Da un po’ di tempo sono entrato in un nuovo giro di conoscenze e all’interno di questo gruppo ho stretto amicizia con Mauro, Andrea e Massimo (detto “Cacio” per la sua idiosincrasia verso i latticini).
Tutti e quattro appassionati di moto, finalmente, con i primi caldi combiniamo un’uscita insieme.
Ore 10.00 appuntamento sotto casa di “Cacio”, arrivo puntuale e qualche minuto dopo ecco arrivare Massimo con la sua R6 nera, Mauro (Monstrillo 600) e Andrea (CBR 600 RR).
Bastano quattro sfottò e già capisco l’antifona… Massimo e Andrea non vedono l’ora di sverniciare di brutto il boxerone, Mauretto invece guarda il “Duca di York” con un certo interesse…
Faccio finta di nulla ma butto un occhio

alle loro gomme… “se sono pulite fino alla spalla son incu@@@@”

penso… fortunatamente le loro Michelin Sport presentano un rassicurante dito di cera dal bordo della gomma…
La situazione comunque non è certo rosea… loro saranno pure dei gran piloti da rettilineo, ma io non sono certo un manico…
Partiamo… ci buttiamo sulla Casilina in direzione Paliano.
Sulla Casilina il traffico è elevato, e si procede con prudenza.
Superato Valmontone però, il traffico si dirada ed improvvisamente i due caccia nipponici inseriscono i postbruciatori …MI BUTTO ALL’INSEGUIMENTO…

In quel momento non conta nient’altro che la mia moto e la strada… cerco di snocciolare le marce più rapidamente possibile, una volta vado anche a limitatore… c@zzo la strada mi è nemica…

un fottuto misto veloce di merd@… ma quando i due caccia cominciano inesorabilmente a prendere quota… ecco che la strada si restringe…
Il ritmo rallenta e riesco a ricompattarmi con le due mangiariso… inutile dire che con questa “fuga” il Monstrillo di Mauro ce lo siamo riccamente perso…
Superiamo Colleferro a ritmo blando per dar modo al Ducati di raggiungerci e poi saliamo su a Paliano.
Durante la salita mi piazzo dietro ad Andrea (CBR 600 RR), il quale comincia immediatamente a forzare il ritmo… ma la strada che sale al Paese, piuttosto stretta, non gli permette di scaricare la cavalleria come Dio comanda… mi appresto a guidare il mio Duca di York come un cavallo lipizzano e ad ingaggiare battaglia...
Andrea fa un gran cinematografo muovendo il culo di qua e di là per piegare il CBR, io senza concedere tanto alla coreografia tengo il suo passo e quando arriviamo su al paese il mio Giessone è incollato ai due pezzi di vetroresina dei miei amici…
Pausa caffè, scalo tecnico al cesso e decidiamo di andare su per la SS 411 verso Fiuggi e gli altopiani di Arcinazzo…
Ricomincia la danza… davanti sempre Cacio e dietro Andrea poi io e più staccato il Monster.
Il ritmo si alza e la strada comincia a salire e a stringersi… le due mangiariso cominciano sempre più a sembrare due coccodrilli che cercano di nuotare dentro una doccia…
Io dietro comincio a dover frenare sempre più forte perché nelle staccate comincio ad avvicinarmi sempre più ed ho paura di tamponarli… ad un certo punto Andrea col suo splendido CBR 600 RR si esibisce in uno micidiale lungo… E’ IL MOMENTO…

stringo la traiettoria e lo sfilo…in quel preciso istante ho la netta percezione che forzando al massimo posso superare anche l’R6 e staccarli…COMINCIO A TIRARE COME UN ANIMALE… per un attimo mi torna alla memoria uno degli insegnamenti del Saka

( per chi non lo sapesse Mario Sakamoto

sta ai presunti aspiranti smanettoni dell’Elika Romana come il Maestro Myagi sta al protagonista di Karate Kid…) ed invece di “Dai la Cera… Togli la Cera” mi ricordo di quello che il Saka diceva circa l’importanza di entrare in curva non impiccato ma con una marcia più alta per poter “andar via di coppia”…
Vedo il curvone sinistrorso arrivare… i led degli stop della Yamaha si accendono ad una distanza che mi sembra essere un solo palmo dal parabecco Touratech… modulo la frenata, colpo d’acceleratore e scalo UNA sola marcia entrando in 3^ … in uscita di curva mi affianco allo “sverniciatore universale”, ruoto completamente il polso destro scaricando anche l’ultimo newtonmetro sull’asfalto della Subiacense…LO PASSO…
Il cuore mi galoppa in petto mentre continuo a salire come un rapinatore di banca in fuga… non guardo nemmeno negli specchietti… VOGLIO SOLO ARRIVARE IN CIMA DAVANTI…ancora poche curve…stacco al limite (il MIO limite)… sento il cardano scomporre leggermente la moto nonostante la sgasata…

giù in piega… e via… finalmente il cartello dei 50 all’ora e l’inizio del paese… mollo il gas e rallento…dopo un po’ mi raggiunge l’R6, poi il CBR e buon ultimo il pomponcino…
Mentre chiudiamo le moto davanti al ristorante, noto che la sottile ironia d’inizio mattinata è scomparsa…
MORALE DELLA FAVOLA: Loro erano dei piloti da rettilineo (per carità di patria sorvolerei sulle capacità del pilota del Monster…), ma anche il sottoscritto è una seg@ mica da ridere… a parità di capacità o nello specifico di INCAPACITA’

ho avuto la prova provata che una grossa enduro bicilindrica può, nel misto stretto, rendere la vita MOOLTO difficile a blasonate supersportive con svariati cavalli in più…
Lamps!
P.S.
"Stamme su,
No , nu' rosica,
se questo boxer sa volà"