Citavo Meneghello in un thread recente in cantina. Uno degli scrittori più interessanti del secondo Novecento. Innovatore e al tempo stesso custode di una memoria recente. Uno stile che spesso indulge alla poesia in prosa. I suoi libri sono diventati materiale per film (I piccoli maestri) o riduzioni teatrali (Libera nos a Malo, appunto, portato sulle scene da un giovanissimo Marco Paolini). Una lettura divertente e importante, dove la trama è quasi un elemento accessorio che fa da sfondo a elementi autobiografici, tentazione saggistica (Meneghello è stato anche accademico), dimensione memoriale. Da segnalare anche il seguito ideale,
Pomo pero: nel finale di quest'ultimo, si trova una fantastica serie di "versi" raccolti sotto il titolo Ur-Malo: gioco scoppiettante di sillabe, parole, invenzioni sonore che ne fanno un poema del significante. Secondo me la sezione Ur-malo piacerebbe molto a Patologo, che si diverte a demolire il senso a favore del segno.