Quote:
Originariamente inviata da KappaElleTi
Io credo (e lo dico con estrema convinzione, altrimenti non starei a scriverlo) che l'approccio sulla sicurezza debba essere diverso.
|
Anch'io.
La sicurezza stradale è un obiettivo che si persegue con un'ampio ventaglio di strumenti, tra i quali:
- normativa ben fatta, chiara e semplice
- corretta educazione stradale
- compatibilità tra ampiezza della rete stradale e volume di traffico
- corretta realizzazione e manutenzione delle infrastrutture e della segnaletica
- controlli di polizia intelligenti, mirati ed efficaci
- sicurezza attiva e passiva dei veicoli
- DPI.
L'ordine in cui ho elencato gli strumenti non è casuale, ma rispecchia la loro importanza secondo la mia opinione.
In particolare,considero le protezioni l'ultima spiaggia, la difesa estrema che si rende necessaria quando tutti gli altri strumenti hanno fallito. E a dire la verità, non credevo proprio che ne avrei parlato in questo forum; quando ho proposto a Bumoto di realizzarla (e colgo l'occasione per ringraziarlo ancora dell'opportunità), avevo in testa essenzialmente i primi quattro punti della lista.
Fatta questa premessa, torno alla tua critica dei DPI per uso motociclistico. Tu non li consideri granché validi, perché a differenza di molti altri DPI, essi limitano soltanto la probabilità di danni anziché annullarla. Ma le velocità dei veicoli sono tali da rendere impossibile realizzare uno strumento capace di azzerare i rischi che sia allo stesso tempo utilizzabile ed economico.
Trovo quindi concettualmente corretta la via seguita dal legislatore, che è appunto quella di normare le caretteristiche di protettori per la riduzione statistica dei danni, pur se la loro efficacia non può che essere limitata.
Nell'introduzione alla EN 1621-2, la norma sui paraschiena, si legge che circa il 13% dei motociclisti feriti in incidenti stradali subiscono lesioni a questa regione della schiena. Tuttavia, solo lo 0,8% dei motociclisti feriti subisce una frattura della spina dorsale e meno dello 0,2% dei motociclisti feriti riporta serie lesioni alla schiena con conseguenti danni neurologici. Queste lesioni gravi sono solitamente provocate da forze assiali dovute a colpi al cranio, o alle forze di flessione e torsione sulla schiena causate da colpi sulle spalle, i fianchi e altre parti del corpo. I paraschiena non forniscono protezione da queste forze. La maggioranza delle lesioni meno gravi sono contusioni e distorsioni causate da colpi diretti, e in questi casi i paraschiena possono fornire una misura di protezione. Dato la scapola è spesso soggetta a lesioni (1,3%), la protezione dovrebbe estendersi fino alla copertura di quest'area.
La scarsa rilevanza statistica dei danni alla colonna vertebrale e la limitata efficacia dei paraschiena risultanti da tali dati mi confermano che i protettori non sono in effetti un fattore di primaria importanza per l'aumento della sicurezza stradale.