Eccomi dunque a postarvi il report promesso.
Come molti sanno bene l’SW-T è stato recentemente presentato da Honda come evoluzione del noto Silver Wing 400, maxi scooter a cui il mercato ha riconosciuto meno di quanto meritasse. A vedere la pubblicità Honda, (potere del marketing), sembra qualcosa di totalmente nuovo invece, sotto il nuovo vestito, (quasi) tutto è immutato. Per certi versi questo è un bene perchè si tratta di una meccanica ormai ultracollaudata, longeva e praticamente esente da difetti.
A distinguere l’SW-T dagli altri scooter c’è principalmente il motore bicilindrico di 399 cc da 39 CV Euro 3 che non è basculante con il retrotreno ma ancorato al telaio.
Sospesa al retrotreno resta quindi solo la tradizionalissima frizione centrifuga a secco che tuttavia, rispetto a quelle di molti concorrenti, pare essere (finora) esente da rumorosità e problemi vari e che, anzi, eccelle per prontezza e dolcezza d'attacco…
Carrozzeria: l’SW-T ha un telaio in acciaio che non brilla per rigidità e leggerezza ma che, comunque, fa il suo onesto lavoro. L’insieme arriva a pesare 247 Kg in ordine di marcia, peso che colloca l’SW-T tra i maxi più “piazzati” del mercato.
Il bagagliaio sottosella non è il top della categoria, misura 55 litri, è abbastanza regolare ed è illuminato da una plafoniera disinseribile. Ci entrano due caschi integrali e resta un po’ di spazio per qualche altro piccolo oggetto. In alternativa, ci entrano una confezione intera di 6 bottiglie d’acqua da 1,5 lt ed una bella borsa di alimentari assortiti.

Aggiungendo il bauletto originale si arriva a 100 lt, equivalenti a due confezioni da 6 bottiglie e due grandi borse della spesa…

Se l’obiettivo è uscire in coppia per la spesa infra-settimanale senza dover prendere l’auto, l’SW-T non delude.
I comandi al manubrio sono solidi, precisi, danno un senso di affidabilità e cura dei particolari, pur nella semplicità complessiva del progetto che non fornisce gadget di alcun tipo: tutto quello che non c’è, notoriamente, non si rompe.

Per il resto la qualità di tutta la componentistica, delle plastiche e delle finiture è tipicamente Honda.
Il bauletto è un "regalo" Honda nel senso che, causa chiave unica con l’accensione, viene proposto quasi sempre come accessorio a pagamento obbligatorio, salvo poi che il suo prezzo viene generalmente omaggiato in fase di trattativa. Altra caratteristica del bauletto è che è basculante: in pratica è montato su supporti che scorrono lateralmente di alcuni millimetri, accompagnando lo scooter nelle "pieghe". Secondo Honda in questo modo si ottengono dei vantaggi in termini di equilibrio dinamico/aerodinamico.

Aspetti negativi, anzi negativissimi di questo bauletto sono la rumorosità sullo sconnesso ed il fatto che ha una posizione di montaggio molto arretrata. Per questa ragione la zavorrina non riesce ad appoggiarsi sullo schienalino mantenendo in una posizione verticale. Comunque uno “zainetto” sulle spalle della zavorrina risolve tutto e permette di uscire per i viaggi del week-end portando di tutto, ben oltre i limiti dell’inutile...
Il cruscotto è molto curato, di aspetto automobilistico, appagante di giorno ma soprattutto di notte. Un display elettronico misura il consumo medio e le distanze parziali per Trip A e B. Manca la spia della riserva.
La posizione in sella è molto comoda con sella bassa e voluminoso sostegno lombare (che nell’uso turistico interferisce con i paraschiena rigidi). La zona posteriore rastremata aiuta molto nelle manovre da fermo perché permette di tenere le gambe verticali e ben piantate al terreno. Per chi è alto come me (182 cm) non è possibile allungare completamente le gambe in avanti, ma la loro posizione è comoda e non genera indolenzimenti nemmeno dopo ore di marcia. Le braccia sono quasi distese, non troppo in alto. La schiena è sulla verticale e questo può affaticare un po’ la zona lombare sullo sconnesso e nei lunghi viaggi, in compenso le braccia non hanno carichi particolari. Complessivamente è uno scooter ben ammortizzato e con sospensioni posteriori regolabili. Solo sulle buche più secche il retrotreno si irrigidisce un po' troppo o va a tampone.
Il passeggero, rispetto ad una moto, viaggia in “loggione”. Resta molto rialzato e più esposto al vento. Ha a disposizione una sella tanto ampia che non gli capita mai di venire a contatto con il pilota: quindi zavorrina abbarbicata sulla schiena…addio...
Su strada: approcciando l’SW-T per la prima volta si scopre che da fermo è effettivamente piuttosto pesante, tanto nello scendere e salire dal cavalletto, quanto nelle manovre “a mano”. Va applicata una certa tecnica e pratica durante queste manovre, soprattutto per evitare di perderne il controllo.
Una volta premuto lo “start” impressiona il motore che va in moto al primo colpo e si fissa istantaneamente su un “minimo” molto regolare e pressoché privo di vibrazioni con un rumore contenuto e "nobile" che dichiara subito il frazionamento particolare che lo caratterizza. Appoggiando la mano sulla sella l’oscillazione del bicilindrico è veramente minima, se non inesistente. Fermi ai semafori il motore scalda ma l'aria calda è convogliata dalla carenatura nella parte posteriore dello scooter e non arriva mai alle gambe dei passeggeri.
Al primo "filo" di gas la lancetta del contagiri balza in alto. Già a 1500 giri la frizione attacca in modo dolce, preciso e senza alcuna vibrazioni e l’SW-T parte come una piuma. Insistendo con il gas la lancetta si posiziona immediatamente a 5000 giri ed inizia la progressione garantita dal variatore, con un sound del motore pieno, obiettivamente grintoso e quasi da vera moto, anche se molto civile. L’accelerazione è discretamente brillante restando al di sotto dei 5000 giri. Oltre questo regime l’SW-T diventa veramente grintoso e tira senza indecisioni fino ai 9200 giri, che corrispondo ad una velocità di circa 160/165 km/h.
Quello che più stupisce in marcia è la sensazione di guidare un mezzo molto più leggero: nel traffico non sono molte le manovre che un SH può fare e l’SW-T no. In piega scende molto facilmente e, portato con decisione, è disinvolto anche nei percorsi molto tortuosi, ricchi di curve e contro-curve ravvicinate. E’ poi un divertimento giocare a rallentare fino quasi a fermarsi, senza sentire la necessità di poggiare i piedi. Anche in questo modello Honda ha dimostrato, a mio avviso, di saper come dare equilibrio ai “pesi massimi”.
Nella marcia in autostrada si rimpiange di non avere maggior potenza in rettilino, dato che non si ha la percezione di essere su uno scooter nemmeno alle velocità più elevate. Mantenere i 130/140 è estremamente facile e il motore ha ancora un discreto tiro di riserva. Si viaggia dritti con sicurezza ed i cambi di direzione o gli ondeggiamenti indesiderati sono rari, anche durante i sorpassi dei TIR o sotto forti folate di vento. La protezione aerodinamica è buona, forse non eccezionale, ma in ogni caso permette di tenere indefinitamente le velocità più alte, lasciando indietro con facilità naked molto più potenti. Tutti i proprietari di SW-T gli riconoscono grandi doti di stradista. In queste circostanze la rumorosità del motore, così come le vibrazioni, sono di tipo automobilistico e quasi impercettibili.
L’aspetto meno piacevole dell’SW-T a velocità sostenute è, invece, la relativa cedevolezza dell’avantreno (e del telaio suppongo). Sui curvoni più veloci, quando il fondo non è perfetto o la mano non è salda, si possono innescare ondeggiamenti fastidiosi e tali da rendere più delicate le fasi di un sorpasso o di cambio corsia. In generale applico la buona norma di alleggerire decisamente il gas prima di una curva impegnativa per riprendere la “crociera” al rettilineo successivo.
La frenata non è cortissima ma è caratterizzata da una ottima stabilità grazie al sistema CBS che ripartisce l’effetto frenante. Le leve sono dure ma modulabili e il tutto rende molto remota la possibilità di bloccaggi. Personalmente me ne è capitato solo uno, al posteriore, per un animale che ha attraversato la strada a pochi centimetri dalla ruota anteriore. Malgrado la pinzata e relativo bloccaggio è stato facile ed intuitivo modulare meglio la frenata e lo scooter si è mantenuto dritto e stabile.
I consumi sono discreti: guidando con attenzione le medie sono di 18/19 km/lt in città e 24/26 nell’extra-urbano. In autostrada a 130/140 km/h fissi si consuma un pieno in 210/220 km alla media di 21 km/lt. Dopo di che resta una riserva di circa 6 litri, pari ad altri 120 Km abbondanti.
Solo nel traffico più intenso e viaggiando in 2 a pieno carico le percorrenze scendono, al massimo, sui 16/17 km/lt.
Ho la sensazione di essermi dilungato un po' troppo....

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Qui c'è qualche foto dei miei viaggi (in scooter e non) e per ulteriori curiosità...sono a disposizione.
P.S. Ovviamente ora sono a credito di un po' di "dritte" perchè permutare un mezzo così equilibrato, polivalente ed affidabile so già che sarà un trauma