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HELLAS 2005 3° Il mito e gli eroi
Il mattino successivo visitiamo il santuario vero e proprio. alla 8,30 siamo dentro con solo una manciata di persone. Risaliamo la via sacra, incontrando iresti dei tesori delle varie città, con il ricostruito tesoro degli ateniesi,e i basamenti dei vari monumenti votivi per le vittorie conseguite grazie agli oracoli. La roccia della Pizia,e l'altare ,introducono al tempio di Apollo Delfico, le cui colonne doriche superstiti, si stagliano e contrastano con l'azzurro intenso del cielo.Il teatro, ben conservato, eil suggestivo stadio alla sommità della collina,concludono il percorso. Sul tempio, ai tempi,stava questa frase:
"NON ECCEDERE,CONOSCI TE STESSO"
Scendiamo al parcheggio e ci abbeveriamo alla fonte Castalia,dove i pellegrini ,dovevano purificarsi prima del responso oracolare.Caricata la moto,puntiamo a nord, aggirando il parco nazionale del monte Parnaso,per raggiungere le termopili,teatro dell'eroica resistenza degli spartani di Leonida contro i Persiani.Il boxerone ci spinge su per una bella strada di montagna scarsamente trafficata,e verdissima.Ci gustiamo il paesaggio con una andatura turistica, facendo passare i mezzi che viaggiano più veloci, che, ci ringraziano con un saluto. Il tutto rende la guida fluida e rilassata. Arriviamo alle termopili verso mezzogiorno accolti da una pattuglia di polizia con telelaser,la seconda in pochi chilometri. Infilo rommel sotto a un ulivo a ridosso della collina occupata dagli Spartani. Il passaggio è oggi molto più largo che all'epoca della battaglia a causa del progressivo interramento verso il mare.Un semplice monumento in marmo bianco, su cui campeggia la statua in bronzo di Leonida con scudo e lancia protesa verso il luogo della battaglia, bastano alla mia fantasia. Salgo sulla collina, dove prima dell'ultima battaglia Leonida,disse ai suoi soldati :"Prendete una buona colazione,che la cena sarà nell'Ade".Grazie al tradimento di un greco, che condusse i Persiani attrverso un sentiero, alle spalle dei greci, gli Spartani furono circondati e sterminati.
Riprendo la strada soddisfatto di aver reso omaggio e visitato questo luogo pressochè ignorato, se non dalla storia, dal turismo:nell'ora in cui ho sostato lì, si sono fermate due auto, nonostante la strada statale che attraversa il sito.Ripartiamo puntando su tebe, in Beozia attraversando per km, campi di cotone.Tanto importante nell'antichità ,quanto anonima oggi.Arriviamo nel pomeriggio alle 16 eci sistemiamo per una notte all'hotel niovi,decente ed economico (40€): domani si parte per Platea e Maratona.
Al mattino siamo a Platea. I resti della città antica sono tratti di potenti mura e in cui sono inglobate torri quadre ogni 20mt circa. Praticamente resta poco più delle fondazioni, ma il luogo, deserto,che domina la grande piana della battaglia contro i persiani (sempre loro)è, come al solito affascinante. Alle spalle una catena di colline faceva da protezione naturale.Il cielo terso della mattina, e l'aria fresca, non risparmiano da un sole tosto. Il clima è comunque asciutto, e basta mettersi all'ombra con un nescafè frappè per rinfrescarsi.
Si parte per Maratona,prendiamo l'autostrada a tebe, direzione atene. In prossimità della capitale, dove pensavo di trovare le indicazioni,il nulla.Andiamo a tentoni e arrivo al villaggio olimpico :sbagliato.Dopo vari tentativi,informazioni contradditorie o sbagliate,un signore anziano ci indirizza.
Torniamo indietro,imbocchiamo la direzione, e ci infiliamo in un paese/dedalo.
Finalmente passiamo accanto al lago artificiale di maratona in un paesaggio montano verdissimo, ma siamo ben lungi...............ogni segnale stradale reca un adesivo del locale club Panathinaikos. Persi tra le montagne in prossimità di maratona scendiamo al mare attraversando il paese moderno, fino a shinias, e qui finalmente, un ragazzino che parla inglese ci da la dritta.
Il luogo beneficia delle olimpiadi:tutto recintato in un uliveto curato,servizi con fontanelle pubbliche refrigerate,e grande parcheggio.......vuoto.
all'interno il tumulo eretto all'epoca con le ceneri dei greci caduti contro........
i Persiani(!) che si preparavano ad invadere l'attica e, quindi atene.Il messaggero che portava al senato ateniese la notizia della grande vittoria,correndo a piedi appunto la ptima maratona, probabilmente ci ha messo meno do noi in moto! Ma non importa, anche questo fa parte del viaggio. Riceviamo da ns figlio la notizia che sta per rientrare, in anticipo dal suo lavoro in germania (in una gelateria sul nordsee) Non ha le chiavi di casa, io per una volta non le ho lasciate a nessuno,per dimenticanza, e così ,decidiamo di anticipare il rientro, modificando il tour.Niente caposounio e kea. Passando per Gramatiko,dove è precipitato l'aereo,con vaste zone annerite dall'incendio, riprendo l'autostrada. Dormiamo a Corinto Hotel Apollon buono (45€), ela mattina dopo siamo in argolide a Nauplia, splendida città veneziana con 3 fortezze:una a mare (boutzi) una nella città alta (acronauplia) una sulla cima del monte(Palamidi) sotto la quale c'è una spiaggetta con bar e un bel mare profondo.Nonostante la piena del w.e troviamo una camera all'ottimo hotel Kapodistrias (45€ e bottiglietta di ouzo in omaggio quando pago). Una bellissima visita a Micene,con la sua porta dei leoni, e le tombe scoperte da schliemann nell'800, i resti del palazzo dove agamennone al ritorno della guerra di troia fu assassinato dalla moglie clitemnestra e dal fratello egisto, vendicato poi dal figlio oreste, matricida;la discesa nella cisterna a 18mt sotto terra (portarsi una pila);La visita alla solitaria Ireo, poco lontana da micene, con i resti di un tempio dedicato ad Hera argiva,concludono tre giorni di riposo e cazzeggiamenti a Nauplia (anche per Rommel) Nauplia fu la prima capitale di grecia alla liberazione dai turchi nel 1821, e merita senz'altro ,da sola, una visita, oltre ad essere ottima base di partenza per visitare l'argolide: tirinto, micene epidauro,argo,oltre a tanti siti minori quasi da scoprire.
A Patrasso ci aspetta la hellenic spirit, dove incontriamo di nuovo gli amici di Varese, per cui tra una chiacchierata e l'altra, si sbarca ad Ancona. La trattoria del porto è chiusa e rimandiamo il pranzo a qualche raduno futuro.
La colonna parte dal porto,a passo d'uomo sorpasso la fila con qualche testa di minchia che fa di tutto per non farti rientrare e non perdere 2mt di spazio.la grecia è proprio lontana,tocca a noi mettere l'armatura in bronzo.
Code e rallentamenti fino a bologna,ma il boxerone ruggisce.Porto ore 14-casa ore 18,30,per 350 km dei 2000 e rotti complessivi.
alla prossima
lamps a tutti
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