Anno 2025.
Una mattina d'inverno, mentre sono in viaggio di piacere nella repubblica Padana alla guida della mia K1800LTW 6 a cilindri orizzontali radiali (W sta ovviamente per Wotan, da tempo la BMW-Honda sviluppa modelli speciali studiati dal suo miglior cliente

), mi si avvicina un tizio davvero strano.
Ha una gamba sola, indossa una tenuta da moto sporca e lisa e ha in testa un casco da motociclista, con scritto sulla mentoniera "Ho l'AIDS e ne sono fiero!". E' lurido e puzza anche di alcool lontano dieci metri.
Si muove ovviamente con difficoltà, appoggiandosi a due stampelle, ma barcolla più di quello che dovrebbe e ad ogni passo che fa scivola, perde il controllo e cade a terra (forse è per questo che indossa il casco).
Farfuglia parole incomprensibili; è chiaramente uno squilibrato, e immagino che venga ad elemosinare qualche monetina da 1000 NeoLire.
Invece mi ignora e va verso la moto; si inginocchia davanti al Turbolever, si toglie il casco, mettendo in mostra una calotta cranica in metallo, e baciando la ruota fonica scoppia in lacrime e sighiozzi:
"Fe gli aveffi dato retta, a Lui, invece di fputtanarmi con quelle affurde dichiarafioni, oggi non farei in quefto ftato... Povero ftronfo che non fono altro!!"
Nel frattempo, passa accanto a noi uno sputerino; un'auto gli taglia la strada, il conducente si lascia prendere dal panico, inchioda e cade a terra.
Subito ci avviciniamo per soccorrerlo, ma come arriviamo, l'uomo ingessato gli sfila il casco, gli afferra la testa e comincia a sbattegliela contro l'asfalto gridando "Idiota!! Mica ti viene l'AIDF fe metti l'ABF, fe vuoi ammaffarti, ci penfo io a darti una mano!!", finche non la lascia cadere in una pozza di sangue.
Poi l'uomo si volta verso di me, ansimando, e mi guarda. Ho la mentoniera chiusa e gli occhiali, ma mi osserva attentamente, come se gli ricordassi qualcuno. Mi si avvicina, mi squadra ancora con quello sguardo allucinato, poi, dolcemente, mi slaccia il casco e lo sfila, toglie anche gli occhiali. Mi analizza a fondo con quei suoi occhi cisposi, poi lascia cadere gli occhiali a terra, in in gesto di stizza, e si volta dall'altra parte, biascicando una frase per me senza senso: "Bahh, non fei Lui, hai tutti e due gli occhi!"
Si rimette il casco e si allontana. Sulla nuca ha scritto qualcosa, probabilmente il suo nome; quattro lettere, ma la sporcizia e la distanza mi impediscono di leggerle. Lo osservo dirigersi verso un'altro motociclista, dove ripete pari pari la stessa scena. Poi va da un altro, e dopo un altro ancora.
Riparto. Quell'essere mi ricorda qualcuno, ma proprio non mi ricordo chi. Ci penso e ripenso, ma niente, non mi viene in mente nessuno.
Finché mi arrendo: accendo il mio I-Pod, mi scarico un bel film storico ("I Cosacchi a S. Pietro") e me lo guardo in 3-D, mentre il mio Garmin LXXII mi riconduce dolcemente a casa.