Rispetto ai tempi dei grandi campioni dell'URSS della DDR e' cambiato il metodo di allenamento e l'uso di sostanze piu' sofisticate.
Non si raggiungono risultati di eccellenza a livello mondiale senza l'ausilio di sostanze che incrementano le prestazioni fisiche.
Il trucco e' usarle in modo da non risultare positivi al doping.
Nel caso di degli atleti del "blocco comunista" c'erano oltre alle motivazioni puramente sportive anche altre motivazioni politiche che li spingevano a rincorrere la prestazione a tutti i costi per affermare la superiorita' di tutto il loro sistema di vita socio-politico.
Un testo molto valido per capire come ragionavano all'epoca oltre la cortina di ferro e' "Teoria dell' allenamento" di Dietrich Harre.
http://www.stampasportiva.com/dettag....02&prov=libri
Quando nuotavo io e ho spesso gareggiato con atleti dell'est ho visto come incredibili ...
Donne che sembravano uomini, (e che poi una smessa l'attivita' agonistica lo sono anche diventati) , inalazioni di ossigeno puro

e sostanze stimolanti di ogni tipo.
A parita' di uso di sostanze "lecite" si alza solamente il limite delle prestazioni, ma il piu' forte viene sempre e comunque fuori. E' la legge dello sport.