L’attualità mi ha portato a spulciare nel mio archivio per rispolverare un girello di qualche tempo fa..
Di solito è primavera, oppure fine estate, il periodo in cui col mio gruppetto di aficionados motomuniti organizziamo quelle che noi chiamiamo le uscite “ONE DAY”. Qualcuno propone, assieme si pianifica e poi si parte. Caratteristica imprescindibile delle ONE DAY è che non devono essere al di sotto dei 1000 km di percorrenza.
L’appuntamento è al parcheggio dell’Ipercoop di Porto D’ascoli. Ci siamo tutti, puntualità svizzera. Un attimo prima di partire, la foto di rito che documenta l’inizio della avventura.
La Salaria scorre veloce sotto le ruote, e se dico veloce, intendo veloce per davvero. Poi Terni, Viterbo, Montalto di Castro. Passiamo dall’adriatico al tirreno mentre la notte diventa giorno. Alle 9e30 siamo a Porto Santo Stefano pronti per l’imbarco.
Un po’ di asfalto, un po’ di sterrato e ci giriamo tutta, ma proprio tutta, la piccola isola.. anche se la maggior parte dei navigatori di cui qualcuno di noi è dotato, va in crisi, non riuscendo a comprendere come siamo riusciti ad attraversare il braccio di mare che ci separa dal continente. I più affezionati alle nuove tecnologie provano ad inserire i dati per il ricalcolo, altri si limitano a spegnere i piccoli schermi che vorrebbero farci andare chissà dove. Il più disperato è proprio colui che avrebbe dovuto tener nota di km, medie, orari, per documentare e dare il suggello notarile alla buona ed effettiva riuscita della ONE DAY.
Alle 16e30 imbarchiamo di nuovo e lasciamo l’isola, ma non è finita. Per il ritorno verso casa si cambia itinerario. Ormai che siamo “in zona”, perché non dedicare qualche minuto a Civita di Bagnoregio, “la città che muore”, appollaiata su di un colle di tufo destinato a sgretolarsi lentamente, eroso dalla pioggia e dal vento.
Cena abbondante e chiacchiere in allegria prima di salire il valico di Colfiorito che ci riporterà sulle sponde dell’adriatico e poi via di corsa, ognuno verso le rispettive abitazioni. E’ l’una e un quarto di notte che mi tolgo il casco ed infilo le chiavi nella serratura del garage. Venti ore di moto, comprese ovviamente le traversate e le soste varie, percorsi 1115 km. Non male.
L’ho fatta lunga, lo so, ma volevo dedicare questo 3d a tutti
Quelli che amano guardare il Panorama dell’imboccatura del porto dell’Isola del Giglio..
come era qualche tempo fa..
e come è adesso.
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