Ad una settimana di distanza dalla conclusione del mondiale MotoGP, anche la stagione delle derivate di serie si appresta a vivere il suo atto finale in Indonesia, sul nuovissimo tracciato di Mandalika. Una tappa che è rimasta in forse praticamente per tutto l'anno, sia per le problematiche connesse alla situazione sanitaria che per le condizioni della pista, di fatto ultimata ed omologata proprio nell'imminenza della gara. Circuito quindi completamente inedito per piloti ed addetti ai lavori, che hanno potuto farsi un'idea del suo andamento solo a mezzo di simulazioni virtuali. Una condizione questa che da un certo punto di vista potrebbe favorire chi insegue e non ha ormai più nulla da perdere, ovvero Jonathan Rea, anche se l'impresa di agguantare il titolo in extremis appare quasi disperata, soprattutto alla luce di quanto visto finora.
RAZGATIOGLU PUO' CHIUDERE LA PARTITA GIA' SABATO
Anche lo scorso round argentino di El Villicum ha giocato a favore del turco della Yamaha che grazie a due vittorie ed un terzo posto ha messo altri sei punti nel suo carniere, portando il vantaggio in classifica generale a 30 lunghezze. Rea dal canto suo ha ancora una volta messo in campo cuore e anima, limitando al minimo i danni riuscendo a tenere aperti i giochi fino all'ultimo. Il binomio Razgatioglu/Yamaha si è comunque dimostrato nettamente superiore per tutta la stagione e solo una serie di episodi sfortunati ha mantenuto incerta una contesa dai contorni assolutamente chiari ed evidenti. Rea e la Kawasaki hanno pagato a carissimo prezzo una condizione tecnica rivelatasi insufficiente a reggere il confronto, come peraltro evidenziato da tutte le ZX10-RR in pista, con il nordirlandese chiamato una volta di più a metterci del suo. Quel qualcosa che in passato è sempre bastato ma stavolta non ha retto all'attacco di un fuoriclasse come Razgatioglu, per di più assecondato da una Yamaha apparsa superiore su ogni pista ed in tutte le condizioni. A questo punto viene spontaneo chiedersi cosa potrà fare la casa di Akashi in vista del prossimo anno, con un progetto che nelle sue caratteristiche di base è ormai il iù datato della categoria. Restando alla stretta attualità, Razgatioglu potrebbe laurearsi matematicamente campione già nella giornata di sabato, se al termine di Gara 1 avrà totalizzato 7 punti in più rispetto al diretto rivale, che non ha alternative se non quella di giocarsi il tutto per tutto. Per Yamaha, da segnalare la stagione oltremodo positiva del 'rookie' Andrea Locatelli, che si mantiene in lizza per una prestigiosa quarta posizione finale in campionato., ad conferma della validità del pacchetto tecnico a disposizione.
DUCATI, UNA STAGIONE IN CHIAROSCURO
Forse, alla luce del risultato finale, quella di Ducati appare ai più una stagione deludente, con un terzo posto finale che rappresenta un peggioramento rispetto alle ultime stagioni. In realtà Ducati, come Kawasaki, ha dovuto fare i conti con il grande e per certi inatteso progresso della Yamaha e del suo funambolico pilota. La Panigale V4R, così come le sue progenitrici, si conferma progetto dal grandissimo potenziale ma che forse paga lo scotto di certe scelte estreme, che lo rendono meno equilibrato e versatile rispetto alle due migliori rivali. Radding dal canto suo ha commesso qualche errore di troppo soprattutto all'inizio del campionato ma è stato protagonista di un gran finale di stagione, ed in quest'ottica la scelta di 'tagliarlo' da parte di Borgo Panigale suscita non poche perplessità. Il giovane Michael Ruben Rinaldi ha pagato lo scotto del debutto nel team ufficiale e di una certa incostanza mentre oltremodo positiva e sorprendente è stata la stagione di Axel Bassani, vera rivelazione di questo 2021 con la V4R del Team Motocorsa.
BMW E HONDA SI VOLTA PAGINA
Entrambe le case hanno in gran parte ed ancora una volta deluso le attese, confermandosi i fanalini di coda della categoria. La casa di Monaco si presentava al via del campionato con quella M1000RR che appare più un'evoluzione della versione precedente piuttosto che un nuovo progetto, mentre in casa Honda si continua a fare i conti con una moto, la CBR 1000 RR-R, quanto mai umorale e difficile da sfruttare. Per il prossimo anno le due case hanno deciso di investire sul fattore umano, con la scelta di Scott Redding per BMW e di Lecuona e Vierge per Honda, che così taglia radicalmente i ponti col passato. E' già si parla di un'ennesima, nuova CBR estremamente evoluta ed innovativa, staremo a vedere.
SBK E NEW WORLD SSP - LARGO AI GIOVANI E NUOVO REGOLAMENTO
Sembra che la corsa al ricambio generazionale, iniziata diversi anni fa in Formula1 e proseguita in MotoGP stia ormai interessando anche il mondo delle derivate di serie. Il campionato Superbike non sembra più poter essere una sorta di rifigio di fine carriera per piloti transfughi della MotoGP e quest'anno il processo si è confermato. Alla fine di questo 2021 infatti Chaz Davies, Tom Sykes e Leon Haslam abbandoneranno la scena iridata, con Bautista destinato a rimenere l'ultimo 'senatore' della categoria. La Honda ha puntato su Iker Lecuona e Xavi Vierge, Bmw ha deciso per Scott Redding mentre il Team Go Eleven, dopo la tribolata stagione con Davies, si affiderà al tedesco Philipp Oettl, in arrivo dalla Supersport 600 così come Luca Bernardi, scelto dal Team Barni per voltare pagina dopo la disastrosa esperienza con Tito Rabat. Parlando di Supersporhe fino a 800cc, che andranno così a giocarsela con le 'solite' quadricilindriche 600 giapponesi. Di fatto una scelta obbligata vistoa la crescita delle cilindrt, dal 2022 si cambia, con un inedito regolamento tecnico che consentirà la partecipazione al campionato di moto bicilindriche fino a 1000 cc e tricilindricate nella produzione di serie e che permetterà l'ingresso di marchi come Ducati, Triumph ed MV Agusta. Da notare come le derivate di serie stiano diventando un'alternativa anche per piloti giovani in arrivo dalla Moto2, con Andrea Locatelli primo a tracciare la rotta un paio di anni fa, ed il cui esempio ha spinto altri alla stessa scelta. Il prossimo anno proprio il nuovo mondiale Supersport accoglierà infatti Niccolò Bulega e Yari Montella mentre dall'Australia arriverà nientemeno che Oli Bayliss, figlio dell'indimenticabile Troy che si appresta così ad iniziare il suo percorso nel mondiale.
IL CIRCUITO DI MANDALIKA
Il 'Mandalika International Street Circuit', questa la denominazione ufficiale dell'impianto, sorge nel distretto di Kuta, nella Reggenza di Lombok. Prende il nome dal Resort di Mandalika, cui di fatto il circuito è accorpato. Finita di costruire nel 2021, la pista ha una lunghezza di 4.310 metri, si percorre in senso orario ed è composto da 17 curve, 11 a destra e 6 a sinistra, con un rettilineo di partenza e di arrivo di soli 507 metri. I dati evidenziano un tracciato dall'andamento piuttosto movimentato e abbastanza vario, con tratti medio veloci da raccordare alternati a brusche staccate ripartenze da bassa velocità.
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ORARI TV
Le gare saranno trasmesse in diretta da SKY e TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP HD
Sabato 20 Novembre
Supersport Superpole ore 03:25 (Diretta)
Superbike Superpole ore 04:10 (Diretta)
Supersport Gara 1 ore 06:30 (Diretta)
Superbike Gara 1 ore 08:00 (Diretta)
Domenica 21 Novembre
Superbike Superpole Race ore 04:00 (Diretta)
Supersport Gara 2 ore 06:30 (Diretta)
Superbike Gara 2 ore 08:00 (Diretta)
Programmazione TV8
Sabato 20 Novembre
Superbike Gara 1 ore 08:00 (Diretta)
Superbike Gara 1 ore 14:00 (Differita)
Domenica 21 Novembre
Superbike Superpole Race ore 07:00 (Differita)
Superbike Gara 2 ore 08:00 (Diretta)
Superbike Superpole Race ore 13:00 (Differita
Superbike Gara 2 ore 14:00 (Differita)