condivido le idee e le intenzioni. Il problema sollevato dal GV in effetti però si pone, sia sul piano giuridico che sul piano fiscale.
E' necessario che se ci sono trasferimenti economici sistematici ci sia intanto un soggetto che ne permetta l'imputazione giuridica e quindi sorge una questione che riguarda la possiblità che il soggetto destinatario delle somme sia o no soggetto ad imposizione (ai fini del reddito generato ed eventualmente ai fini IVA).
In una parola: se Bumoto apre un conto lo deve intestare a qualcuno. A chi, visto che QdE non è un soggetto giuridico? a se stesso?
Stabilito che qualcuno sarà intestatario del conto e quindi riceverà delle somme, a che titolo le percepisce? Se Bumoto lo facesse in capo a se stesso qualcuno potrebbe dire che percepisce reddito non dichiarato. Se il conto venisse gestito da più persone potrebbe addirittura ipotizzarsi la costituzione di una società di fatto, conn tutta una serie di conseguenze a catena sul piano fiscale e non solo (anche in termini di affidamento dei terzi).
Morale: la cosa più pratica ed economica in effetti sarebbe costituire una associazione non riconosciuta. Si tratta di un "ente morale" privo di personalità giuridica e senza fini di lucro. Lo statuto si fa per scrittura privata in quattro e quattr'otto, poi volendo la si qualifica come ONLUS.
Ci sarebbero un minimo di conseguenze in termini di oneri gestionali... ma tutto sommato è poca roba.
Secondo me sarebbe una cosa da farsi perchè permetterebbe anche di fare un mucchio di cose in più, sapendo che ogni inziativa viene correttamente regolata sul piano di diritti e obblighi...
Ora, ci sono un sacco di avvocati che aderiscono a QdE, ma per quel che può valere sono a disposizione di Bumoto per fare 4 chiacchiere su questo tema ed eventualmente abbozzare uno statuto o dare tutte le dritte che posso...
Gianluca... quando vuoi...