racconti”, quando su un altro Forum ho scritto i “Report” dei miei anni di Gare in giro per l’Europa, nel Circus del Mondiale SBK), ma se è facile “interessare” e intrattenere gli appassionati delle Corse condividendo con loro le esperienze vissute da “privilegiato interno”, piu’ raro e difficile è trasmettere sensazioni parlando semplicemente di sé; sicuramente, tu che sei un uomo che legge e pratica Teatro, hai la capacità di estrarre da un testo scritto immagini ed emozioni.
(ringrazio anche tutti gli amici che hanno apprezzato i miei primi scritti qui: un Amico - Elio - dice che sono un vecchio bolso e rincoglionito, ma a quanto pare si sbaglia  , e si rimangerà le parole quando lo svernicerò in pista...  )
Siamo vicini, e un salto nella bella Treviso (città natale di mio padre) con la mia motina per berci qualcosa insieme lo farò quanto prima (rima!).
Magari anche la prossima domenica (il 29)… mmmhhh, nell’altro Forum dove scrivo, sotto ad ogni post c’è la mail di chi scrive, qui come si fa per “dialogare” direttamente???
(interessante – e intrigante - la tua proposta di scrivere qualcosa… è sempre stata anche una mia idea… fattibile, se trovo il tempo…)
Ciao a tutti
Ultima modifica di blacktwin; 18-01-2006 a 23:30
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