il mio dubbio è che una ripresa del genere diventa interessante per alcuni motivi essenziali, e questa è tecnica cinematografica elementare, non altro.+
1) scenari, ma in fondo si vede solo una strada e se interessano gli scenari la soggettiva non è adatta
2) situazione: cosa si riprende? Perchè? se ci pensate, anche il muraglione fatto da solo da vedere alla tv è noioso... giù, su, giù, su.... gli occhi non hanno la capacità di fare sentire le sensazioni di una piega, accelerazioni eccetera.
3) pathos: cosa può creare empatia nello spettatore? di sicuro non vedere quanto sopra. Sfortunatamente, le cose interessanti sono: a) un incidente; b) un ingarellamento a sportellate c) qualcosa di estemporaneo che accade e modifica la situazione, ad esempio, una autostoppista nuda o una frana dietro una curva.
se ci pensate, per fortuna direi niente di tutto questo succede quasi mai, in moto.
Diverso è per altri sport: ad esempio, Enduro, sci, MTB, snorkeling... qualcosa succede, e molto spesso: dinamismo, situazioni estemporanee, scenari...
In più, come recitano tutti i librettini delle videocamere, la ripresa amatoriale di documentazione che dura più di trenta secondi rompe i coglioni.
Ne viene che occorrerebbe un bel lavoro di montaggio e postproduzione. Chi lo fa? e per chi, soprattutto? Si può ovviare, se si ha un buon occhio e si va piano, accendendo e spegnendo la videocamera in continuazione, ma.... si va a spasso con questo intento?
Rimango perpluto. E non parliamo di stabilizzatori di immagine, perchè si apre una voragine... Avete mai letto un libro mentre qualcuno guida per una strada di montagna?
E perchè mai una ripresa fatta ancorando una videocam ad una moto dovrebbe essere meno....vomitevole? Pensate forse che il cervello non abbia un elaboratissimo e funzionalissimo SW di stabilizzazione di immagine? Nonostante questo, ti viene la labirintite....
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io avevo una BMW HP2 ENDURO.......
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