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Visualizza la versione completa : Pirsig, Robert M. - "Lo Zen e l'arte della manutenzione della Motocicletta"


condor
30-12-2007, 22:58
Titolo: "Lo Zen e l'arte della manutenzione della Motocicletta"
Titolo originale:
Autore: Robert M. pirsig
Sottotitolo:
Casa Ed: Adelphi
isbn:
Pag: 400
prezzo:
Prima Pubblicazione:


L'ho letto con molta fatica.
Alcuni tratti volano. Altri sono desolanti.
All'interno del libro ho incontrato però dei passaggi che mi hanno evocato visioni nettissime di una forma mentis che mi è familiare.
Si, sono uno scassacazzi.

Il concetto di forma soggiacente l'ho trovato affascinante e rincuorante.
Come la descrizione dell'officina meccanica di colui che ha una memoria fotografica e sa esattamente dov'è quello che cerca in quello che, agli occhi di un altro, può sembrare un caos che lascia sgomenti.
Io l'ho letto in inglese. E forse è un po meno palloso che in italiano.
Ma ne convengo, l'ho finito a fatica.

Avevo iniziato a leggere 'Lila, an inquiry into morals', ma mi ha messo una grande tristezza.

Non sono io l'autore iniziale del thread, Paolo mi ha chiesto se poteva utilizzare un mio intervento come apertura.
Ho acconsentito.
Mi piacerebbe spiegare perché:
Non mi interessa essere 'quello che ha postato' il titolo di uno dei più conosciuti libri degli ultimi trent'anni. Anche da chi non lo ha letto.
Mi interessa invece volgere lo sguardo alle diverse reazioni dei lettori e dei non lettori.
Io l'ho letto, come ho detto, a fatica.
Non perché lo trovassi palloso per se, ma perché se le primissime pagine mi avevano avvinto, e speravo di potermi discostare da tutta una serie di pensieri che mi incupivano all'epoca e che cercavo di evitare, le successive mi hanno fatto affacciare su tutta una serie di cose sulle quali non volevo affacciarmi.
Perché erano i miei dubbi e le mie paure.

I libri spesso si rileggono, oppure non si leggono più e si ricordano.
A volte si ricorda quello che ci fa bene. E tutto sommato non c'è niente di male.

Ognuno ha delle corde dentro di se, che possono essere suonate da questo o da un altro libro.
Dire 'a me è piaciuto' o 'a me non è piaciuto' ne è la prova.

Il fatto che si parli di questo libro in un forum di motociclisti o di possessori di motocicletta ha un'importanza diversa e gli conferisce significato.

Ringrazio Paolo per avermi dato la possibilità di porre il mio pensiero in evidenza.

Gary B.
03-02-2008, 14:53
Non so se e' possibile esprimere giudizi personali in questa sede ma posso garantirvi che a me, il libro di Pirsig ha fatto dimolto cahare.
Sopravvalutato, parecchio.

essemme
03-02-2008, 15:20
carissimo gary b. permettimi di appoggiartelo!

il libro in questione è proprio palloso

Braunvieh
04-02-2008, 12:30
...ci ho provato a + riprese, mai riuscito a leggere + del primo/terzo :confused:

pornoromantico
04-02-2008, 13:00
non è certamente un libro semplice anceh perchè poco ha a che vedere con le motociclette. è un libro di filosofia che vola dai greci antichi ìfino ai nichilisti passan do per fedro di paltone avendo come filo conduttore un viaggio in omoto.
inoltre è la priam parte di una storia di due libri. il secondo è un viaggio in barca a vela che si chiama "lila" mi pare.

barbasma
04-02-2008, 13:52
non mi è piaciuto per NULLA.

Damiano
04-02-2008, 13:58
Chiariamo che è un libro che NON parla di moto, ma dove la moto è il pretesto per un trattato di filosofia.

Charly
04-02-2008, 14:28
Confermo quanto gia puntualizzato da altri.
Poca tecnica e molta filosofia.
Se ben ricordo il suo compagno di viaggio (Pedro) ha la moto che non si rompe ed in piu la maltratta ed è una BMW ..?.....sono passti diversi anni...

pornoromantico
04-02-2008, 17:14
la moto di pedro è una bmw, mentre la sua è una triumph.
lui viaggia con il figlio, mentre l'amico viaggia con la moglie.
la moto è un punto di partenza ed un filo conduttore di questo viaggio attraverso l'america e la storia della filosofia.
il fedro di cui parla è un personaggio di uno dei dialoghi di platone; tr al'alatro, mi si permetta la disgressione, è uno dei più belli tra i dialoghi di platone sia perchè filosoficamente parlando rappresenta una pietra miliare nella storia del pensiero , in quanto viene descritta la sorte delle anime dopo la morte e si accenna alla celeberrima dottrina delle idee , sia perchè é uno di quei dialoghi " artisticamente " ben riusciti assolutamente piacevole da leggere.

vanth
04-02-2008, 17:35
molto bello.. ma non da leggere se si cerca un libro sulla moto! viaggiare anche inteso come viaggio della vita: questo è il tema del libro, nella mia modestissima opinione...

vanth
04-02-2008, 23:13
lila è ancora + filosofico, ma molto profondo e bello... una rivisitazione americana di aristotele se volete... molto attuale.

varamukk
05-02-2008, 00:13
Io l'ho letto diverse volte, e ogni volta che lo rileggo ci trovo qualcosa di nuovo...

Mi è piaciuto tantissimo...

webex
05-02-2008, 00:21
Un libro a me caro perchè regalatomi almeno 25 anni fa da un amico che ora non c'è più.

L'ho provato a leggere diverse volte e ogni volta mi sono arreso di fronte all'enorme noia :confused:

Mia madre, amante della filosofia, lo ha letto in tre giorni da quanto le è piaciuto :)

stew
05-02-2008, 10:01
Per la precisione l'amico con cui ha fatto il viaggio si chiama John e non Pedro.

E poi se siete curiosi andate qui potete trovare una foto dell'autore con il figlio sulla moto con cui hanno fatto il viaggio:
http://ww2.usca.edu/ResearchProjects/ProfessorGurr/gallery/Pictures-Robert-Pirsigs-original-1968-trip/aam

qui invece trovate una mappa del viaggio:
http://zamm.home.att.net/Contents.htm

webex
05-02-2008, 10:13
Che bella la foto n. 6 !!!!

brewer
05-02-2008, 10:31
Molto bello sia lo zen che Lila.
Interessante il percorso mentale che fa l'autore che lo porta alla pazzia (fine del primo libro).

Libro non semplice, non e' un raccontino banale, ma ricco di spunti e considerazioni su cui riflettere.


Una notizia scoperta quando ho regalato a mio padre una delle ultime riedizioni, Chris il figlio 'e morto :(

Muttley
05-02-2008, 12:44
Il libro sinceramente mi è piaciuto... ho come il sospetto però che molti che ne parlano non l'abbiano mai letto...

condor
05-02-2008, 13:02
a volte è sufficente leggere distrattamente.
ed è come non leggere.
un po come guardare senza vedere.
o mangiare da macdonald.

brewer
05-02-2008, 13:03
Chiariamo che è un libro che NON parla di moto, ma dove la moto è il pretesto per un trattato di filosofia.

Bhe' la disquisizione sugli spessori delle manopole e' quantomeno interessante ;)

condor
05-02-2008, 13:15
dicci, muttley, perché ti viene in mente quello che hai appena detto.

Damiano
05-02-2008, 13:23
Gnac-gnac,
Bhe, allora a me è piaciuto molto la disquisizione fra:
-persona che ha paura della tecnologia, e che quindi la sfrutta solamente, fermandosi difronte al primo problema.
-persona che non ha paura della tecnologia e che quindi riesce ad utilizzarla a pieno ed eventualmente correggerla.

Verissima poi la considerazione che per mettere le mani su una moto, occorre ricreare nel proprio cervello un modellino meccanico, il quanto più aderente al reale, della moto stessa.

Muttley
05-02-2008, 13:26
Perchè, caro Condor, questo libro ha il destino di altre icone: fa figo riempirsene la bocca ma proprio riempiendosene ci si rende conto che se colui che ne cita il titolo (non di piu per cartà) lo avesse letto non lo avrebbe citato... ma spesso colui che cta non è abbastanza intelligente per capirlo, tantomeno capire il libro...

peppe
05-02-2008, 13:56
Lo dico subito: sono di parte. Questo è, secondo me, l’unico libro che bisognerebbe leggere della letteratura motociclistica. E’ l’unico libro (fra quelli che ho letto) che parla della motocicletta come Idea utilizzando i canoni descrittivi del pensiero occidentale (platone e fedro non sono citati a caso), e sviluppando una concezione del rapporto moto-motociclista che comprende gli elementi fondamentali della filosofia orientale. Questa sintesi (secondo me riuscita) di coniugare oriente ed occidente rappresenta una visione della condizione umana intensa e profonda e descrive un modo di stare nel mondo che mi calza addosso come la mia moto immaginaria dopo aver regolato anticipo, carburazione, sterzo, pedane e leve. Questo è un libro di filosofia, è un libro sull’uomo, è un libro sulla moto, è un libro sulla manutenzione; è tutto questo e tutto quello che non ho capito, è ogni singolo aspetto e l’insieme degli aspetti, è la capacità di contenerlo in una visione che potrebbe essere più importante di tutto il resto.
E chi l’avrebbe mai immaginato che era possibile mescolare il platonismo, buddha e le puntine platinate?
E’ vero le descrizioni motociclistiche nel senso a cui siamo abituati sono rare, ma non ho mai letto una descrizione formalmente più impeccabile del sistema moto. Soprattutto viene fatta una descrizione di come il sistema moto interagisce con il sistema personalità e come i due aspetti si combinino per generare entusiasmo o demotivazione a seconda dei casi. Viene inoltre descritta una metodologia logica deduttiva applicata alla manutenzione (e forse è più corretto dire metametodologia) che Pirsig fa diventare un approccio all’esistenza finalizzato alla ricerca della qualità (il bisogno di qualità risponde a caratteristiche individuali). E’ un libro che parla della relazione fra persone e cose approfondendo la connessione che ci permette di spiegare i fenomeni, noi stessi e gli altri( la figura del saldatore che ripara ad elettrodo il lamierino di un carter è una foto su vari piani di realtà). E’ un libro inclusivo che guarda la follia da una dimensione molto umana, che in alcuni passaggi diventa una psicoterapia, che in altri è una filosofia nel senso di amore per il sapere.
Intreccia chi siamo, cosa facciamo, come lo facciamo. Suggerisce di chiedere a noi stessi quello che è bene e quello che non lo è. E’ in qualche modo un libro sulla responsabilità di curare e non dimentica di descrivere il tentativo di miglioramento che ogni cura porta con se.
Mi ha ricordato che dentro la materia esiste qualcosa che è speculare a noi stessi e che dovremmo vedere riflessa più spesso. Da quel ricordo ho avuto la percezione che qualcosa dentro di me seguiva una strada, che vedo o non vedo a secondo delle mie capacità . Mi ha insegnato che il bisogno di vedere il riflesso di noi stessi nella cose della vita è caratteristico della condizione umana.
E’ stato cosi intenso che dopo averlo letto, i motociclisti li ho divisi in due: quelli che lo hanno capito e quelli che non lo hanno capito (non è mia intenzione offendere nessuno, si com-prende quello che si può portare dentro di se, quello che già ci appartiene, quello che conosciamo e non sappiamo di conoscere, tutto il resto si può apprendere). O per dirla alla fedro: quelli che si fanno la manutenzione da se e quelli che portano la moto dal meccanico.E’ da questa domanda che inizia il libro ed è difficile che si possa comprendere, se non hai mai aperto il motore della tua moto ( e per aperto intendo fino all’ultima vite). Si imparano un sacco di cose sul motore, ed impari un sacco di cose su te stesso.
E dopo aver imparato le basi della tecnica, si impara ad ascoltare la materia, quanto stringere e come mettere il sigillante. Poi un bel giorno senza preavviso, senti che sei diventato le tue mani, che tutto il resto è sparito, che non potresti essere in nessun altro posto in quel momento e impari a cercare questa condizione mentre guidi, nei viaggi, quando stai con le persone, quando sei da solo.
Ora la vera domanda è : chi ritiene di essere un motociclista quale strada deve percorrere per arrivare dove desidera arrivare? E se questo posto è fuori dai percorsi ordinari come si prepara per arrivarci? E’ possibile arrivare dove si desidera all’interno di percorsi tracciati?
Certo poi esiste la moto come fenomeno di moda, come oggetto di consumo, come mezzo per, ma sono cose che personalmente non mi interessano perché ritengo che la moto è un oggetto che esiste solo se ti da la possibilità di essere più pienamente te stesso.
E mi dispiace che con il passare degli anni questa possibilità si incrosta del peso dell’esistenza che rende più difficile ritrovarsi.
Ma nonostante le avversità, quando guardo le mie moto, capisco che davanti alla porta di casa non ci potrebbe stare nient’altro. E che non avrei potuto non leggerlo “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”.

condor
05-02-2008, 13:59
Perchè, caro Condor, questo libro ha il destino di altre icone: fa figo riempirsene la bocca ma proprio riempiendosene ci si rende conto che se colui che ne cita il titolo (non di piu per cartà) lo avesse letto non lo avrebbe citato... ma spesso colui che cta non è abbastanza intelligente per capirlo, tantomeno capire il libro...
anche a me da fastidio sentire a volte qualcuno che parla di qualcosa, che a me sta tanto a cuore, in modo per me superficiale.
Ma non tutti percepiamo la comunicazione allo stesso modo.
Io, per esempio, l'ho trovato nella libreria di mia madre o di mio zio. Forse, più probabilmente, era di mio cognato.
Me ne sono appropriato perché il titolo mi aveva affascinato. Subito.
Adoro la motocicletta.
Da sempre.
Poi ho creduto di aver capito male, e poi alla fine, ho capito che avevo capito qualcosa di nuovo.

pornoromantico
05-02-2008, 14:42
bella descrizione peppe.

Flying*D
05-02-2008, 14:56
A me l'ha passato un mio amico.. non motociclista ma fissato con lo zen.. l'aveva acquistato nella libreria di Fiumicino attratto dal titolo e costretto da un volo di 11 ore.. a lui e' piaciuto molto..

A me no.. l'ho iniziato con entusiamo e l'ho lasciato dopo 30 pagine, decisamente non per tutti...
'

varamukk
05-02-2008, 15:12
Ci vuole pazienza.... e una tazza da The...

pornoromantico
05-02-2008, 15:20
e un bel cannone...con il the lega da paura :lol:

indianlopa
05-02-2008, 15:28
Caro Peppe ti ringrazio ...mi hai fatto ricordare un carissimo amico che adesso non c'è più, era il padre di un amico, una persona di fine inteligenza, super dirigente di grande azienda, che lavorava avanza tempo la terra.

una delle sue frasi che porto sempre con me .....l'inteligenza passa dalle mani.

e qui potremmo citare Gurdjieff e il suo "incontri con uomini straordinari";)

Alvit
05-02-2008, 17:33
Beh! Non e' un libro da leggersi sotto l'ombrellone...a me per esempio la descrizione del temporale in arrivo ha fatto venire la pelle d'oca dall'emozione, il "sapore" dell'aria che cambia dall'asciutto alle prime gocce....insomma ci sono parecchi spunti per pensare e ...pensare :)

pornoromantico
05-02-2008, 18:10
indianlopa, ti passso un 'altr achicca di saggezza:
le donne amano con le orecchie.
l'ho imparato da un genovese che vive a luanda, mentre ero in brasile.

vanth
05-02-2008, 19:21
complimenti peppe! potrebbe essere una esemplare introduzione al libro la tua!

varamukk
05-02-2008, 19:27
davvero ben fatta...

Mauro62
05-02-2008, 19:33
L'ho letto almeno tre volte, la prima in effetti ho arrancato un po' nel passaggio dalla prima parte che è tutta sul viaggio in moto alla seconda dove diventa scrive la maggior parte di filosofia. Ho letto anche lila diverso tempo dopo e direi che chiude bene quello che "lo zen" aveva lasciato in sospeso

pat
06-02-2008, 22:01
Complimenti Peppe! :D
Commenti di questo tipo ripagheranno sicuramente Ste02 dello sforzo per aprire e gestire la biblioteca.

Huey
06-02-2008, 22:16
perchè non ne venite a parlare anche su www.anobii.com ??? ;-)

LoSkianta
07-02-2008, 12:59
carissimo gary b. permettimi di appoggiartelo!

il libro in questione è proprio palloso

Qui si fa il trenino....
E' uno dei 3/4 libri che ho iniziato e mai finito.
Io lo sapevo che non parlava di moto, sapevo che conteneva molti passaggi filosofici, ma non credevo che fosse così PESO...
Come al solito quelli che me lo avevano consigliato avevano letto solo le recensioni...

AleConGS
07-02-2008, 14:33
Trovo che un grande errore di chi propone questo libro sia (e questo è un errore che fanno molti periodici a tema motociclistico) di proporlo come un "must" per il motociclista.

In pratica parti nella lettura con aspettative "motociclistiche", mentre ti accorgi dopo poco che la moto è più che altro un mezzo che l'autore utilizza per parlare di altro, di filosofia, come giustamente rimarcato da altri. A quel punto puoi decidere che non fa per te e smettere la lettura, o andare avanti focalizzando l'attenzione sul tema vero del libro.

Io personalmente ho optato per la seconda scelta, anche perchè sarò stupido, ma quando inizio un libro ho l'abitudine di finirlo anche se non mi piace (ormai l'ho iniziato...). Però devo ammettere che nella mia visione ristretta l'ho trovato un po' pesante. Anche male. Semplicemente, mi aspettavo un'altra cosa.

Ma poi alla fine io non l'ho mica capito cosa diavolo è la qualità!! :mad: :lol: :lol:

varamukk
07-02-2008, 16:17
La Qualità è il Buddha...;)

indianlopa
07-02-2008, 16:32
il buddha non c'è ......il buddha 6 tu ;)

varamukk
07-02-2008, 20:40
Chi è il Buddha... io o tu...?:-o:lol:

indianlopa
07-02-2008, 21:00
la risposta è dentro di te...:lol::lol:;)

Mauro62
07-02-2008, 21:04
ma è sbajata :lol::lol:

MotoBobo
07-02-2008, 22:59
Se qualcuno volesse la mia copia, gliela cedo volentieri......l'ho trovato di un palloso assoluto......

Rispetto a cosa mi aspettavo di trovare, a detta del titolo, sono rimasto abbastanza deluso ed insoddisfatto...

Poi...de gustibus...c'è anche chi l'ha apprezzato molto.
Può darsi, non lo escludo, che io nella mia beata "gnuranza" non ne abbia saputo cogliere il messaggio, sempre che ci fosse, ma forse forse, ho preferito continuare a non saperlo cogliere.......

paolo b
07-02-2008, 23:19
Portamela a Badia.. ;)

varamukk
08-02-2008, 00:41
La Qualità è quel piccino sul tuo avatar...:)

Mansuel
08-02-2008, 12:57
Il libro mi è piaciuto.

O meglio, sono contento di averlo letto.
E' un testo di introspezione, che lambisce il mondo di alcuni motociclisti, il mio di sicuro.
Altri non li sfiora nemmeno.

Non sono ancora convinto che parli di Zen...... :confused:

varamukk
08-02-2008, 13:35
Nota dell'autore. Quanto segue è basato su fatti realmente accaduti. Benché molto sia stato cambiato per finalità retoriche, nella sua essenza deve essere considerato realtà. Tuttavia non va in alcun modo assimilato ai dati relativi alle pratiche ortodosse del buddhismo Zen. E neppure va associato troppo strettamente alla realtà pratica delle motociclette...

A parte questo, il libro "gronda" Zen da tutti i pori... IMHO...;)

pornoromantico
08-02-2008, 15:35
mansuel: devi conoscere la filosofia zen per capire che sono d'accordo con varamukk sul fato che lil libro gronda zen da tutti i pori.
la cura e l'armonia con il proprio veicolo sono assolutamente zen

Mansuel
08-02-2008, 19:30
Bah... di zen qualcosa ne so.

Perciò dico che sebbene la manutenzione e persino l'uso della moto potrebbero essere interpretate con modalità zen, non mi pare che il libro lo affronti in tal modo.

D'altro canto mi avete ricordato che lo stesso Pirsig prende le distanze dallo zen tradizionale.

Quello che citate voi potrebbe essere semplicemente "buddista" (non inteso come religione che ne deriva ma come buddismo puro).

pornoromantico
08-02-2008, 19:36
lui credo che nel libro si riferisse al concetto di armonia derivato dalla filosofia zen, non dalla religione buddhista cinese.
quando parla della sua moto che ha bisogno di manutenzione e la bmw del suo compagno di viaggio che invece non si ferma mai ed alla fine in qualche modo comincia a capire la propria moto, ad entrarci in sintonia....credo che sia quello che lui ricollega alla filosofia zen.
l'armonia con la moto e il fatto che nessun ostacolo derivato dai guasti meccanici o dalla manutenzione ordinaria possa rovinargli il gusto del viaggio.
in fondo si tratta di avere uno stato vitale alto che permette di percepire la positività che ci circonda e irradiarla sulle nostre azioni e sugli altri per riceverne energia positiva di rimando che ci permette di guardare i problemi con il sorriso sul volto.

Mansuel
08-02-2008, 19:59
Si, certo.

Però quello non è zen, perlomeno quello tradizionale, che passa doverosamente attraverso una pratica bieca ed a volte bovina.

Più la pratica è alienante e meglio è, per certi versi.

Sono più zen io quando faccio una giornata in pista che Pirsig nel suo viaggio, sebbene lui sia più buddista di me, perlomeno nel libro ;)

O forse lui intende praticare lo zen quando viaggia dalla mattina alla sera, ed in effetti potrebbe esserlo, forse.
Ma non certo quando pulisce la candela ogni tre giorni o perché sa come registrare le punterie.

varamukk
08-02-2008, 22:17
Sono sempre più convinto che il vero problema di questo libro sia proprio il titolo...

Mansuel
08-02-2008, 22:35
Concordo :)

pornoromantico
09-02-2008, 02:07
sono sempre più convinto che...non sono convinto.
e non riesco manco a sgommare la mia moto....

Specialr
09-02-2008, 19:39
volevo dire solo un paio di cose

il libro lo trovo bellissimo. forse uno dei più bei libri che abbia mai letto. è profondo, ma anche diretto, parla al cuore, trasmette il dolore ma anche gli strumenti per pensare di affrontarlo..
forse è un pò difficile, ma vale la pena affrontarlo con lo spirito giusto

la moto di pirsig non è una triumph ma un honda

il finale aggiunto a posteriori (non preciso per chi non lo avesse ancora letto), oltre ad essere molto toccante, è anche una delle poche riflessioni che dicano qualcosa di un argomento così difficile

varamukk
09-02-2008, 20:07
Questi sono Fedro, Chriss e la moto del viaggio...

http://widget.slide.com/rdr/1/1/3/W/13000000033eadce/1/147/8w6qidy65j_MO-F05cDyADg4oy6Pq9FP.jpg (http://www.slide.com/s/piTChZll5T-AFGt8iHnq4XoRTL4ogFEr?referrer=hlnk)

Sono un po' restio a parlare di questo libro perché per quanto mi riguarda, ha cambiato il mio modo di percepire la vita...
Per dirla come lui, ha avviato in me un processo di cristallizzazione che mi ha portato ad attraversare una lunga fase di discussione-studio di me stesso e della Filosofia più in generale...
Quando lo lessi la prima volta, non avevo la moto né pensavo di comprarne una...
Mi danno fastidio i giudizi superficiali e quando ciò avviene evito di rispondere...:confused:

La motocicletta di Fedro siamo noi stessi...

Non ho altro da dire...:-o

Specialr
09-02-2008, 21:22
sai una cosa? anche a me davano fastidio quei giudizi, ma ad una ulteriore analisi più che altro mi stupiscono proprio. sopratutto perchè non dicono niente a parte che fa schifo o che è palloso

quello che mi ha stupito di più, sinceramente, è il barba..con cui mi sono trovato quasi sempre daccordo, e che mi sembra una persona che sa guardare in faccia alle cose. beninteso, non dobbiamo avere tutti gli stessi gusti, ma magari due parole di critica in più mi piacerebbero..magari poi mi trovo daccordo

varamukk, la precisazione sulla moto era giusto il dovere di cronaca..capisco che non sia così importante ;)

c.p.2
10-02-2008, 01:45
.

La motocicletta di Fedro siamo noi stessi...

Non ho altro da dire...:-o

"Come farà il pastore afgano a capire se stesso se neppure io lo capisco, lui, solo con il suo gregge ha scoperto i misteri dell'universo e non ha scuola, non ha intelletto"

ecco.. a me qualcosa puoi dire :)

Wotan
10-02-2008, 02:02
Libro bellissimo che mi ha aperto un mondo, di cui purtroppo mi sono limitato ad acquisire una comprensione più teorica che reale.
Mi associo nel complimentarmi con peppe, davvero una sintesi di grande profondità.



Mode pirla ON:
E chi l’avrebbe mai immaginato che era possibile mescolare il platonismo, buddha e le puntine platinate?Non a caso una volta si chiamavano "puntine platonate".

pornoromantico
10-02-2008, 03:30
è bello vedere che ci si anima intorno ad una discussione sul senso del libro e che, prima di dire che sia bello o brutto, tutti abbiano letto lil libro.

condor
10-02-2008, 11:17
io credo che, come spesso accade, si faccia un gran chiacchierare e proiettare le proprie sensazioni interiori con quelllo che accompagna ciò che una lettura ci muove a livello interiore. Ma si è restii a farlo in modo diretto. Ci serve di attaccarci qualcosa, di agganciarlo a qualcosa. E nel farlo ci allontaniamo inevitabilmente dal quel contatto con quel qualcosa che la lettura ha innescato.
E' interessante per me, che il libro ho letto vent'anni fa la prima volta fino a circa la metà e successivamente l'ho riletto completamente circa sette anni dopo, notare ciò che resta nella memoria.
Dei ricordi nettissimi, profondi e inequivocabili, di lettura che ha suonato corde profonde.
E' molto difficile restare in ascolto delle note emesse, non siamo abituati all'osservazione e al riconoscimento di ciò che è. Cerchiamo sempre, nel dibattito, di chiarire e raccontare la sensazione con il supporto di rimandi culturali più o meno alla portata di tutti. Ma spesso ciò che è prescinde e rischia di sfuggirci tra le dita.
Credo sia una cosa tipicamente maschile. Dare un nome alle cose, a tutti i costi.
Esiste anche quello che si osserva e non si sa che nome dargli.
A me personalmente dei rimandi culturali e filosofici di Pirsig importa meno di quanto invece ciò che dice ha contribuito a mettere in luce, dentro di me, le possibili note che sono in grado di suonare.

sono suonato?

E' come per l'arte, quando vai in un museo e ti fai il giro dela mostra di Rubens con la cuffia nelle orecchie. Quello che resta e ti muove sarà solo quello che sei in grado di vedere. Al momento. Non è che se qualcuno ti racconta cosa stai vedendo spiegandoti perché dipingeva quella roba e con quale tecnica o per quale commitenza allora puoi vedere Rubens.
Io per esempio Rubens l'ho visto in un altro modo dopo che ho imparato ad osservare meglio la luce nel quotidiano. Ed è un esercizio che ho fatto a lungo prima di accorgermi di un cambiamento nella mia percezione della forma grazie a luce e ombre.

Una delle cose che mi piacque del libro è la disinvoltura, dove per disinvoltura intendo l'essere diretti nella descrizione di un esempio, nel descrivere l'aproccio alla mecanica o l'attrazione per la forma soggiacente. Senza preoccuparsi di apparire meno 'veri uomini' perché il vero uomo ha un razionale distacco per nei confronti di ciò che risiede dentro ai carter in quanto dei pezzi di metallo che servono a far andare la moto.

Se riusciamo, per un momento e in questo luogo di dibattito, a lasciare che si possano esprimere le sensazioni e i sentimenti allora ha senso parlare di lettura e di ciò che la lettura evoca.
Nel confrontarsi davvero, anche con un libro di carta stampata, si possono acquisire nuove rotte inaspettate per la propria esistenza.

o no?

condor
10-02-2008, 11:32
l'altro ieri a tavola con steeltwins gli raccontavo di come avevo sostituito da me la frizione, montando una sinterizzata fatta su misura per il mio K, e di come e con quale gaudio avevo constatato lo stato della coppia conica, delle crociere e dei millerighe. E ancora con quale cura e felicità avevo cambiato i cuscinetti sull'innesto del braccio sulla coppia, ingrassato l'ingrassabile, rimontato tutto eccetera eccetera. E la visione che mi accompagnava mentre svolgevo il lavoro era quella della funzione ripristinata volta alla durata dei componenti e la conseguente possibilità di viaggio.
Lui scuoteva la testa e mi diceva 'sei pazzo, secondo me i lavori è meglio farli fare a chi li sa fare quando si tratta di un mezzo sul quale poi mi siedo e vado a duecento all'ora su due ruote...' Io sono rimasto un po di merda non tanto per la mancanza di entusiasmo e di pacca sulla spalla ma perché è proprio il contrario di quello che provo io. Io mi sento molto più sicuro ora che il lavoro lho fatto da me che non prima che il lavoro lo faceva qualcun'altro.
Riesco a non perdere il fascino onirico della meccanica e della funzione della medesima anche quando si svela chiaramente ai miei occhi messa a nudo dagli involucri che la contengono. E' come una rivelazione, ma riesco a vederla ancora come un tutto che permette poi che la sua funzione abbia luogo.
E io sono in sella e vado.
E' interessante notare, per me, come il mio K con 143.000 chilometri suonati vada liscio come l'olio e senza vibrazioni. O sono io che lo sento diverso perché tutto è stato rimontato con calma, la frizione centrata per bene, senza fretta e con amore?

condor
10-02-2008, 11:37
il bello è che volevo postare questo link:
http://www.gadling.com/2008/02/01/best-prank-ever-stopping-time-at-grand-central-station/

di una cosa che trovo eccezionale e non sapevo dopve postarlo, perché non sia una cosa buttata li... allora la posto qui.

e poi mi sono ritrovato a scrivere di altro.

Wotan
10-02-2008, 15:20
Che cosa spettacolare!
A volte mi faccio davvero tristezza; la prima cosa cosa che ho pensato è che noi italiani non riusciremmo mai a fare una cosa del genere.

indianlopa
10-02-2008, 15:27
:D:D:D:D:D:D:D:D:D:eek:

condor
10-02-2008, 18:35
nemmeno noi europei.
e nemmeno loro del sol levante.
è un fatto culturale.
gli ammerecani sono disinibiti.
leggeri come sono nella loro cultura recente.
con tutti i pro e i contro del caso.
è come per la stratificazione urbana, brownstones incastonati in mezzo ai grattacieli.

o forse sono proprio diversi e basta.

varamukk
10-02-2008, 18:47
Gli ammerecani sono quelli del "come?" mentre noi europei siamo quelli del "perché?"...

condor
10-02-2008, 18:51
pensa che c'è una parte di cielo che appartiene al palazzo che ci sta sotto, e se uno vuole costruire accanto un palazzo più alto deve prima comperarsi la porzione di cielo del palazzo più basso.

sono loro che hanno inventato il tetris?

pornoromantico
11-02-2008, 01:03
cavalier condor-elli, è sempre un piacere.
sto lavorando per i tuoi fianchi della vespa rally...
torna in patria a roma, lascia quella tetra città nebbiosa.
con fedro, ovviamente. :lol:

condor
11-02-2008, 01:28
e tu ricordati di dare una pettinata al filo del dado del mozzo anteriore.
Non crederai che quella sia stata la soluzione definitiva?
Non regge lo smontaggio e il montaggio un'altra volta.

:wave:

pornoromantico
11-02-2008, 01:29
faccio di meglio: lo compro nuovo.

condor
11-02-2008, 01:31
Bravo.
meglio.

pornoromantico
11-02-2008, 01:34
tu sai di avere dormito a casa di un rifiuto di nome bubi?
http://www.quellidellelica.com/vbforum/showthread.php5?p=2625418#post2625418

Devilman83
15-02-2008, 17:42
Mi avete convinto, sarà il prossimo libro che leggerò. Adesso ho appena iniziato Il cerchio Celtico di Larsson e quando l'ho finito inizierò sicuramente questo. ;)

varamukk
17-04-2008, 00:02
Mi avete convinto, sarà il prossimo libro che leggerò. Adesso ho appena iniziato Il cerchio Celtico di Larsson e quando l'ho finito inizierò sicuramente questo. ;)
allora...?:)

squalo
17-04-2008, 01:12
io ho dovuto leggerlo e poi leggerlo e poi leggerlo e poi leggero...e allora ho cominciato a capire....e poi l'ho letto e mi è piaciuto

Devilman83
17-04-2008, 01:39
allora...?:)
Non l'ho ancora iniziato, sto finendo un libro di Corona e poi penso di iniziare Rhapsody in Black di Bettinelli. ;)

voloradente64
26-05-2008, 17:07
è uno dei libri più interessanti che abbia mai letto. L'ho letto tre volte. La motocicletta centra poco o nulla. Ha a che fare con il viadico, con l'esperienza del viaggio, un viaggio che i questo libro è quello del folle Fedro che ripercorre il suo passato portando dietro di sè il suo futuro, il suo progetto, suo figlio che verrà invece assassinato quando sarà più grande. Un viaggio nella storia della filosofia. Un viaggio dell'introspezione. Il viaggio che più si avvicina a quello del Motociclista quando è solo con la sua adorata moto che, com Fedro dice "ha un'anima".

webrandagio
26-05-2008, 19:05
Nn aggiungo niente di profondamente saggio o cuturale, ma
pure a me e' piacciuto molto, appena riesco a trovare del tempo lo rileggo.

miglio
26-05-2008, 22:11
se vi piace pirsig, vi consiglio Lila;)

varamukk
26-05-2008, 22:14
Ma solo se avete letto e capito Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta...;)

miglio
26-05-2008, 22:17
esatto, e soprattutto se vi è piaciuto;)

varamukk sei il primo che conosco che l'ha letto:lol::!:

voloradente64
28-05-2008, 17:29
concordo, ma il viaggio in barca sul fiume è un'altra cosa...

Giovek
16-08-2008, 22:45
Ho finito di leggerlo oggi pomeriggio. E' un libro difficile, in alcuni tratti molto noioso, in altri impossibile. Ora sono turbato e commosso.

La moto e il viaggio sono delle metafore per raccontare la storia della follia dell'autore. L'io schizzofrenico (Fedro) è il risultato di una lotta persa nel tentavo di comprendere la contraddizione che caratterizza la storia del pensiero occidentale: essere-non essere, soggetto-oggetto, forma-sostanza, razionale- irrazionale e romanticismo-classicità come le chiama Pirsig.

L'introduzione della filosofia orienetale viene fatto come tentativo di inserire un elemento di concigliazione.

Quel che mi ha stupito maggiormente è l'attualità del modo in cui tratta il concetto di Qualità. Termine oggi usato quasi solamente in ambito economico e per questo impoverito fino ad una totale perdita di significato: la qualità è un bollino per vendere meglio!

Penso che tra qualche anno lo rileggero.

a la baionette!
04-12-2008, 16:59
Sono d'accordo con "VARAMUKK" e "PEPPE"; come si fa a non riconoscersi con quello che l'Autore scrive riguardo il viaggio in moto a pag.14 e 15? Cito:" Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei più uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. E' incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi-un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata".
O a pag.31? cito:"Mi ricordo la faccia di una donna che ci guardava allibita dal finestrino di una macchina, chiedendosi cosa diavolo ci facessimo su una motocicletta con un tempo del genere. Sono sicuro che non avrei saputo dirglielo:"

a la baionette!
04-12-2008, 17:03
Guardando la foto di Pirsig e figlio ( vedi post di STEW) la moto dell'Autore , se non mi sbaglio mi sembra un'Honda?

Specialr
07-12-2008, 13:35
si è una honda cb77 nota anche come superhawk 305

Ekofisk
11-12-2008, 01:50
E' molto bello leggere qualcosa come il post di peppe....è uno di quei casi in cui riconosci i tuoi pensieri messi per scritto da qualcun altro (come tu non saresti stato capace di fare).
Quando, ormai tanti anni fa, trovai questo libro, stavo cercando in realtà quasi un manuale per imparare la manutenzione della moto e mi resi conto che quello non era il libro che volevo. Ma una volta iniziato continuai a leggere e lo feci fino in fondo. Fu dopo la lettura che mi resi conto che insieme alle moto amavo un sacco di altre cose.
E mi ha fatto capire che il mio rapporto con la moto rappresenta fedelmente il rapporto che ho con quasi tutte le altre cose della vita:
vorrei poter essere in grado di manutenere la mia moto autonomamente, smontarla, ripararla, migliorarla ma non sono sicuro di saperlo fare. Ho la smania di essere uno di quelli che ripara la sua moto da solo e non di quelli che la portano dal meccanico, ma....ho ancora tutto da imparare.

makako
02-01-2009, 11:10
io lo sto leggendo. mi sta piacendo , enche se a volte lo trovo1 po difficile, devo rileggere + volte certi passaggi per capirli.

anche io come altri mi aspettavo che parlasse + di moto, ma d'altronde "lo zen e l'arte della..." lo dice il titolo che parla principalmente di zen. cmq dopo aver letto la chicca dell'auto come dose supplementare di TV sono rimasto affascinato e ho proseguito incuriosito.

magari finito il libro postero un commento completo, x il momento vorrei invitarvi a non fare discriminazioni nette su chi non si sa smontare un blocco o meno. io non ne ho ne l'esperienza, nemmeno le armi (attrezzi adeguati), rischierei di rimanere con la moto smontata in garage se non peggio di rovinarla. penso che sia piu un fatto di approccio mentale alla cosa. nel mio piccolo faccio quello che posso. piccole riparazioni..

Gunther
04-01-2009, 00:22
E' il libro più bello che abbia mai letto. Non sono uno che riesce spesso a leggere libri, anzi, non ci riesco proprio. Questo l'ho letto tre volte e sono sicuro che se lo iniziassi andrei avanti una quarta volta.
L'autore utilizza la moto e l'approccio alla sua manutenzione come strumento per crescere interiormente, ed è proprio quello che tanti di noi, io per primo, sotto sotto facciamo o vorremmo fare

varamukk
04-01-2009, 01:23
Non so che nesso abbia e non chiedetemi il perché, ma nei momenti difficili che ho avuto in questi ultimi 15 anni, mi son sempre rimesso a leggere questo libro.
In qualche modo ne sento il richiamo e attraverso esso ritrovo la mia pace interiore, come se ritrovassi la rotta...
Boh... misteri....

TAG
04-01-2009, 11:17
Sono molto affezionato a questo libro
Me lo regalò un mio ex-capo a cui devo molto, come insegnamenti e come crescita professionale

L'ho letto un paio di anni fa, faticando, non so se l'ho capito, perchè sono andato tanto nel profondo da non intuire nemmeno quale fosse il nesso ed il messaggio guida di Pirsig

Una cosa è certa: il mio capo lo aveva letto e capito più di me, lo si intuiva nel suo approccio

Non posso che riprendere il messaggio di Giovek
Ho finito di leggerlo oggi pomeriggio. E' un libro difficile, in alcuni tratti molto noioso, in altri impossibile. Ora sono turbato e commosso.

La moto e il viaggio sono delle metafore per raccontare la storia della follia dell'autore. L'io schizzofrenico (Fedro) è il risultato di una lotta persa nel tentavo di comprendere la contraddizione che caratterizza la storia del pensiero occidentale: essere-non essere, soggetto-oggetto, forma-sostanza, razionale- irrazionale e romanticismo-classicità come le chiama Pirsig.

L'introduzione della filosofia orienetale viene fatto come tentativo di inserire un elemento di concigliazione.

Quel che mi ha stupito maggiormente è l'attualità del modo in cui tratta il concetto di Qualità. Termine oggi usato quasi solamente in ambito economico e per questo impoverito fino ad una totale perdita di significato: la qualità è un bollino per vendere meglio!

Penso che tra qualche anno lo rileggero.

Anch'io tra un po' lo rileggo

Gunther
05-01-2009, 00:19
Non so che nesso abbia e non chiedetemi il perché, ma nei momenti difficili che ho avuto in questi ultimi 15 anni, mi son sempre rimesso a leggere questo libro.
In qualche modo ne sento il richiamo e attraverso esso ritrovo la mia pace interiore, come se ritrovassi la rotta...
Boh... misteri....

Concordo in pieno con te! Anche a me capita, in alcuni momenti bui è il mio mantra :!:

sghezz
08-01-2009, 21:22
Bravo Peppe

non posso che ringraziare per questo spaccato nel quale mi immedesimo. Aggiungerei anche i ruoli di padre e figlio che mi hanno pure dato da pensare.

we00008
24-01-2009, 19:09
Ho letto questo libro circa 20 anni fa ed a oggi lo ritengo uno dei miei libri "fondamentali". Lo rileggerò presto. Penso che questo sia IL LIBRO sulla moto per come la intendo io: non un mezzo meccanico ma un concetto.
Ottima la descrizione di Giovek. Consiglio a tutti anche Lila, il secondo libro di Pirsing

Piotre
31-03-2009, 10:21
Un libro che ho letto e riletto, in inglese e in italiano, anche se - diventando grande - mi è piaciuto sempre meno e mi sono sempre più trovato a chiedermi cosa ci avessi trovato a 20 anni.
Come Siddartha forse, un libro di iniziazione che ha più senso leggere in un certo periodo della propria vita, ma che ancora tuttavia mi sentirei di consigliare a chiunque.

Jack!
13-05-2009, 12:15
Lo sto leggendo e mi piace molto, nonostante alcuni tratti difficili. Del tutto affascianante come l'autore ponga la moto sotto l'aspetto di concetto e ne spieghi anche il perchè. Molto bello...

sauternes
13-05-2009, 12:54
grazie per avermi ricordato un libro che ho letto tanti anni fa e che mi è piaciuto molto, ma che se lo rileggessi adesso sono convinto apprezzerei ancora di più.
credo davvero che andare in moto sia "zen" nel senso che si riesce a provare brevi momenti di vuoto mentale cioè di assoluta concentrazione sulla guida, sulla moto, sulla strada etc. in un processo di totale immersione e dispersione della prioria coscienza in ciò che ci circonda.
e in quei momenti che anche un materialista assoluto come me percepisce la possibilità di qualcosa di superiore...

lgs
14-05-2009, 14:56
L'ho letto la prima volta molti anni fa, non mi piacque.
L'ho ripreso qualche anno fa, non mi è piaciuto.
L'ho riportato con me in vacanza l'estate scorsa, ne ho letto qualche pagina e l'ho lasciato per altri libri.
Dopo questo 3d e gli interventi di molti di voi, mi avete stimolato il desiderio di riprovarci ancora, ma giuro che è l'ultima.

(d'altra parte anche con la mia doce metà, grandi affinità, divoratrice di libri quanto me, abbiamo disaccordi paurosi: tipo "Il Maestro e Margherita" o "Opinioni di un clown": per me gioielli che non mi stanco mai di rileggere, per lei due cahate pazzesche)

Piotre
22-05-2009, 10:19
"Il Maestro e Margherita" o "Opinioni di un clown"
Te li appoggio entrambi (e, se permetti, spingo anche un po' :lol:).

lgs
22-05-2009, 16:02
Prego................ :lol::lol::lol::lol:

Sergius
30-07-2009, 21:16
Ho letto questo libro nel 97...ne ricordo poco o nulla eppure mi ha lasciato il segno...approffittero delle prossime ferie per rileggerlo...

GOBBOMAI
11-08-2009, 12:50
Azzo meno male che non sono il solo a non essere riuscito a finirlo ................. finito il trasloco lo ricomincio

Westender
12-08-2009, 12:26
L'ho letto la prima volta molti anni fa, non mi piacque.
L'ho ripreso qualche anno fa, non mi è piaciuto.
L'ho riportato con me in vacanza l'estate scorsa, ne ho letto qualche pagina e l'ho lasciato per altri libri.
Dopo questo 3d e gli interventi di molti di voi, mi avete stimolato il desiderio di riprovarci ancora, ma giuro che è l'ultima.


Secondo me questo è accanimento terapeutico. Possibile che se si parla di Zen e di manutenzione della motocicletta, noi DOBBIAMO per forza leggerlo provando piacere?

Io lo lessi anni fa e lo trovai di una noia mortale. Lessi anche il successivo Lila per capire se mi ero perso qualcosa e anche lì faticai come una bestia.

Sarò pure ignorante ma è come quando mi ostino a comprare le Guzzi, mi piace la storia, il marchio, mi piacciono come oggetti ma se devo guidarli :(:(:(

rolemans
18-08-2009, 00:48
per me un gran bel libro, mentre lila mi è sembrato una copia mal fatta.
Certo deve piacere la moto e sopratutto le speculazioni filosofiche. alcuni pezi son pesanti ma illuminanti...

ILLUMINISTA
20-08-2009, 23:49
Grazie di avermi rammentato un gioiello.. :!: letto in un lontano [:(] passato più volte in inglese ed in traduzione italiana.

Uno di pochi libri da salvare in caso di naufragio .. [insieme -anch'esso nella mia lista personale- al Maestro e Margherita! ;) ].

Per me il titolo è -non a caso- azzeccatissimo.

E (da buon "tennico" :lol: ) mi fa venire in mente questa immagine di un lavello (visto a casa di una mia amica), accludo anche il dettaglio.....

Jack!
22-08-2009, 01:04
Ho letto questo libro con un pò di fatica, in alcuni tratti è impegnativo e per seguire un ragionamento ci vuole concentrazione perchè non si parla di noccioline. Sconsigliato a chi non ha un minimo di infarinatura filosofica (purtroppo) ma leggibile comuqnue anche per loro. Se entri in contatto veramente con le parole scritte da Pirsig, o prendi il libro e lo bruci come se fosse un demone tentatore, oppure sei constretto ad ammettere che abbiamo sbagliato completamente tutto e sono solo i pazzi ad aver visto la luce.

bellissimo e commovente. a volte pesante, a volte angosciante ma molto vero e più reale di tante cose che ci circondano.

pashark
03-10-2009, 02:24
Come diversi di voi l'avevo letto tanto tempo fa. Sono andato a rileggerlo e concordo con il mio ricordo: è un gran bel libro. E' un libro zen e se non sei allenato si fa fatica, ma è davvero bello

fredbulsara
30-10-2009, 16:51
gran viaggio interiore.
molto profondo, a volte molto cavilloso, alcuni concetti portati all'estremo. bellissimi gli intermezzi motociclistici di viaggio.
che brutta esperienza per il povero robert deve essere stato l'elettroschock e la perdita del figlio crhis.
che brutto che deve essere stato per uno come lui ,con un Quoziente Intellettivo sopra la media , vivere nella mediocrità della società umana.
io l'elettroshock lo farei a tutti i "sani", altroche... li farei ai lobotomizzati fan dei centri commerciali ,dei reality, ecc ecc ecc...
E' un libro difficile da capire e con cui è difficile "sintonizzarsi". non è per tutti, non mi stupisce che molti ne parlino male o non lo hanno capito.
io me ne sento molto addosso. lo capisco. capisco la sofferenza. la solitudine. l'abbandono.
robert era un brav'uomo, fedro era la sua grande mente.
io invece sono solo un alieno tra voi.

con stima
Fred

varamukk
29-12-2009, 18:03
va che in questi giorni sarebbe il caso di fare un copia incolla della parte che riguarda le varie chiese, almeno a leggere quel che si scrive in altre sezioni...

camelsurfer
24-04-2010, 02:43
Sono stato più volte sull'orlo di scrivere le mie impressioni sul libro ma mi sono sempre arenato nel torbido dei miei pensieri. Giusto per essere sicuro di non aver già detto qualcosa in merito sono andato a scorremi le pagine precedenti, onde fugare la possibilità di contraddirmi.
Difficile analizzarlo più di quello che è stato fatto nelle pagine precedenti. Un libro citatissimo dai motociclisti: chiunque possieda una motocicletta e la ami a tal punto da avventurarsi in una qualsiasi operazione di manutenzione sulla stessa, prima o poi dovrà confrontarsi sull'opportunità o meno di leggerlo.
Per questo è diventato un riferimento. Non è un manuale sulla manutenzione, quanto invece sulla cura che l'uomo applica a se stesso. Intesa come manutenzione della mente. Il viaggio e i rapporti col figlio e i compagni di viaggio fungono da pretesto per analizzare livelli di percezione, sensibilità, qualità. Molto recentemente torna in cima alla top-ten a causa di un altro libro di cui sicuramente è stato l'ispiratore. Spero che il libro di Crawford non sia pedissequo.

Non ho capito se mi sia piaciuto o no. A tratti veramente ostico alla lettura, a tratti piacevole. Altre volte azzeccato nel descrivere il piacere e le soddisfazioni delle cure. Commuove perché si avverte il dolore che la stesura del libro ha provocato nell'autore. Sicuramente premia con emozioni che emergono sempre più consapevoli mano a mano si procede nella lettura. Non è un libro ruffiano ma costruito su emozioni vere, palpabili.
Non so se lo riaffronterò. Leggo che l'impressione è abbastanza comune: non gradito ma per nulla indifferente. Credo che sia diventato involontariamente famoso grazie al titolo.
Solo che una volta aperto, affrontandone la letture, ci si rende conto che con il titolo ha poco a che fare. O meglio: non tratterà solo di quello.

Di sicuro fa figo portarne una copia ai motoraduni, legata con l'elastico al portapacchi. La scusa potrebbe essere quella di leggerlo in tenda mentre sul palco danno lo spogliarello.

kiappadacciaio
23-05-2010, 22:03
L'ho letto molti anni fa, credo nell'estate del '98. E' un libro, come scritto da molti, a tratti piacevole e a tratti ostico, a volte noioso...però sicuramente è uno dei pochissimi libri che non lascia indifferenti. Credo che proverò a rileggerlo la prossima estate.

rasù
24-05-2010, 00:39
è uno dei libri della mia vita, e prima o poi vorrei poter vagabondare per il minnesota......


mi fa venire in mente questa immagine di un lavello ah, quello è un raro esemplare di sifone inerziale, la forza d'inerzia della rotazione terrestre spinge l'acqua verso il gomito verticale e la mantiene in posizione. spero che l'idraulico della tua amica l'abbia montato con la concavità orientata verso est altrimenti non funziona.

condor
24-05-2010, 09:52
leggere è un fatto del tutto soggettivo.
I libri tanto più sono in contatto con le sensazioni tanto più suonano corde profonde.
Ognuno ha le sue corde, quindi le sue vibrazioni.
E' inutile esprimere un 'giudizio' sarebbe più interessante parlare di cosa si prova, si è provato, che cosa la lettura ci ha dato, dove ci ha condotto.
In tempi diversi ed in età diverse, le sensazioni si mostrano con più chiarezza e possiamo notare se, crescendo ed imparando a riconoscerne di nuove, quelle più antiche siano ancora della stessa intensità.
C'è qualcosa in questo libro che mi ha aiutato ad entrare in contatto con una parte di me che ritengo essere autentica. Sono grato per questo.
E detto fra noi, questo libro non è un libro sulla motocicletta.
Io tanti anni fa lessi un libro dal titolo "the world according to Garp" di John Irving.
In quel momento li fu una lettura che mi piacque tantissimo. Non l'ho più riletto e, in un certo senso, non ne sento il bisogno.
per esempio.

bibi6rossi
27-09-2010, 14:58
finito di leggere qualche giorno fa..

e mi è piaciuto.. non tanto perchè parla di un viaggio in motocicletta che molti di noi potrebbero tranquillamente descrivere.. ma proprio perchè è sulle ruote che lui riesce ad affrontare una tale analisi di se stesso e della vita (sua e non)..

la motocicletta non è il mezzo, ma l'evento che consente al mezzo di verificarsi del viaggio (oggettivo) di una persona (soggettivo)..

ora ci rifletto un po' su..

Zeno
27-09-2010, 15:38
...
Non ho capito se mi sia piaciuto o no. A tratti veramente ostico alla lettura, a tratti piacevole. Altre volte azzeccato nel descrivere il piacere e le soddisfazioni delle cure. .

d'accordissimo su tutto, intriga il titolo ma poi ci si trova ad affrontare un'analisi introspettiva di un uomo che si avvita su se stesso e le sulle sue paure. Ma siccome sono testardo ho voluto arrivare in fondo!!!
Ho pensato molto agli studenti a cui insegnava e mi ricordava un professore di filosofia del liceo che era più fuori di un pergolato!!!!!!!!
Beh, dal 1998 non ho più avuto io coraggio di riprenderlo...e non ho mai iniziato "Lila" che ne sarebbe il proseguo. :mad:

Di sicuro fa figo portarne una copia ai motoraduni, legata con l'elastico al portapacchi. La scusa potrebbe essere quella di leggerlo in tenda mentre sul palco danno lo spogliarello.

ROTFL, tipicamente fantozziano: concorso Missmagliettabagnata e il pirlone in tenda con il mattone :lol:

harry potter
17-11-2010, 15:24
avevo provato almeno 3 volte a leggerlo , dopo 10-20 pagine mollavo sempre

questa notte ho ricominciato a rileggerlo , alcuni passaggi ho dovuto leggerli un pò di volte per capirli meglio , e alcune parole senza vergogna lo ammetto ho dovuto cercarle su wiki se no non le capivo proprio.
non è ne noioso, ne palloso , anzi .. ma è un pò difficile da comprendere

Jack!
17-11-2010, 15:30
figurati, ogni 3 pagine interrogavo la mia compagna sul significato di alcuini termini filosofici, non è da vergognarsi, il libro a tratti è difficile. Penso che tra un pò leggero Lila.

varamukk
24-11-2010, 01:11
questi ultimi post non possono che far piacere, ci vuole pazienza...:)

trottalemme
26-11-2010, 17:01
Dacchè frequento il forum mi è capitato più di una volta di soffermarmi su questo 3D con la tentazione di aggiungere qualcosa, ma finora l'ho evitato.
Ci provo ora..
Non so cosa sia lo zen, ma il libro mi ha commosso. Mi ha commosso la storia di un uomo che lotta con la follia. La storia di un uomo che attribuisce la propria follia al figlio; di un figlio che, come in una tragedia greca, muore per destino nella più futile delle circostanze.
La discussione filosofica mi è sembrata il tentativo disperato di quell'uomo, Robert, di trovare nel ragionamento la presa su un mondo che gli sfuggiva.
Certe descrizioni del viaggio mi sono rimaste inchiodate dietro gli occhi.

harry potter
01-12-2010, 01:14
finito un paio di giorni fà
il pezzo della qualità è stato un massacro per i miei neuroni incolti.

comunque per mè non era un folle , ma concordo con fredbulsara
"che brutto che deve essere stato per uno come lui ,con un Quoziente Intellettivo sopra la media , vivere nella mediocrità della società umana"

siceramente mi sono visto parecchio, quando ti ritrovi che il tuo unico motivo di vita è la tua passione e la gente non riesce a capirti e tu ti domandi sempre il perchè
bè ...

bel libro , alcune frasi hanno riaperto vecchi pensieri che mi logoravano da tempo
e degli spunti interessanti.

varamukk
08-12-2010, 01:01
vale la pena di integrare questo 3d di Maurizio P. precedente la nascita della Piccola Libreria del Mukkista..;)

http://www.quellidellelica.com/vbforum/showthread.php?t=122519

motomix
10-12-2010, 12:32
un libro impegnativo.... troppo per i tempi e le occasioni di lettura che normalmente ho io. L'ho iniziato diverse volte e mi sono sempre perso nella noia estrema e nella complessità di certi passaggi.

Quando tra una trentina d'anni sarò in pensione ci riproverò.

Blasto
22-12-2010, 13:47
L'ho iniziato due volte e mollato a metà due volte.
Forse la terza ce la farò...

Mi piacciono tantissimo le descrizioni che vengono fatte sulla percezione dell'andare in moto...:D:D

...quando poi però comincia ad attaccare sulla filosofia per un pò reggo ma poi mollo.:mad::mad:

Marko.Kraljevic
03-02-2011, 17:45
C'è meno Zen in Pirsig di quanto ce ne sia in "Sex and Zen".

Peggio: c'è l'idea di Zen che può avere un occidentale infatuato d'Oriente e infarinato di Buddha: centinaia di pagine per dire molto meno di quel che dice un Haiku in tre versi.

L'ho letto al ventesimo tentativo, uno in meno rispetto alla Versione di Barney ed uno in più rispetto a La filosofia nel boudoir del Marchese de Sade.

Con quest'ultimo libro ha strette somiglianze stilistiche perchè scene di vita reale sono lo spunto per riflessioni filosofiche del menga. Fortunatamente de Sade è più asciutto nel descrivere i vari amplessi, naturali e contro natura, singoli e plurimi, di Dolmancè che Pirsig le nuvole all'orizzonte, sicché la sofferenza è durata meno.

PietraCubicaR1150rFVG
11-08-2011, 00:00
Consiglio la lettura di questo libricino che ho trovato molto profondo e carino.

Autore Robert M. Pirsig.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta
Titolo originale Zen and the Art of Motorcycle Maintenance
Autore Robert M. Pirsig
1ª ed. originale 1974
Genere Romanzo
Sottogenere Autobiografia
Protagonisti Robert M. Pirsig
Coprotagonisti Suo figlio Chris
Altri personaggi John e Sylvia

Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta è un libro di Robert M. Pirsig del 1974. È una sorta di autobiografia di un viaggio (a metà fra il reale ed il metaforico) in cui l'autore ed il figlio Chris attraversano in motocicletta gli Stati Uniti dal Minnesota alla California.
Il racconto del viaggio, ricco di descrizioni particolareggiate, è intercalato da digressioni di carattere filosofico. In questo modo si viene a delineare un'architettura complessa del romanzo, che si risolve in due piani di narrazione: l'uno descrittivo e l'altro di indagine filosofico-spirituale.
Nel libro vengono sviluppati i primi elementi di quella che in seguito Pirsig avrebbe battezzato metafisica della Qualità. Mentre il protagonista elabora questa teoria, è impegnato anche nella assidua ricerca del proprio io primitivo, Fedro, quella parte della sua personalità che lo aveva già condotto in precedenza sull'orlo della follia e che era stata sepolta dalla terapia con elettroshock, ma che durante il viaggio preme prepotentemente per riemergere.
La storia della vita del protagonista, verosimilmente l'autore stesso, viene rivelata lentamente durante l'opera, ed è proprio il senso della "ricerca" che domina lungo tutto il racconto. Ricerca della propria personalità perduta da un lato e dall'altro del principio ontologico alla base dell'essere che si risolve nel delinearsi della metafisica della Qualità.
Il protagonista in passato si era in effetti interessato di filosofia ed anzi dal romanzo si capisce che proprio questa ricerca metafisica lo abbia gettato nel vortice della follia; ed è questo il motivo per cui si rivela così restio a riprendere le sue indagini filosofiche.
"Io ho la tendenza a fissarmi su un problema filosofico e a girarci intorno in cerchi sempre più stretti che, alla fine, o fanno saltar fuori una risposta oppure diventano così involuti, così ripetitivi, da essere pericolosi per la mia salute mentale"
Ma questa volta il protagonista ha a sua disposizione un'ancora, il figlio, che gli darà coraggio e forza d'animo per affrontare i terribili quesiti alla base dell'essere e sopportare le incredibili visioni e paesaggi che si dipanano innanzi agli occhi di un iniziato alla metafisica della Qualità.
Quasi vent'anni dopo Pirsig ha pubblicato il seguito di questo romanzo, in cui la metafisica della Qualità viene ulteriormente sviluppata: Lila: un'indagine sulla morale.
In italiano il romanzo è uscito presso Adelphi nel 1981 per la traduzione di Delfina Vezzoli.

Ginogeo
11-08-2011, 00:11
Dello stesso autore suggerisco di leggere anche " lo zen e l'arte della manutenzione della bicicletta". E non è una battuta come potrebbe sembrare...


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rasù
11-08-2011, 00:24
eeh?
sicuro sicuro?

PietraCubicaR1150rFVG
11-08-2011, 00:32
Caro Ginogeo, confesso che quello "...della bicicletta", non l'ho ancora letto.

Bello come quello sulle moto?

rasù
11-08-2011, 00:36
se cerchi troverai sicuramente il thread già esistente (e corposo) dedicato al discusso capolavoro di pirsig. che ha scritto 2 libri, lo zen e lila.
qualche moderatore accorperà.....

PietraCubicaR1150rFVG
11-08-2011, 00:50
Hai ragione Rasù, avevo provato a cercare ma sicuramente non bene (solo la parola zen che non ha prodotto risultati).
Del resto era strano che un libro così conosciuto non fosse già in questa "libreria".
Mi scuso per il thread pleonastico.

rasù
11-08-2011, 01:13
http://www.quellidellelica.com/vbforum/showthread.php?t=122519

http://www.quellidellelica.com/vbforum/showthread.php?t=157112

http://www.quellidellelica.com/vbforum/showthread.php?t=24349

motomix
18-08-2011, 12:41
mi ci sono già perso un paio di volte..... da un certo punto in poi, lo trovo di una noia mortale.

sicuramente sono io che non sono "predisposto". ;)

SoloKappistaASogliola
18-08-2011, 12:56
mi ha distrutto la lettura di quel libro..

Alessandroprimo
21-08-2011, 19:15
libro abbastanza noioso e non facile per chi come me non capisce un accidente di filosofia.

Ogni tanto lo riprendo in mano ma fatico a farmelo piacere.

Più che altro mi sembra il racconto dell'inizio o la ripresa,attraverso un viaggio,del colloquio di un padre con il figlio.

Come in tutti i libri,qualcosa di interessante c'è.

abii.ne.viderem
21-08-2011, 21:08
Piace molto a estestest. Se volete farlo felice, regalategliene una copia.

estestest
21-08-2011, 22:47
Sì sì, regalatemene una copia, è un libro meraviglioso e tra l'altro è un'idea regalo eccezionale per tutti i motociclisti appassionati di bmw a cui piace leggere. Ho già provato in svariate occasioni l'esperienza di riceverlo in dono e debbo dire che il piacere emozionante di scartarne la confezione regalo aumenta di volta in volta.
Per Abi invece consiglio " I love shopping " di Sophie Kinsella, so per certo che già ne possiede diverse copie abilmente celate sotto al comodino ma credo che certamente, per un feticista dei testi della Kinsella come lui è, il poterne maneggiare più copie possa avvicinarlo maggiormente ad uno stato estatico.

Devo pure mettere qualche faccina?

abii.ne.viderem
21-08-2011, 22:52
vero che è bello avere degli amici? :lol:

PietraCubicaR1150rFVG
21-08-2011, 22:53
Ahahahahahhaha E' uno spasso leggerVi! :D

E' un libro "pesante", ricco di filosofia, autoanalisi e qualche sprazzo di vita vera.

Un filosofo in motocicletta. Ma in realtà lo siamo tutti, solo che a quelli che chiamiamo filosofi piace parlarne. Gli altri considerano la Filosofia materia troppo seria di cui parlare senza almeno due tre "medie".

Buone letture, ragassuoli e Buona Strada!!!

Dano_tn
22-08-2011, 17:45
"Pesante" non rende l'idea. Per me è stato un marone pazzesco e l'ho finito con enorme fatica solo perchè fedele al mio principio di terminare ogni libro che inizio.
Forse, quando lo lessi, non lo apprezzai in quanto non ero ancora motociclista, ma oggi non mi azzarderei mai di riprenderlo in mano!

abii.ne.viderem
22-08-2011, 18:37
fedele al mio principio di terminare ogni libro che inizio.

Nell'elenco de "I diritti imprescrittibili del lettore", stilato da Daniel Pennac, al punto tre è contemplato proprio il "diritto di non finire il libro"

Ste02
22-08-2011, 18:47
io non ne finisco quasi mai nessuno... e parlo seriamente.

Flute
22-08-2011, 18:55
ha dei passaggi molto belli, in particolare riguardo alla difficoltà nel dialogo genitore padre - figlio maschio adolescente (e chi è padre di un maschio adolescente questo lo sa bene, amazza se lo sa...).

per altri aspetti, ma credo dovuti alla mia totale ignoranza in materia filosofica, l'ho trovato di una noia mortale.

cmq finito... anche se ho avuto più volte la tentazione di applicare il terzo principio di Pennac ;)

rasù
22-08-2011, 19:42
Nell'elenco de "I diritti imprescrittibili del lettore", stilato da Daniel Pennac, al punto tre è contemplato proprio il "diritto di non finire il libro"


io l'ho letto solo fino al punto due:lol:

Dano_tn
23-08-2011, 11:09
Nell'elenco de "I diritti imprescrittibili del lettore", stilato da Daniel Pennac, al punto tre è contemplato proprio il "diritto di non finire il libro"

Vero, vero...ma mi lascerebbe una sensazione di incompiuto...e poi sono sempre ottimista e spero di trovare qualche buona ragione per apprezzarlo nelle ultime pagine...

Moretz
23-08-2011, 16:47
da ignorante quale sono, mi aspettavo un libro un filino diverso da quello che in realtà è...dopo le prime pagine a mio parere diventa incomprensibile e di una noia mortale....ma si tratta ovviamente di un mio limite!

positivo
24-08-2011, 17:28
...mah, sono circa a metà, quando lui entra nel college ed il figlio scappa fuori ma mi pare proprio un mattone.

Però, come Dano, voglio provare ad arrivare in fondo...

zergio
24-08-2011, 19:25
Du cazzate le scrivo anch'io.
M'è piaciuto, l'ho trovato difficile e pesante.
L'ho letto in due viaggi, sui traghetti, sotto qualche ombrellone quando di sole e sale avevo già fatto il pieno.
Un viaggio in posti che non significano niente, con una persona profonda che tra le pieghe della trama (che non c'è) parla della vita e dell' essere.
Il viaggio come la vita, spesso dura e insignificante, con incombenze e qualche volta bei tramonti o bei risvegli.
Il viaggio come similitudine della vita.

Riferimenti filosofici abbastanza basilari (io che filosofia non l'ho mai studiata al liceo) è bastato fare qualche ricerca su wikipedia per capire a cosa alludesse.

Non facile, ma bello.
Sicuramente, bello.

abii.ne.viderem
24-08-2011, 20:50
già: filosofia prête-à-porter, zen per sentito dire.

varamukk
25-08-2011, 09:14
mica ve lo ha ordinato il dottore...

BurtBaccara
30-08-2011, 17:01
Incuriosito l'ho preso e lo sto leggendo.
Sono circa a metà.
Lo trovo pesantino anche se alcuni momenti del viaggio sono bellissimi.
Certo che poi quando inizia a parlar di Fedro....................................

EnricoSL900
01-09-2011, 01:05
Ce l'ho in casa da un quasi anno. Ancora nuovo... e credo rimarrà tale! :lol:

arreses
01-10-2011, 10:50
Scriverne o non scriverne? E' un libro che parla di Qualità. Che parla di Arte, Techne. Armonia. Armonia è la curva magica che unisce la schiena al gluteo di una bella donna. Armonia è la litoranea sul golfo di Orosei. Armonia è il motore Guzzi otto cilindri progettato da Carcano nel 1954. Armonia è la moto che la mattina si accende con un sibilo sommesso. Armonia è il porto di Barcellona all'imbrunire. Armonia è il groppo nello stomaco quando ami qualcuno o qualcosa. Di questo forse parla quel libro.

whiteflag
01-10-2011, 12:07
per tutti: leggetelo, poi rileggetelo dopo 10 anni. Vi lascerà il segno.
A me l'ha lasciato....anche nell'avatar!

BurtBaccara
03-10-2011, 12:48
Lo ammetto l'ho mollato a un pò più di metà (dopo che si dividono lui e il figlio con la coppia di amici).
Troppo pesante.

alech
13-10-2011, 21:52
Credo che piaccia agli stessi lettori che amano i libri di Carlos Castaneda. Troppo in "là" per i miei gusti. L'ho trovato molto pesante.

gldicle
18-10-2011, 16:08
Lo sto rileggendo ... è la terza volta. Che dire, la bibbia!

PietraCubicaR1150rFVG
31-10-2011, 03:54
Esattamente gldicle: la bibbia!

Riletto e riletto! Puo' sembrare pesante ma e' un gran bel libro.

wedgetail
15-11-2011, 00:05
L'ho letto 4-5 anni fa, riprovo a riprenderlo perche' mi sa che ci vogliono 2-3 passate per cogliere meglio tutto quello che c'e' dentro.

dieguito
15-11-2011, 00:23
Letto a 16 anni, ma da un certo punto in poi saltando tutte le parti "filosofiche" e godendomi solo il racconto di viaggio.
Ora lo rileggerei e magari lo capirei meglio, avendo qualche cognizione in più riguardo l'aspetto autobiografico dell'autore e la sua travagliata esistenza... santa wikipedia vede e provvede.

varamukk
18-11-2011, 11:47
perché scrivere qui quando esiste già un 3d..?
http://www.quellidellelica.com/vbforum/showthread.php?t=157112

nicola978
18-11-2011, 22:08
Provai a leggerlo la prima volta in età adolescenziale con scarsi risultati. L'ho ripreso in mano qualche anno fa e l'ho letto praticamente d'un fiato.
Facendo un lavoro artigianale ho trovato molto interessanti le parti filosofiche in cui Pirsig cercava di spiegare il concetto di Qualità. Una sua citazione è l'unica presente da sempre sul mio profilo FB.
Questa.

"Qualsiasi lavoro tu faccia, se trasformi in arte ciò che stai facendo, con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto. Questo perché le tue decisioni, fatte tenendo conto della Qualità, cambiano anche te. Meglio: non solo cambiano anche te e il lavoro, ma cambiano anche gli altri, perché la Qualità è come un'onda. Quel lavoro di Qualità che pensavi nessuno avrebbe notato viene notato eccome, e chi lo vede si sente un pochino meglio: probabilmente trasferirà negli altri questa sua sensazione e in questo modo la Qualità continuerà a diffondersi."

BMWttone
07-12-2011, 16:04
L'anno scorso me lo ha regalato la mia compagna e l'ho portato in Australia, dove mi sono recato per lavoro SENZA MOTO:crybaby: e l'unico modo per rimanere in contatto col mondo a due ruote era leggere libri a due ruote. Così ho portato quello di Marco Deambrogio, quello di Ted Simon e questo. Ed è stato il primo che ho sfogliato, l'inizio era piacevole e scorrevole nell'intento di giungere al dunque: la manutenzione, che non è mai arrivata perchè era solo il concetto di manutenzione. Così scorrevano le pagine narranti il viaggio, ma poi mi arenavo inevitabilmente:mad: nei meandri della psicologia con sto maledetto Fedro(che fosse quello del GF???). Insomma non vedevo l'ora di terminarlo anche perchè la fine era più psicologia che narrazione, ma le ultime pagine mi hanno anche commosso.:-o

tuaregwind
08-12-2011, 05:14
Iniziai a leggerlo nel'86 è ancora sul comodino................:sad6:

slow_ahead
08-12-2011, 06:56
..;
E' un libro "pesante", ricco di filosofia, autoanalisi e qualche sprazzo di vita vera.....a me sembra solo un libro noioso, scritto male e tradotto peggio

positivo
08-12-2011, 23:27
Finito di leggere qualche giorno fa con non poche difficoltà.
Al contrario, mi sono sorpreso a leggere d'un fiato la postfazione che ho trovato in effetti toccante.

lucaboxer
16-12-2011, 12:49
Mi avete incuriositp, proverò a leggerlo.

Enzofi
18-12-2011, 13:13
lo sto leggendo con sforzo: poco appassionante e noiosino.

elcamilo
31-01-2012, 15:26
Letto qualche anno fa, fresco di liceo. È parzialmente autobiografico, il resto è un saggio di filosofia morale, pagine e pagine tra Socrate e Kant, cioè tutto il programma dei primi due anni di filosofia al liceo. Niente di trascendentale, ma insomma non è un libro che regalerei a cuor leggero a qualcuno solo perchè va in moto.

...poi con l'iniezione elettronica a che c:):):)o serve sapersi regolare il carburatore? :)

elcamilo
31-01-2012, 15:29
Letto qualche anno fa, fresco di liceo. È parzialmente autobiografico, il resto è un saggio di filosofia morale, pagine e pagine tra Socrate e Kant, cioè tutto il programma dei primi due anni di filosofia al liceo. Niente di trascendentale, ma insomma non è un libro che regalerei a cuor leggero a qualcuno solo perchè va in moto.

...poi con l'iniezione elettronica a che c:):):)o serve sapersi regolare il carburatore?:)

Markus_Pr
08-05-2013, 13:49
In realtà di moto in questo libro si parla molto poco. Piuttosto la manutenzione della moto viene assunta come modello di quel lavoro artigianale, e più in generale manuale, in cui l'autore ritrova il concetto che lui definisce (o meglio non definisce) "qualità", ossia quella sintesi di soggetto e oggetto che è anche l'obiettivo della meditazione buddhista. Chi si illude di trovarvi racconti di avventure motociclistiche resterà deluso, trattandosi in realtà di un saggio filosofico, poco originale e a tratti anche abbastanza noioso.
L'unico passaggio coinvolgente è alla fine del libro, quando Pirsig racconta di come riesca a recuperare il rapporto con il figlio (ma non per merito della motocicletta).

pit
08-05-2013, 17:22
...beh sicuramente non è un racconto motociclistico o mototuristico...sicuramente è un libro di filosofia e se lo si legge con attenzione racconta tanti viaggi, viaggi metaforici dentro a persone, sentimenti e rapporto padre-figlio. Personalmente la considero una letture faticosissima ma molto appagante. Un libro da leggere assolutamente

Leo&Ade
13-06-2013, 16:15
Anche io lo consiglio assolutamente, l'ho letto due volte e mi ha sempre lasciato con un'ottima sensazione di "scoperta".

Enzofi
13-06-2013, 18:16
l'ho abbandonato definitivamente dopo qualche decina di pagina.

trottalemme
21-07-2013, 11:10
Dopo parecchio tempo che non bazzicavo questa stanza, ritrovo ancora aperta la discussione sul libro di Pirsig.
Ho come l'impressione che "lo Zen e l'arte..." sia come Capo Nord. C'è sempre chi ne parla male e qualcun altro che proprio dai giudizi negativi è attratto ad affrontarlo... per parlarne poi male anche lui. :lol:

Leo&Ade
21-07-2013, 21:15
Stamattina mi è passato tra le mani in casa, ma ho pensato che di leggerlo la terza volta non fosse il caso!

danny62
22-07-2013, 16:38
Forse la delusione, almeno nel mio caso, deriva dal fatto che praticando zen e arte della manutenzione e amando la letteratura "on the road", mi aspettavo un capolavoro o almeno un buon libro. Aspettative decisamente disattese. IMHO.

utente cancellato_
23-07-2013, 13:27
è come la corazzata ...
per me, letto doverosamente allora, "in tempi non sospetti" ...
... è una boiata pazzesca !
palloso !!! e fama immeritata ?
sarò io curto ma non ho capito.
;- )

bikelink
24-07-2013, 12:17
lo trovo del tutto sopravvalutato. lo lessi molti anni fa.
Se al posto dell'oggetto motocicletta la protagonista fosse stata una altrettanto moderna macchinetta del caffè.. Pirsig sarebbe ahimè rimasto a fissare il muro
di casa tutta la vita.
invece l'editoria ha sfruttato il mito del viaggio coniugandolo con la ricerca di una verità profonda e di una "qualità" vaga.
ho trovato spunti piu' interessanti e profondi in decine di forum.

stefanoikeo
07-09-2013, 19:02
Lo Zen e l'arte.... dovevo sospettarlo che avrebbe potuto essere pesante. Cmq, su di me ha avuto un effetto profondo anche se inaspettato. L'anno scorso, arrivato ad un terzo del libro, ho dato forfait e, tanta è stata la rottura di palle causata dal tentativo, che trovatomi tra le mani "E' facile smettere di fumare se sai come fare" e non avendo altro di "decongestionante" al momento, ho letto quello .... lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta non l'ho mai finito e non mi passa neanche per la capa di ritentare di leggerlo...ma ho smesso di fumare.
In un certo senso direi che ha funzionato.

Isabella
07-09-2013, 19:25
Dopo parecchio tempo che non bazzicavo questa stanza, ritrovo ancora aperta la discussione sul libro di Pirsig.
Ho come l'impressione che "lo Zen e l'arte..." sia come Capo Nord. C'è sempre chi ne parla male e qualcun altro che proprio dai giudizi negativi è attratto ad affrontarlo... per parlarne poi male anche lui. :lol:

Giulio, sei un genio! ;)

rasù
07-09-2013, 21:17
l'ho già detto nei post vecchi...... a me è piaciuto moltissimo la prima volta che l'ho letto e continua a piacerm ogni volta che lo rileggo. Forse sarà perche i veri libri "on the road" della beat generation li trovo noiosissimi.....

Ginogeo
07-09-2013, 23:28
l'ho già detto nei post vecchi...... a me è piaciuto moltissimo la prima volta che l'ho letto e continua a piacerm ogni volta che lo rileggo. Forse sarà perche i veri libri "on the road" della beat generation li trovo noiosissimi.....

Concordo. È un grande libro, pirsing è un ottimo scrittore. Forse non è alla portata di tutti....;)

rasù
08-09-2013, 00:18
io lo leggo assolutamente da persona qualunque..... non ho particolari competenze filosofiche. quello che capisco mi rende in fondo simpatici i personaggi e piacevole il racconto. non mi dispiace neanche Lila, quella sorta di seguito che pirsig ha scritto.

PS.... OT... ginogeo, la tua pavimentazione! me n'ero completamente scordato! hai ancora bisogno?

Ginogeo
08-09-2013, 00:21
Ehmmm... Magari si... Grazie...

pippy7
31-10-2013, 17:16
Per me è stato fantastico aver scoperto lo zen...

stefano65
17-11-2013, 21:20
L'ho letto recentemente, incuriosito proprio da questa discussione, e mi ha appassionato

Marcello.74
05-07-2014, 14:07
trovato oggi da Feltrinelli

Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta è un libro di Robert M. Pirsig del 1974. È una sorta di autobiografia di un viaggio in cui l'autore e il figlio Chris attraversano in motocicletta gli Stati Uniti dal Minnesota alla California.

http://i57.tinypic.com/1zc1xki.jpg

rasù
05-07-2014, 15:01
credo sia già stato recensito....... bella la nuova copertina!

Claudio Piccolo
06-07-2014, 00:15
meglio non aspettarsi un libro che parli di viaggi e di moto... non facile da leggere.

otrebla
06-07-2014, 17:50
meglio non aspettarsi un libro che parli di viaggi e di moto... non facile da leggere.

ti quoto .
la prima metà molto piacevole poi un poco pesante

kbmw
06-07-2014, 21:09
Infatti, letto tutto , ma impiegato più tempo del solito

Un lampeggio

willy_1272
09-07-2014, 02:33
Un libro di "qualità"

Odisseo
28-08-2014, 17:56
du' cojoni....:)

unknown
28-08-2014, 17:59
per la manutenzione ok...ma per lo zen....a finirlo ci vuole lo zen

comunque è sempre bene leggerlo.

saluti affamati

ciccio bmw
28-08-2014, 19:57
E' la terza estate che cerco di finirlo, non c'e lo fatta:mad:

carlo.moto
28-08-2014, 20:00
Una pippa megagalattica, un libro di una pesantezza unica, lo ho letto solo perché parlava di un viaggio in moto, ma alla fine è stato come liberarmi di un peso immane

robertag
29-08-2014, 00:44
...leggerlo una sola volta non mi è bastato...



..almeno per uno gnùrant come me...:mad: però, a mio parere, bello...

folletto72
27-12-2014, 21:15
Mi piacciono le sfide, lo prendo!:lol::arrow::arrow::arrow:

Il Burbero
29-12-2014, 12:38
Eccomi, un'altra "vittima" di quel libro, ovvero uno di quelli che pensava di leggere qualcosa che riguardasse la moto, i viaggi, i viaggi in moto...
Un mattone che non consiglierei a nessuno!

motomix
29-12-2014, 16:30
iniziato tre volte, la prima delle quali con l'illusorio pensiero che si parlasse di moto, viaggi etc ... (si veda Burbero) .... dopo il solito coinvolgimento provato nella lettura della prima parte, arriva inesorabilmente la noia mortale che mi attanaglia e mi impedisce di finirlo.
Sicuramente non è un libro da leggere la sera, a letto, prima di dormire o a scappatempo quando si ha una mezz'ora di tranquillità; troppo difficile e davvero troppo noioso .... almeno per me.

bim
01-01-2015, 11:23
L'ho iniziato tante volte
Ma non ho mai letto più' di 10 pagine.....
Ci sarà' un motivo, diciamo che non è' una lettura scorrevole, non ha ritmo, forse è' stato tradotto male.....
Bravi a tutti voi che l'avete letto, comunque ho sempre visto citato il titolo, mai nessun contenuto!, comunque c'è l'ho e lo leggerò' quando andrò' in pensione
Ciao
Bim

ilmax
14-01-2015, 20:22
idem ci ho provato più volte ma mi sono sempre arreso

giorgio57
15-01-2015, 09:41
A parte la prima che scorre il resto è tutto in salita duro, ma forse anche bello...... bisogna che lo rilegga!

Gunther
16-01-2015, 02:11
per me una bibbia, la prima parte ok, ma la seconda, soprattutto l'importanza della qualità nella vita, mi ha affascinato e anche oltre

rufus.eco
17-01-2015, 05:34
Che mattone ........pesanteeeeee

SKITO
17-01-2015, 08:47
girata la copertina, mi sono addormentato !

Nunzietto
17-01-2015, 16:56
Splendido!....un vangelo!!!

Se non vuoi che ti resti indigesto leggilo con i giusti tempi, va digerito lentamente poichè è intenso (ecco perchè molti mollano, poichè corrono troppo). Io ho letto anche 5 pagine in 3 ore.....ma valevano piu di un libro intero per la qualità del linguaggio e delle informazioni contenute.

Mauro62
17-01-2015, 17:00
Quoto Nunzietto,
Non è libro facile e poco ha a che fare con le moto, consiglio anche lila dello stesso autore.

Inviato dal mio GT-P7510 con Tapatalk 2

bigbe@r
17-01-2015, 17:00
5 pagine in tre ore

con la mia aspettativa di vita

non lo inizierò mai

SKITO
17-01-2015, 20:12
non ti perdi niente Vito, poi voi dalle vostre parti (tu compreso) avete fior di motociclisti che di quel libro non saprebbero che farsene !!!!!!

varamukk
17-01-2015, 21:31
Non siete voi a scegliere il libro ma è il libro che sceglie voi, una sorta di selezione naturale, se vi cattura non vi molla più.
Io lo amo.

Enzofi
17-01-2015, 23:32
Abbandonato definitivamente per noia

Matu
25-04-2017, 21:38
Buon viaggio.

Massimo 7.0
26-04-2017, 23:37
Comprato 20 anni fà attratto, come molti dal titolo.
La prima volta l'ho finito a fatica non capendo molto di quello che avevo letto, la seconda volta mi ha aperto un mondo.
Resta comunque un libro abbastanza pesante.

rasù
26-04-2017, 23:40
Aiuta avere anche il Clymer, per quando si necessita di un libro che parli di manutenzione della motocicletta.

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vcerljds
27-04-2017, 15:01
Lunedì scorso Robert M- Pirsig ci ha lasciati, come forse intendeva dire Matu qui sopra.
Grazie a lui e alle pagine (per me) indimenticabili che ha dedicato al viaggiare in moto!
R.I.P

batarisTA
08-09-2017, 15:31
Libro difficile, lento, da leggere con consapevolezza, rileggendo a volte passaggi più difficili per chi, come me, non ha bazzicato materie umanistiche che non erano previste in un istituto tecnico per periti industriali. Parla di passione, di viaggio, di amore, di vita. Se cercate qualcosa su cui riflettere e che vi aiuti a riflettere sulla vita è un libro consigliatissimo. Se cercate una distrazione leggera, lasciate perdere.
Ah, dimenticavo: a me è piaciuto ed ho ordinato Lila.
E cmq parla anche di motociclette, quelle di una volta, che ancora potevano essere riparate con semplicità.

raello
21-09-2017, 13:30
Letto ai tempi dell’università su consiglio del professore di non ricordo quale materia (ho fatto economia e commercio, ma ricordo che lui non andava in moto), però ci disse subito che era un libro sul concetto di qualità, non sulle moto. Quindi mi ci sono avvicinato sapendo che la storia della moto era un pretesto per parlare d’altro.
Che dire? Che non l’ho mai riletto, a differenza di altre cose di quegli anni, e che mi è rimasto un senso di non comprensione completa di quello che stavo leggendo. È li da più di 20 anni … mah … magari lo rileggo … forse …

lollopd
21-09-2017, 13:38
mi mancano 40 pagine....vi giuro ho paura a riprenderlo in mano..però ormai ho fatto più del 70% quindi vorrei chiuderlo, anche se più avanti andiamo e peggio è!

Specialr
21-09-2017, 14:38
Beh se ti può consolare nelle ultime pagine "succede qualcosa".
Comunque è un libro meraviglioso, e a peggiorare, casomai, può essere solo la comprensione del lettore. Vedrai che le ultime riflessioni ti seguiranno per il resto della vita 😊


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fiulet
21-09-2017, 14:45
Ne avevo due copie
fortuna che quella prestata a un conoscente non mi è piu' stata restituita

piemmefly
21-09-2017, 15:44
Diciamo che forse disattende le aspettative di chi (tra i quali io) pensava a un libro di viaggi in moto :lol:
A me, sinceramente, ha fatto un po' riflettere.
Sicuramente già dopo le prime venti pagine, la lettura si fa difficoltosa quanto la due tempi che monta l'autore; poco scorrevole e molto "impegnativa"... a un certo punto ho proseguito la lettura in una stanza in silenzio altrimenti mi sarei perso dopo due righe e avrei rischiato di grippare tutto. ;)

masban
13-10-2017, 17:41
Non sono riuscito ad andare oltre la decima pagina....

carlo.moto
13-10-2017, 17:45
E ci credo, è di una pesantezza quasi unica, poi il positivo se lo si vuole trovare lo si trova ma ci vuole coraggio.

Specialr
17-10-2017, 23:10
Carlo.moto sei sicuro che ad essere pesante non fosse il lavoro da svolgersi per comprendere il libro?


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carlo.moto
18-10-2017, 16:24
Forse potresti avere ragione, il grado di potenziale comprensione varia per ogni lettore anche se qualche volta capita che a causa di una presunzione latente si crede di avere compreso e ci si vanta di ciò. Il mondo dei libri, anzi dei lettori di libri, come ogni mondo delle varie realtà che ci sircondano è vario e pieno di sorprese. Cmq mi spiace di essermi fatto coinvolgere in una risposta a mio avviso fuori luogo, come la domanda, dal momento che sono su un forum motociclistico.

Specialr
19-10-2017, 01:18
Ma figurati, non è una questione valoriale: anche io non ho capito o ho faticato a capire un sacco di libri.
Però in quei casi ho cercato di evitare di essere così tranchant nel giudizio.
Tutto qui 😉


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rasù
19-10-2017, 01:21
Sicuramente già dopo le prime venti pagine, la lettura si fa difficoltosa quanto la due tempi che monta l'autore

eh, si capisce che hai letto con attenzione :D :D

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lollopd
19-10-2017, 09:26
Io continuo a non riprenderlo in mano...sono arrivato a leggere oggi piuttosto 🤣🤣

raello
20-10-2017, 15:32
Sono passati da due decenni da quando l’ho letto e, a differenza di altri libri che letti la prima volta non mi piacquero (come il Signore degli Anelli ad esempio, che non mi è piaciuto però neanche la seconda volta che l’ho letto), non sento nessuno stimolo a riprenderlo in mano.
È là, nella parte della libreria delle letture “impegnate” (perché qualcuna c’è), ma più per far figura, che per dire che l’ho veramente capito. Diciamo che vale più come ricordo dell’università per me.

maurice1150
21-10-2017, 21:47
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Letto anni fa e mi era piaciuto, anche se mi aspettavo un po’ più di moto e meno filosofia.
Una lettura più facile, ma non per questo meno interessante, che immagino tutti conosciate, ma la segnalo lo stesso, è il mitico Ted Simon.


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Wotan
21-10-2017, 21:56
Trovo Ted Simon banale e a tratti quasi squallido.
Per me è molto, ma molto più interessante Bettinelli.