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Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi. Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter.


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Vecchio 10-10-2005, 10:38   #1
cidi
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predefinito commenti su stili di guida (lungo!!)

mi sono preso la briga di ricopiare uno scritto che vorrei fosse commentato
da chi ha manico, quindi fatevi un esame di coscienza e cambiate post!


scherzi a parte, mi pare che ci siano buoni spunti per discutere
(eventualmente apprendere, per me) in materia di "guida allegra",
sensibilita', esperienza e quant'altro.
nulla di cio' che segue e' farina del mio sacco, semplicemente mi
incuriosisce la varieta' di reazioni che una cosa simile credo possa
suscitare.
vabe', andando al sodo:
(ho riportato tutto per completezza, ma m'interessano i commenti alla
parte in grassetto)


Meglio sbagliare da solo...
Pro e contro della frenta integrale. Le mie prime esperienze.
di Roberto Patrignani
(rubrica "Resti fra noi" Motosprint n.35, 30 agosto/5 settembre 2005, pag. 12)

Oltre che con il buonsenso, la moto va guidata con le mani e con i piedi: freno a mano e a pedale, frizione e leva cambio. Benché appartenenti alla specie umana dell'Homo Erectus, quindi bipede, usiamo con destrezza tutti e quattro gli arti quando ci troviamo a cavallo di una motocicletta. La dignità dell'evoluzione della specie la ritroviamo nella più composta conduzione dei veicoli a trazione automatica che ci consentono di poggiare le sole mani sulle manopole del manubrio, lasciando i piedi inutilizzati. Ad essi il compito di toccare terra al momento della salita e discesa e nelle soste. Ma aspettiamo con ansia il ritrovato idro-elettro-meccanico, o più semplicemente elettronico o a raggio laser, che ci esoneri dal servirci dei piedi come stampelle nelle soste, così come dell'acrobatico e disdicevole rituale per issare la moto sul cavalletto e farla scendere.
Sulla via del progresso già raggiunto, annoveriamo da non pochi anni la frenata integrale: due dischi anteriori e uno posteriore, di cui uno solo degli anteriori abbinato a quello post (comandato a leva sugli scooter e a pedale sulle moto) e leva sul manubrio per rincarare la dose sollecitando a mano il secondo disco anteriore.

Oserei dire che sono stato tra i primi a sperimentare nel 1974 la frenata integrale che Moto Guzzi e Brembo stavano progettando e collaudando assieme. Nel 1975, sia il modello Le Mans 850 sia la 750 S3 erano dotate del dispositivo che, effettivamente, su strada dritta o bagnata, riduceva spazi e tempi di arresto. La soluzione era stata pensata principalmente per utenti di recente acquisizione, piuttosto che per veterani che a... ripartire la frenata preferivano provvedere di persona. Non voglio rinnegare adesso le esperienze fatte allora, né bocciare moto e scooter che da allora vantano la frenata integrale, è che preferisco senz'altro sbagliare da solo, sollecitando a modo mio il sistema frenante anteriore (dal vecchio tamburo, al singolo o doppio disco) e quello posteriore, che si tratti di moto o di scooter.
La frenata non va idealizzata nella staccata turistica o spasmodica in prossimità di una curva, provenendo da un lungo rettilineo. Nel caso di una guida sciolta su strade tortuose, specie se sconosciute, capita quasi sempre di entrare e percorrere la prima parte della curva stessa con i freni sottomano e sottopiede, spizzicati di quel poco/nulla che l'esperienza ci ha insegnato indelebilmente a tener vividi e desti. Può bastare un niente sull'anteriore e un pò più di carico sul posteriore, miscelando con la stessa attenzione che si usa per non fare impazzire la maionese, il tiro in ripresa del motore con la riluttanza a lasciarlo del tutto libero di quel pizzico di sale sulla frenata.
Non sto parlando della vecchia scuola stradista imparata nelle antiche gare di gran fondo, ma in molti si guida ancora così, sia in gara che su strada. Implicitamente i freni devono essere indipendenti e tu stesso a regolarne lo "strisciamento". L'integrale è controproducente in questa conduzione un pò arrembante perché ti ficcadentro nella tua formula il lavoro di uno dei due dischi anteriori, quando magari tu vuoi solo stirare l'asse della moto, contrapponendo all'allungo con l'acceleratore l'effetto ancora galleggiante del freno anteriore.

Il famigerato curvone di Monza, in epoca precedente la brutta variante, si affrontava sparati proveniendo dal rettilineo dopo la Parabolica: le 500 scalavano una marcia; le più veloci 350 ufficiali pelavano più o meno abbondantemente il gas, ma c'erano anche diversi che entravano con le 250 "Casa" (vedi Provini con la Morini e Ubbiali con la MV bicilindrica) a manetta, però col piede sul freno posteriore a tirarsi via quei duecento giri di troppo.
Certo che adesso è una delizia lavorare sui freni a disco idraulici con un campionario a scelta di pistoncini che non aveva neanche Louis Armstrong sulla sua tromba. I tamburi di una volta, quelli di corsa a quattro ganasce, erano pure una cannonata, ma andavano preparati e rodati con cautela. Ricordo di un terrribile volo di Phil Read, con l MV Agusta in una Internazionale a Imola nel '73, per aver strizzato troppo disinvoltamente un 240 mm di diametro a quattro camme, modulabile quanto un... bastone fra le ruote.

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cidi non è in linea  
Vecchio 11-10-2005, 08:55   #2
cidi
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cidi non è in linea  
Vecchio 11-10-2005, 09:00   #3
MyWay
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Originariamente inviata da cidi
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Pure io!! Upppp!!!
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Se Dio esiste, spero che abbia delle buone scuse.
MyWay non è in linea  
Vecchio 11-10-2005, 10:19   #4
barbasma
Capricorno fomentatore talebano antiBMW Dop
 
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grande CIDI...

giusto domenica sui passi mi sono reso conto di quanto sia facile piegare ai limiti dell'impossibile solo evitando di frenare in curva ma lavorando di coppia pelando i freni con le dita per correggere le sbavature...

praticamente la guida diventa una DANZA che contrasta la forza centrifuga...

forse deriva dagli insegnamenti OFF ma io guido con freno e frizione e perennemente in mano...
__________________
"Beeing dead it's like beeing stupid, it's only painful for the others" Ricky Gervais

Ultima modifica di Barbasma; 11-10-2005 a 11:16
barbasma non è in linea  
Vecchio 11-10-2005, 11:13   #5
cidi
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non e' merito mio, ho solo letto e ricopiato....

io, nel mio piccolo, mi sto applicando


(intanto riporto su' )
cidi non è in linea  
Vecchio 12-10-2005, 08:48   #6
cidi
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Quote:
Originariamente inviata da cidi
io lo porto su
anche io, anche io!!!


insomma nessun altro che commenta?
mi sa che dovevo intitolare il post "ultime su lapo"

vabe', desisto...
cidi non è in linea  
Vecchio 12-10-2005, 09:14   #7
Gary B.
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Abbi pazienza, ma qui si parla di frenare, argomento che a me risulta pressoche' ignoto
__________________
Dops'll get you through times of no money better than money'll get you through times of no dope.
Gary B. non è in linea  
Vecchio 12-10-2005, 11:16   #8
cidi
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veramente il discorso e' un po' piu' articolato...

porto su per l'ultima volta, e' evidente che non frega niente.
cidi non è in linea  
Vecchio 12-10-2005, 13:32   #9
aldo
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E' musica per le mie orecchie (anzi per i miei occhi)
 
Vecchio 12-10-2005, 13:44   #10
KappaElleTi
Presidente del FIAT DUNA fun club
 
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comprendo ed apprezzo, non è solo questione di guida al limite, ma di piacere di guida, sensazione di sicurezza derivante dalla completa padronanza del mezzo
KappaElleTi non è in linea  
Vecchio 12-10-2005, 14:01   #11
Achab
Pivello Mukkista
 
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ubicazione: Roma
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Mi prendo la briga di rispondere (o tentare di) un pò per dare soddisfazione al bravo Cidi, un pò magari per confrontarmi con gli sparacazz... ehm esperti del forum.

Premesse doverose: 1) Guido le moto da 20 anni ma le vere esperienze motociclistiche le ho maturate con gli amici elikisti romani, con loro ho imparato a godere della moto in misura superiore del casa-ufficio-casa oppure le sparate il pallostrada per le vacanze. Un dato per tutti: dai 10/12.000 Km anno sono passato a 18.000 in 6 mesi. 2) Sono fresco reduce dal corso GSSS organizzato da Curve & Tornanti sull'appennino Tosco-Romagnolo, affrontato con lo spirito del neofita appassionato. Non dimenticherò mai (tra le innumerevoli altre) le curve del Passo Colla...
Dunque, dopo anni di resoconti di "esperti", "sentito dire", letto pressocché ovunque, consigliato da pseudoguru o semplicemente da amici motociclisti più navigati di me nella guida nel misto fuoriporta, ho scoperto che il freno posteriore (a detta dei 5 istruttori federali che ci seguivano) è elemento essenziale irrinunciabile per la guida allegra in sicurezza. Nel corso dei briefing pre e durante le lezioni di guida, è stato più volte ribadito che il freno posteriore va usato, magari con parsimonia, ma usato per correggere gli inserimenti e limare quei Km/h di troppo che, ad insindacabile giudizio del pilota, della sua bravura e sensibilità, eccedono la percezione del corretto inserimento e percorrenza della curva in traiettoria. Questo, spiegato e preteso non solo da me, ma anche da chi si è presentato al medesimo corso con una capacità di guida superiore alla mia. Raccontando questo agli amici motociclisti, ho visto non pochi nasi storti, eppure il sistema funziona.
Nel frattempo, la mia guida migliora (ciao Smarf)
Magari tralascio l'espressione e le repliche degli istruttori quando gli ho spiegato che la mia Adv era equipaggiata con abs servoassistito...
__________________
GS Adv 05 "BECCONERO"
GS Adv 08 "Nero Cancello"
R 1100 RT my98 "Pequod"
Achab non è in linea  
Vecchio 12-10-2005, 14:26   #12
aldo
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Quote:
Originariamente inviata da Achab
..... che il freno posteriore va usato, magari con parsimonia, ma usato per correggere gli inserimenti e limare quei Km/h di troppo che, ad insindacabile giudizio del pilota, della sua bravura e sensibilità, eccedono la percezione del corretto inserimento e percorrenza della curva in traiettoria.
Io non ho mai frequentato corsi di guida ma questa cosa mi è sempre venuta naturale, forse agevolata dal fatto che in moto vado quasi sempre in due, quindi con una ruota posteriore bella carica (infatti quando sono da solo mi capita qualche volta di eccedere un po' con il freno posteriore)
 
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