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Quelli che amano guardare il Panorama In questo forum si parla di MOTOTURISMO è dedicato a chi ama viaggiare e macinare km su km per visitare il mondo |
04-11-2013, 07:18
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#1
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Mukkista doc
Registrato dal: 08 Oct 2009
ubicazione: Verona
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Sul Monte Grappa
Eccoci di nuovo sulla strada. Ci accompagna Franco, l’amico di tante avventure, con il quale non uscivamo da un paio di mesi. La meta di oggi è il Monte Grappa. Ho attraversato il massiccio un’unica volta senza arrivare al Sacrario e voglio andare proprio lì.
Mi spinge una sorta di ossessione a visitare i luoghi fondamentali della Grande Guerra e il Monte Grappa è uno di quelli più importanti. Infatti, dopo la disfatta di Caporetto, sul Grappa gli italiani arrestano l’offensiva austriaca che rischia di dilagare nella pianura Padana, contendendo il terreno altura per altura al nemico che avanza, fino ad arrestarlo. In un’occasione, gli Austriaci arrivano a pochi chilometri da Romano d’Ezzelino, ma – niente! – alpini e fanti li ricacciano indietro.
Dicevo che, poco alla volta, la Grande Guerra ha cominciato ad ossessionarmi. Credo siano stati i numeri a colpirmi per primi: diciassette milioni di morti, almeno venti milioni di feriti e oltre settanta milioni di esseri umani che videro azzerate le loro sicurezze e vissero di stenti e di paura nei quattro lunghi anni che corrono fra il 28 Luglio 1914 e l’11 Novembre 1918. Dietro i numeri ci sono le storie degli individui: storie di vite spezzate, storie di paura e di coraggio, di ardimento e di vigliaccheria, di amicizia e di tradimento, storie belle e storie che assomigliano a incubi. Quanto ristagna e si riverbera nel tempo tutta la sofferenza accumulata in quei numeri e in quelle storie? Cosa rimane oggi di essa nei luoghi in cui fu consumata, a distanza di tanto tempo dagli avvenimenti? Ho deciso di cercare qualche risposta e per questo giro insistentemente quei luoghi.
Percorsa la strada Cadorna che sale da Romano d’Ezzelino, giungiamo al Sacrario sul crinale di quota 1776.
Il Sacrario è costituito da cinque muraglioni semicircolari, sovrapposti e di dimensioni sempre minori che ospitano le tombe di dodicimilaseicentoquindici caduti italiani, duemiladuecentottantatre dei quali in tombe individuali. Ciascun loculo è largo quarantotto centimetri e alto trentadue, coperto da una lastra in bronzo che riporta grado, nome e cognome del soldato caduto. Su ciascuno dei cinque piani, le tombe sono disposte in quattro file e intervallate da loculi comuni – novantadue in tutto – in ognuno dei quali sono sepolti i resti di cento caduti senza nome.
C’è anche un settore austriaco del Sacrario, che raccoglie i corpi di diecimiladuecentonovantacinque soldati austro-ungarici, diecimila dei quali in due grandi tombe comuni.
Lì incontriamo un gruppo di Bassano. Saranno una ventina, uomini e donne, qualche bambino. Hanno appena deposto una corona di alloro ai piedi dell’altare e si raccolgono in preghiera, il capo chino. L’Eterno riposo dona a loro Signore, risplenda ad essi la luce perpetua e riposino in pace. Uno di loro, occhiali neri e capelli lunghi raccolti in un codino, mi dice che ripeteranno la piccola cerimonia qualche minuto dopo al Santuario della Madonnina, nel settore italiano.
Sempre nel settore austriaco, il secondo incontro della giornata è con la tomba del soldato Peter Pan, 30° Reggimento Fanteria Honved, 7° Compagnia, caduto in combattimento sul Col Caprile il 19 settembre 1918. Peter Pan, come il bambino che non vuole diventare adulto e che combatte contro Capitan Uncino. Curiosamente, i due Peter nascono nello stesso anno, il 1897, l’uno nel Regno di Ungheria e l’altro dalla penna dello scrittore James Matthew Barrie.
Non ha fatto nulla di particolarmente eroico questo soldato; é un semplice e insignificante soldato dell’esercito imperiale, uno sconosciuto che doveva essere un numero, ma che, per il nome che portava, è quasi un eroe.
La sua tomba, unica fra tutte, è sempre ornata da piccole pietre, conchiglie, lumini votivi e fiori di campo. C’è persino un tozzo di pane e non credo sia lì per scherno. Penso piuttosto a un viatico teso a rendere più lieve il viaggio nell’aldilà; forse, un gesto di simpatia.
A cosa è dovuto il successo del soldato Peter Pan? Non lo so, ma se ripenso ai visitatori che osservo intorno a me, al loro vagare spaesati nel grande camposanto e all’improvviso cambio di passo per andare a salutare Peter Pan, al tono di voce con cui parlano tra loro di lui, forse ho una risposta.
Il soldato Peter Pan ci consente di volare via con l’altro Peter da questo luogo angosciante nell’Isola che non c’è, dove la guerra è affare di bambini e non fa veramente male a nessuno. Sulla sua tomba, possiamo piangere il giovane soldato morto e consolarci con l’immortalità giocosa dell’eterno bambino che non vuole crescere.
Altre foto qui: http://viaggiandoincontrare.com/2013...-monte-grappa/
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04-11-2013, 07:24
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#2
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Mukkista doc
Registrato dal: 13 Jul 2009
ubicazione: trento
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bella storia giulio
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04-11-2013, 08:03
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#3
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Jan 2010
ubicazione: Vicenza/Veneto/Serenissima Repubblica
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Bellissima storia!!!
...e curiosa quella del soldato Peter Pan
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...fare e tacere!!!
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04-11-2013, 13:57
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#4
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Il lubrificatore doc
Registrato dal: 03 Aug 2011
ubicazione: città* dei bagoloni
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grazie, per la bella storia.....
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04-11-2013, 14:48
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#5
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Il Fauno sullo SCOOTER
Registrato dal: 02 Feb 2006
ubicazione: Punxsutawney
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bravo Trotta.
ce l'hai già questo? molto interessante e ben scritto in argomento...
E Rumiz è una garanzia.
http://temi.repubblica.it/iniziative...otraletrincee/
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E' il viaggiatore solitario quello che va più lontano
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04-11-2013, 14:54
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#6
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Mukkista doc
Registrato dal: 18 Nov 2011
ubicazione: Genova / Milano
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Bellissima Giulio
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BMW GS Adv. triple black 2011 / XMAX 250
Sciûsciâ e sciorbî no se pêu.
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04-11-2013, 15:49
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#7
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Mukkista doc
Registrato dal: 08 Oct 2009
ubicazione: Verona
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Quote:
Originariamente inviata da Ste02
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L'ho acquistato, ma lo tengo nel cellophane finché ho completato un progetto che ho in testa per non farmi influenzare.
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04-11-2013, 18:40
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#8
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Mukkista doc
Registrato dal: 10 Jan 2010
ubicazione: vicino a Parrocchia, nella Valle dei Signori
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Bel racconto Giulio. Dopo tutto anche noi siamo dei piccoli Peter Pan, che con le nostre moto cerchiamo di volare tra valli e monti, genti lontane e storie d'altri tempi.
Se non l'avete letto vi consiglio "Elegia del Grappa - Il Monte Asolone" di Otto Gallian, scritto con gli occhi e la mentalità del "nemico", uno dei pochi ufficiali sopravvissuti nel Grappa fino alla fine della guerra (morto nella II guerra contro gli americani).
Curiosità: Giulio, ma il tuo amico che moto guida? Guzzi?
Ciao
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04-11-2013, 19:11
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#9
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Mukkista doc
Registrato dal: 08 Oct 2009
ubicazione: Verona
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Quote:
Originariamente inviata da jack2425
...Dopo tutto anche noi siamo dei piccoli Peter Pan, che con le nostre moto cerchiamo di volare tra valli e monti, genti lontane e storie d'altri tempi... Curiosità: Giulio, ma il tuo amico che moto guida? Guzzi?
Ciao
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Bel pensiero Jack.
Si, Franco guida una Guzzi California Vintage (mi pare).
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04-11-2013, 19:42
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#10
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 13 Oct 2013
ubicazione: Vicenza
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Ciao bel racconto 
Ma sei andato venerdì?C'ero anche io ed ho ammirato a lungo una guzzi molto simile parcheggiata di fronte al rifugio.
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R1150GS 2002
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04-11-2013, 20:45
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#11
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Mukkista doc
Registrato dal: 13 Jul 2009
ubicazione: trento
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Tu fai cenno ad una ossessione che ti spinge a visitare e parlare di certi luoghi. Devo dire che posti di guerra ne ho visti molti in vita mia sia della I che della II guerra eppure continuo a cercarli duranti i miei viaggi. È difficile cogliere la vera motivazione che spinge a far ciò perché non è solo per capire o diventare testimoni ma credo sia qlcsa di più profondo che cmq meraviglia ogni volta (ovviamente in negativo) mi stupisce sempre il fatto di come l'uomo sia arrivato a tanto come per i campi di sterminio o per quei campi di battaglia che dopo cento anni non hanno ancora sanato le loro ferite e di come al contrario sia stato capace di slanci evolutivi come la conquista dello spazio o nella medicina. Come dire lato scuro e chiaro della stessa medaglia.
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04-11-2013, 20:53
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#12
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Mukkista doc
Registrato dal: 02 Aug 2010
ubicazione: Magnagati land
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Bellissimo racconto Trotta!
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EX V-Strom 04,ex V-Strom 08:gran moto.Ora GS 09:mia tanto convinto de aver fato ben.
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04-11-2013, 21:18
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#13
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 24 May 2009
ubicazione: romano d'ezzelino VI
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Per chi vuole saperne di più sul soldato Peter Pan sepolto all’ombra di Cima Grappa
Questa è la storia di un “soldato-bambino” che riposa tra le nostre montagne. Le straordinarie coincidenze con la favola dello scozzese Barrie diventeranno presto un libro grazie all’interessamento del vicentino Ferdinando Celi
la tomba del soldato Peter Pan Il Monte Grappa, 1779 metri di altezza, è la cima più alta dell'omonimo massiccio appartenente alle Prealpi Venete e, più che per le sue bellezze naturali, questo luogo richiama ogni giorno migliaia di italiani e stranieri con il suo Ossario di Guerra, il monumento che contiene i resti di 12.615 soldati, di cui oltre 10.000 ignoti.
Nel settore rivolto a nord dell'Ossario c'è il cimitero Austro-Ungarico ed è qui che dal 1935 avviene un fatto curioso, inspiegabile e affascinante: da quasi settant’anni su una lapide contrassegnata dal numero 107 mani ignote posano ogni giorno fiori di campo, sassolini di montagna e piccole conchiglie.
In quella tomba ci sono le spoglie di un soldato il cui nome è Peter Pan.
Sicuramente il richiamo alla memoria del personaggio fiabesco nato dalla genialità dello scozzese James Matthew Barrie è inevitabile. Peter Pan è quell’eterno bambino che non voleva crescere, che sullo sfondo di un’Isola che non c’è combatteva, volando, Capitan Uncino, a simboleggiare la lotta tra fantasia dei piccoli e il freddo realismo dei grandi.
Pochi anni fa Ferdinando Celi, di Pove del Grappa (Vicenza), si interessò a questa vicenda e riuscì a scoprire molte coincidenze tra il Peter Pan che riposa a Cima Grappa e quello della favola. A partire del nome.
Il soldato Peter apparteneva all’Impero austro-ungarico, arruolato come tanti altri giovani e inviato al fronte per combattere una guerra non sua. Morì in combattimento il 19 settembre 1918.
Lui, diversamente dal suo omonimo, non viveva in una favola, non poteva volare, e la guerra non lo risparmiò.
Furono, comunque, braccia pietose quelle che, finito il conflitto, deposero il corpo di Peter Pan in un loculo sul Monte Grappa e a segnare quel nome sulla pietra.
Da una ricerca effettuata nel dossier della Croce Nera Austriaca, l’istituzione d’Oltralpe che si occupa della custodia dei cimiteri militari, è stato possibile ricavare solo pochissime informazioni: "Peter Pan nato il 21 Agosto 1897 a Ruszkabanya-Krassòszoreny, Ungheria, 30° Reggimento Fanteria Honvèd, 7° compagnia, morto il 19 settembre del 1918 durante un'azione a Col Caprile, quota 1331".
Altra coincidenza: anche il Peter soldato ungherese era nato nel 1897, come il personaggio di Barrie, e cosa ancora più strana, anche lui viveva in un paese che oggi non esiste. Inutile cercarlo nel cartine, come l’Isola… non c’è.
Realtà e fantasia continuavano, così, ad intrecciarsi. Il Col Caprile è una cima che guarda alla Valsugana e alla Valle delle Capre e anche nella fiaba la capra è amica inseparabile di Peter Pan.
Il mistero di questa storia spinse Fernando Celi a saperne di più del Pan ungherese e a cercare l’impronunciabile luogo dov’era nato: Ruszkabanya-Krassòszoreny.
Non fu semplice, ma grazie al Consolato Onorario d'Ungheria di Venezia e all’interessamento del prefetto di Timisoara, Celi venne a sapere che quel piccolo paese oggi si chiama Rusca Montanâ, e dopo pochi mesi gli arrivò una lettera del Sindaco di quella cittadina, il dott. Dorin Ecobici che gli comunicava: "Il soldato della sua ricerca, di nome Peter Pan, é nativo del nostro paese Rusca Montanâ, in provincia di Caras-Severin".
Celi organizzò una visita in questa lontana cittadina rumena dando vita a un rapporto di amicizia che sfociò, dopo alcuni anni, e grazie alla collaborazione di varie istituzioni locali, nella creazione del "Museo del Monte Grappa" al quale alcuni artisti veneti (tra questi Tristano Casarotto, Gianni Gnesotto detto “Geso” e Francesco Todesco) donarono delle opere da loro create appositamente in segno di pace e fraternità fra i popoli. Questo legame, nato dalla curiosità e dalle coincidenze, è stato rafforzato anche con l’inaugurazione della piazza "Monte Grappa" e della strada che porta alla casa natia del soldato: la "Strada Peter Pan".
In seguito anche il Sindaco di Rusca Montanâ, Dorin Ecobici, volle far visita a Cima Grappa e sulla tomba del suo concittadino, dove aver deposto piccoli fiori di campo, pregò ma, soprattutto, pianse.
Pianse per questo suo paesano, nato da una povera ragazza madre di appena diciotto anni di nome Maria Pan. Pan è un cognome molto diffuso anche nella nostra regione e qui si aggiunge un’ulteriore curiosa coincidenza: poteva essere quella giovane donna un’emigrata veneta? Non lo sapremo mai, anche se di veneti, bellunesi soprattutto, in Romania ne emigrarono molti alla fine del 1800.
Sul Monte Grappa resta la tomba 107, dove ogni giorno ricompaiono quasi per magia fiori di campo, sassolini di montagna e piccole conchiglie. Nessuno ha mai visto il volto di chi si reca quotidianamente alla tomba di Peter, ma è proprio questo pietoso gesto ad aver dato vita ad una nuova fiaba: quella di un soldato, sepolto nel settore Austro-Ungarico dell'Ossario di Cima Grappa, arrivato dalla lontana Romania. Fra questi monti e queste valli è rimasto un bambino perché il destino l'ha fermato il 19 settembre 1918 a Col Caprile. Peter Pan aveva solo 21 anni.
La storia del soldato rumeno Peter Pan diventerà presto un libro grazie alle ricerche del signor Ferdinando Celi, presidente dell’Aisol, Associazione Internazionale di Solidarietà senza scopo di lucro, che dal 1990 opera in Romania.
tratto da "Veneti nel Mondo (direttore responsabile Giorgio Spigariol)"
Grazie Trotta! Sempre emozionante leggerti!
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BMW R1150RT "i rimasti", per viaggiare
Yamaha Bulldog BT1100, per piegare
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04-11-2013, 22:15
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#14
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Mukkista doc
Registrato dal: 11 Sep 2010
ubicazione: Prov Vicenza
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Gran bel racconto.
Per chi al Grappa ci va almeno una volta al mese, serve per ricordare, e non dimenticare.
Ti consiglio anche la salita dall'altra parte, quella da Borso. E se si vuole camminare ci sono decine di sentieri che portano a scoprire paesaggi sempre nuovi.
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Piero
S1000xr '19
AfricaTwin adv sport, R1200 gs lc,Bmw R1200Rt, R1200R, R1200GS Adv, Yamaha R1
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05-11-2013, 00:12
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#15
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 05 Aug 2008
ubicazione: bassano del grappa (VI)
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Il Monte Grappa ha sempre il suo fascino selvaggio.Da casa mia lo osservo bene.
Consiglio il sito con le webcam www.cimagrappa.it
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05-11-2013, 11:16
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#16
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Mukkista doc
Registrato dal: 16 Jun 2004
ubicazione: Trento
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Scusa trottalemme, ma allora il soldato in questione era originario della Romania? Oppure era ungherese ma il suo paese di origine ora è in Romania?
Comunque nel 2007 rientrando dalla Grecia ho attraversato Bulgaria e Romania fino a giungere a timisoara quindi a Budapest e ricordo di essere passato da una triste cittadina chiamata Montana: zona collinare con il tipico skyline caratterizzato da palazzoni bianchi privi di terrazzi, eredità del regime comunista, per il resto gran traffico e degrado. Grazie dell'approfondimento storico!
Sent from my sofa...
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Z4 roadster 3.0si...le eliche girano!
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05-11-2013, 11:39
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#17
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Mukkista doc
Registrato dal: 08 Oct 2009
ubicazione: Verona
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http://viaggiandoincontrare.com
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05-11-2013, 11:58
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#18
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Sono un C1 speriamo che mi passi!
Registrato dal: 11 Sep 2011
ubicazione: TREVISO
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in tema da vedere, secondo me, anche il museo all'aperto sulla panoramica del Colovrat, dove ci si può fare un'idea delle condizioni di vita nelle fortificazioni e trincee della terza linea di difesa italiana.
Ciao.
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06-11-2013, 07:15
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#19
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Mukkista doc
Registrato dal: 08 Oct 2009
ubicazione: Verona
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Quote:
Originariamente inviata da massigs
... Ma sei andato venerdì? C'ero anche io ed ho ammirato a lungo una guzzi molto simile parcheggiata di fronte al rifugio. 
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Penso proprio fosse quella di Franco.
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http://viaggiandoincontrare.com
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06-11-2013, 08:57
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#20
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 13 Oct 2013
ubicazione: Vicenza
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Quote:
Originariamente inviata da trottalemme
Penso proprio fosse quella di Franco.
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Bene bene, bellissima comunque!
e bellissimo il Grappa!!
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R1150GS 2002
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06-11-2013, 14:48
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#21
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Carta Argento doc
Registrato dal: 12 Jan 2009
ubicazione: Vicenza
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Sul Grappa come sull'Ortigara andavano alla morte come pecore al macello. Consapevoli della fine, ma con una fierezza e una serena dignità che lasciano senza parole. Senza retorica, onore ai caduti, impariamo e non dimentichiamoli.
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...55980276,d.Yms
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Zundapp GS125
NuovoFalcone500Militare il Nonno
XT600 la Fedele
R100RT Contessa-R1150RT la Nimitz
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06-11-2013, 14:58
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#22
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Carta Argento doc
Registrato dal: 12 Jan 2009
ubicazione: Vicenza
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...la lettera del Ten. Ferrero ci è stata letta dalla nostra guida sulla cima dell'Ortigara ai piedi del Cippo Italiano e garantisco che a sentirla in quel contesto con quel paesaggio intorno faceva venire i lucciconi, vero Giulio?
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Zundapp GS125
NuovoFalcone500Militare il Nonno
XT600 la Fedele
R100RT Contessa-R1150RT la Nimitz
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06-11-2013, 21:49
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#23
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 21 Sep 2008
ubicazione: Romagna
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Quote:
Originariamente inviata da Claudio Piccolo
Sul Grappa come sull'Ortigara andavano alla morte come pecore al macello. Consapevoli della fine, ma con una fierezza e una serena dignità che lasciano senza parole. Senza retorica, onore ai caduti, impariamo e non dimentichiamoli.
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...55980276,d.Yms
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A leggere oggi queste cose , penso come giudicherebbero queste Persone la Loro Patria e i Loro compatrioti "medi" odierni . Che tristezza ...
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K 1200 R Sport
hai pochi moscerini sulla visiera... si ma i tuoi sono ancora vivi...
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