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Quelli che amano guardare il Panorama In questo forum si parla di MOTOTURISMO è dedicato a chi ama viaggiare e macinare km su km per visitare il mondo |
12-06-2010, 16:26
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#101
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Mukkista doc
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giovedì 06/08/09: Kayseri, Avanos, Goreme, Uçhisar – 80 km
Sveglia tranquilla oggi, tanto dobbiamo fare solo ottanta chilometri per arrivare in Cappadocia dove staremo tre notti; alle nove e mezzo finiamo di caricare la moto, ma prima di partire un saluto al nostro amico Sahin al suo çay evi è d'obbligo! 
Uscendo dalla città prendiamo per Nevsehir e in poco meno di un'ora siamo già al caravanserraglio di “Sarihan” alla periferia di Avanos. Il paesaggio, illuminato da un sole stupendo, è veramente caratteristico e unico nel suo genere: campagne piuttosto brulle, con poche coltivazioni di vite a terra e tanti affioramenti di roccia calcarea. Man a mano che ci avviciniamo a Çavusin e Goreme iniziamo a vedere i primi camini delle fate sparsi, le tipiche formazioni rocciose a cono con il “cappello” in cima! Silvia c'è già stata qualche anno fa e me l'aveva descritta, avevo poi visto un sacco di foto, ma effettivamente vederla dal vivo è impressionante! Specialmente le piccole valli sparse che si vedono dalla strada sono bellissime...
Mentre guido, il fatto di essere venuto qua in moto mi esalta un sacco, alla faccia di tutti i tour organizzati! 
Entriamo a Goreme, il paesino è tipicamente a misura di turista ed è invaso dai pullman vacanzieri. Poco male, noi tanto in moto andremo dove ci pare! Proseguiamo e saliamo su fino a Uçhisar, altro paese che domina tutta la vallata dell'”Open air Museum” dall'alto. Sulla strada principale che porta al castello nella roccia di Uçhisar, ci fermiamo a consultare la Lonely. Mentre mi tolgo il casco iniziando un po' a “smontarmi”, visto che è parecchio caldo, ci passano accanto due moto italiane con due coppie di turisti e si fermano a salutarci: vengono da Vicenza e da Avellino e hanno rispettivamente un BMW GS 1200 e un KTM ADV 950. Dopo aver scambiato due parole, con la promessa di ritrovarci più tardi per passare la sera insieme, ci consigliano di andare alla “Kaya Pension”, una pensioncina molto carina con posto per le moto nel relativo cortile e una bellissima terrazza panoramica. Sulla guida non c'è, ma andiamo a vedere visto che è subito dietro la curva. Appena arrivati, parcheggiamo ed entriamo: il proprietario parla solo turco e francese, che io non conosco, ma tanto per questo c'è Silvia...  Gli diciamo che ci hanno consigliato gli altri ragazzi italiani e lui ci offre lo stesso sconto praticato a loro dandoci la stanza per settanta lire a notte compresa la colazione. Beh, è sicuramente di più di quello che abbiamo speso finora, ma siamo in Cappadocia si sapeva che avremmo speso qualcosa in più... 
La nostra stanza è veramente carina: ci sono due letti singoli, l'arredamento è minimalista, ma curato, è tutta completamente scavata nella pietra calcarea, pulitissima e... Fresca! Il condizionatore non c'è, infatti non serve visto che siamo all'interno della roccia della collina. Anzi notiamo subito che ci sono i piumoni sui letti e quasi sicuramente li utilizzeremo! 
Ci facciamo subito la nostra bella doccia rinfrescante, le tute da moto infatti puzzano talmente tanto che se ce le infiliamo anche solo per un'ora il risultato è inevitabile...  Appena piazzati e dopo aver fatto un po' di bucato con la nostra solita catena di montaggio (Silvia lava mentre io strizzo e stendo), usciamo per le stradine di Uçhisar e immortaliamo subito delle belle vedute panoramiche sulle valli intorno. La prima che notiamo è quella detta dei “Piccioni”, che collega il paese con Goreme, così chiamata per le numerose piccionaie sparse.
E' ormai ora di pranzo così entriamo in un piccolo ristorante e, oltre al nostro solito piatto di carne con pane e verdure, prendiamo anche due belle “Efes” fresche e grandi! Ahhh, ci mancava un po' la birra visto che nell'est non la si trovava nei ristoranti, ma soltanto nei chioschetti attrezzati e non la potevamo bere per strada in mezzo alla gente... 
Dopo aver mangiato riprendiamo l'esplorazione del paese e arriviamo fino alla piazza centrale davanti al castello di Uçhisar; notiamo diversi turisti, principalmente francesi. Scopriamo infatti che qui quasi tutti gli alberghi e pensioni sono gestiti da loro; lo avevamo letto sulla guida, ma non pensavamo fino a questo punto. La piazza è piena di negozi di souvenir e tappeti; beh, domani o dopodomani compreremo qualcosa sicuramente! 
Camminando trovo una bella Africa Twin parcheggiata davanti ad un negozio ed entriamo a guardare. Saluto il ragazzo all'interno e gli faccio i complimenti per la “Regina”. Per chi non lo sapesse l'Africa Twin è una moto enduro di una quindicina di anni fa, chiamata appunto così... 
Il giovane turco si chiama Edip e fa il “leatherman” come si definisce lui: d'estate lavora la pelle e il cuoio qui in Cappadocia mentre d'inverno fa il contadino ad Adana. Parliamo per quasi un'ora illustrando io il nostro viaggio e lui il suo lavoro! In realtà un po' a gesti, un misto fra il turco e l'inglese, il “turkese” come l'ho ribattezzato poi io, ma ci capiamo alla grande! Alla fine mi viene un'idea... Perchè non mi faccio fare una bella cintura di cuoio e sopra mi ci faccio incidere qualche simbolo della Turchia? Così per ricordo... Mentre gli spiego come la vorrei l'idea migliora nella mia testa: quasi quasi ci faccio incidere l'Ararat, i Camini delle Fate e la scritta “Turkiye 2009”. Diventerà così un piccolo diario per immagini di questa splendida vacanza! Ok, non è una cosa originale visto che l'ha fatta prima di me Christopher McCandless, lo sfortunato ragazzo americano a cui si è ispirato Jon Krakauer per il suo romanzo “Into the Wild”, però mi sembra veramente ottimo e unico come souvenir...  Edip mi dice che mi costerà sessanta lire e che sarà pronta domani sera... Ottimo! 
Verso le sette vediamo un'altra coppia di motociclisti intorno alla loro moto parcheggiata sulla strada, così ci facciamo avanti e ci presentiamo. Loro sono di Rovereto, si chiamano Roberto e Elena e sono arrivati in Turchia da pochi giorni passando dalla Grecia dove sono sbarcati col traghetto proveniente da Ancona. Fra una chiacchiera e l'altra decidiamo di passare la serata insieme e di andare a vedere il tramonto dal castello per poi andare a cena al ristorante del nostro albergo. Fuori dalla biglietteria troviamo anche le altre due coppie di italiani che sono appena tornati da un giro in moto tutto il giorno. Facciamo così un bel gruppone e andiamo a goderci il tramonto e la salita della luna dalla cima.
Alla “Kaya Pension” mangiamo “çorba”, carne alla brace, verdure fresche, ayran, pane e per finire “baklava”... 
Domani i ragazzi di Vicenza e Avellino andranno a vedere il “Tuz Golu”, il Lago Salato vicino ad Aksaray, mentre io, Silvia e i ragazzi di Rovereto staremo insieme nei dintorni di Goreme, Çavusin, Zelve e Avanos. Infatti vorrebbero chiedere informazioni e consigli domani mattina presto ad un signore italiano di nome Enrico, che hanno trovato in paese appena sono arrivati e che si è offerto di dar loro una mano... Ma certo! Enrico, l'amico di Montana di Diyarbakir! Cavolo, ce ne eravamo completamente dimenticati... Beh, ovviamente approviamo e ci diamo appuntamento a domani mattina fuori dal nostro albergo per poi andare a ricevere qualche dritta sulle cose da vedere...
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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12-06-2010, 16:44
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#102
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Mukkista doc
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Accipicchia, non ti ferma più nessuno!
WOW!
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14-06-2010, 10:31
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#103
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Mukkista doc
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Grazie Andrea!
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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14-06-2010, 17:54
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#104
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Mukkista doc
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EX R 1150GS ORANGE.......NOW R 1200GS MOD 2006.....LA GHISA NEL CUORE!!
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07-07-2010, 08:37
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#105
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Mukkista doc
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Ehm.............
Ciao, Nicola!
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07-07-2010, 23:14
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#106
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Mukkista doc
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ormai la frittata è fatta
ci hai contagiato con il tuo bellissimo racconto
e di sicuro la Turchia sarà la meta di qualche futuro viaggio
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mototurista prestato alla bici
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20-07-2010, 16:49
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#107
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Mukkista doc
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Eccomi!
venerdì 07/08/09: Uçhisar, Çavusin, Zelve, Goreme, Uçhisar – 20 km
Sveglia alle sette e mezzo! Abbiamo una mezzora per fare colazione, visto che fra poco arrivano Roberto ed Elena per andare da Enrico. Durante la colazione salutiamo i ragazzi di Vicenza e Avellino che stanno partendo per il Lago Salato e ci diamo appuntamento eventualmente per la sera se torniamo in tempo.
Nel giro di un'ora siamo tutti e quattro seduti al negozio di tappeti e kilim di Faruk, sulla piazza vecchia di Uçhisar, dove Enrico ha la sua “base” per istruire e aiutare i turisti. Scopriamo di non essere i soli italiani presenti... Ci sono infatti anche altre tre coppie, che gireranno con degli scooter noleggiati. Mentre Enrico illustra su una piccola mappa turistica della Cappadocia i vari posti da vedere in base ai tempi e alle esigenze di ciascuno di noi, non ci facciamo mancare un buon çay in compagnia... Ormai non possiamo più farne a meno! 
Con la cartina di Enrico “scotchata” sul mio serbatoio iniziamo il giro tutti e quattro insieme: passiamo da una stradina sterrata che va da Uçhisar a Çavusin; siamo immersi nella campagna tipica della Cappadocia con vigneti a terra e frutteti di albicocche, uno spettacolo... Procedendo lentamente con le moto per gustarci il panorama, arriviamo a costeggiare la Valle delle Rose dall'alto, bellissima con tutti i suoi alti camini delle fate. Il bello è che non ci sono turisti sulla nostra stradina sterrata, siamo soli, e nella valle stessa le poche persone presenti si contano sulle dita di una mano! 
Dopo aver fatto un po' di foto, come da programma ci dirigiamo verso Çavusin, dove abbiamo appuntamento con una guida locale, Mehmet, amico di Enrico, che ci porterà a spasso nelle grotte labirintiche e scoscese su più livelli, scavate nella collina rocciosa a ridosso del paese. Appena incontrato e fatte le presentazioni, iniziamo il giro andando “a fare i topini nel formaggio” per usare una simpatica frase di Enrico... 
Con la nostra guida ci addentriamo nel complesso roccioso, veramente affascinante, visitiamo la Chiesa di San Giovanni Battista e ammiriamo le piccionaie vicine. I cunicoli si alternano a viottoli aperti che costeggiano la roccia della collina e spesso dobbiamo arrampicarci, soprattutto per salire o scendere. Ogni tanto Mehmet azzarda un po' troppe scalate pericolose e qualche brividino per la paura di scivolare c'è... Tutto però procede alla grande! Così all'ora di pranzo abbiamo finito il giro (durato più di un'ora) e ci ritroviamo sulla piazzetta del paese. Salutiamo il nostro amico e gli diamo cinque lire a testa per il giro; cerchiamo infine un posticino dove mangiare qualcosa. Decidiamo di stare leggeri e mangiare solo un gozleme e un ayran per evitare l'abbiocco post pranzo. Anche se è caldo si sta veramente bene, la giornata è comunque ventilata per cui... Gambe in spalla e a visitare Zelve!
Arrivati al Museo all'aperto di Zelve ci avventuriamo su di un sentiero un po' nascosto (indicatoci sempre da Enrico) che ci permette di salire sopra i camini delle fate e ammirare la valle dall'alto. Vedute stupende, assolutamente da immortalare! 
Sono quasi le quattro, rientriamo così verso Uçhisar e ci fermiamo a Goreme sulla piazza centrale per chiedere un po' di informazioni ai vari uffici turistici riguardo i giri in mongolfiera. Roberto ed Elena infatti ci tengono particolarmente e sicuramente dopodomani ne faranno uno. Noi abbiamo valutato per bene la cosa e, anche se sembra che sia una cosa memorabile e bellissima da fare, ci è sembrato un po' troppo caro e abbiamo rinviato a momenti economici per noi più felici. Insomma 120 euro a testa per un'ora di volo non sono pochi...
Verso le sei siamo di nuovo ad Uçhisar, ci salutiamo con i nostri amici e ci diamo appuntamento a stasera per cenare insieme.
Prima di andare a cena passo davanti al negozio di Edip ed entro per chiedere a che punto è la cintura... Beh, ovviamente è pronta! Così, non stando più nella pelle come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli, strabuzzo gli occhi per il capolavoro creato dalle brave mani del mio amico turco, c'è inciso di tutto! I camini delle fate, l'Ararat, il trifoglio, il narghilè e la scritta “Turkiye 2009”... Bellissima! La chiamerò “Supertramp”, in onore di Christopher McCandless. 
Dopo aver pagato Edip per la sua strepitosa creazione, ci scambiamo le email per poterci tenere in contatto anche più avanti. Così tutto fiero esco dal piccolo negozio e fuori incontro un signore turco che parla italiano benissimo, visto che ha sposato una siciliana e che l'estate torna qui a casa sua in vacanza, il quale mi dice che la mia idea è stata geniale e che me la copierà sicuramente! Chissà che l'anno prossimo Edip non si metta a creare cinture personalizzate per i turisti di passaggio... 
E' ora di cena... E dopo il pranzettino leggero leggero di oggi, stasera ci vuole un bel ristorante! Così con Roberto ed Elena andiamo al “Center Cafè & Restaurant” sulla piazza del Comune di Uçhisar e ci mangiamo delle belle portate tipiche turche a base di carni kebab e insalate grigliate, tutto come sempre accompagnato dall'immancabile ayran... Yum!!!
FOTO:
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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20-07-2010, 18:23
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#108
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Mukkista doc
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Grazie.
Come sempre, piacevolissimo da leggere.
Alla prossima!
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R 1150 RT - R 1150 GS
un giorno senza sorriso è un giorno perso (Chaplin)
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20-07-2010, 19:21
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#109
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Sono un C1 speriamo che mi passi!
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bello, davvero bello
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22-07-2010, 14:05
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#110
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Mukkista doc
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Grazie, sempre troppo buoni!
sabato 08/08/09: Uçhisar, Goreme, Ozluce, Avanos, Uçhisar – 50 km
Bene, anche per oggi Cappadocia in moto! Dopo aver salutato gli altri ragazzi italiani che oggi lasciano Uçhisar per andare a est sul Nemrut Dagi, alle nove ci ritroviamo con Roberto ed Elena fuori dal loro appartamento.
Il programma di stamani prevede il Museo all'aperto di Goreme e una piccola città sotterranea, probabilmente Ozluce, la più piccola, a seconda del tempo che ci rimarrà prima di pranzo.
Appena arrivati al parcheggio del museo, troviamo già parecchie auto e pullman: non promette bene, mi sa che nel giro di un'ora qui si riempe tutto... Dopo aver parcheggiato le moto, ci avviamo subito verso la biglietteria. Un biglietto costa quindici lire! Lo so non è tantissimo, ma in confronto ai biglietti pagati per gli altri siti meno famosi è un po' un ladrocinio... Iniziamo così la visita: il posto è affascinante, ma onestamente pensavamo meglio. Sarà per le centinaia di turisti presenti che non ci permettono di vedere con calma le chiese scavate nella roccia, visto che bisogna fare la fila per entrare in ognuna di queste ed essere costretti ad uscire subito per far posto ad altri. Per non parlare dei gruppi con guida che devono sempre entrare tutti insieme... Insomma una gran confusione! Dopo nemmeno un'ora abbiamo già finito di vedere tutto e siamo piuttosto delusi, anche perchè all'interno del complesso archeologico, ci sono due chiese per le quali si devono pagare altre cinque lire a testa per visitarle... Ok, basta, direi che è ora di andarsene! L'unico intermezzo piacevole è un gruppo di spagnoli per i quali mi metto a fare il fotografo di gruppo e che dopo aver finito, ci invitano per unirci a loro e scattarne delle altre ridendo e scherzando come ragazzini idioti, ma va bene così! 
Per le undici arriviamo a Ozluce; la Lonely non è molto chiara a riguardo, per cui andiamo un po' a senso per arrivarci e alla fine troviamo un piccolo cartello nel centro di Kaymakli che ci dovrebbe portare a destinazione. Dopo circa sei chilometri arriviamo in un minuscolo villaggio di campagna, completamente diverso dagli altri della zona: all'apparenza disabitato e senza turisti, è formato da case molto vecchie e rovinate, le strade sono pessime e a noi ricorda subito i villaggi di campagna dell'est... Ecco, qui siamo nella vera Turchia, quella povera, lontana dai circuiti turistici e dalle città! Girovagando un po' fra i tre o quattro vicoli presenti, alla fine troviamo un signore che ci saluta in turco, sicuramente è un contadino del posto. Ovviamente ricambiamo subito, ma non è un contadino, è il proprietario della cittadella sotterranea! Infatti fra gesti e parole sconnesse riusciamo a capirlo. Ci porta così all'ingresso del sito archeologico e ci dice che per entrare ci vogliono dieci lire a testa più altre cinque se vogliamo la luce accesa all'interno... Questo è matto come un cavallo!!! Va bene che si deve contrattare, ma qui si esagera. Così lo salutiamo e anzi scocciati gli diciamo che è troppo caro, visto che questa è la città sotterranea più piccola della regione. Alla fine dopo un tira e molla non indifferente e belli fermi sulle nostre decisioni, riusciamo ad arrivare a cinque lire a coppia luce compresa! E che cavolo, come può pensare che si vada sotto terra senza luce... Le gallerie sono tutte su un livello, il posto è piccolo, ma comunque è molto affascinante. Ovviamente in pochi minuti lo visitiamo ed usciamo. Questi posti sono veramente particolari e fanno un certo effetto, sicuramente quando torneremo in Cappadocia visiteremo anche le città più grandi di Kaymakli e Derinkuyu, sperando di non incappare in attacchi di claustrofobia... 
E' quasi l'ora di pranzo, decidiamo così di andare a Kaymakli per mangiare qualcosa. Parcheggiamo così le moto davanti ad un piccolo locale dove servono solo ed esclusivamente pide, fatte su di un bancone davanti ai clienti e cotte in gran bel forno a legna. E' quasi pieno e tutti mangiano di buon gusto... Beh, non ci sono dubbi, entriamo qua! Non posso fare a meno di notare che siamo gli unici turisti in mezzo a tante famiglie del posto. Il locale è un pochino squallido, ma comunque minimale e pulito, a parte qualche mosca svolazzante... Ahhh, ora sì che mi sento a casa, nella mia Turchia! 
Dopo aver mangiato le nostre ottime pide e bevuto un'ayran, usciamo a fare due passi nel piccolo centro del paese sulla strada che porta all'ingresso della omonima città sotterranea. Ci sono tante bancarelle e così ci mettiamo a girovagare e a curiosare un po'...
Sono le tre, decidiamo così di rientrare e andare a vedere il Sarihan, il caravanserraglio in stile selgiuchide vicino ad Avanos: ora è un locale museo, dove organizzano gli spettacoli dei dervisci rotanti. Appena arrivati entriamo e all'ingresso ci fermano: dobbiamo pagare dieci lire a testa anche solo per entrare a vedere l'edificio, senza assistere agli spettacoli, che comunque ci sono solo la sera. Beh, per oggi basta così... Usciamo e torniamo alle moto.
Ci salutiamo con Roberto ed Elena e ci diamo appuntamento per le sette. Infatti loro vogliono andare a fare un giro in moto verso Soganli, mentre noi vogliamo vedere Avanos e i laboratori di ceramica rossa tipici del paese.
Dopo aver fatto una passeggiata lungo il fiume Kizilirmak e aver visitato un paio di negozi di ceramica, ci dedichiamo ad un momento della giornata oramai imprescindibile: la bevuta del çay. Ci sediamo così in tutto relax all'ombra dei tigli e dei platani di un “Çay bahcesi”. Ottimo! 
Rientriamo a Uçhisar, passando da strade diverse giusto per gustare panorami e posti nuovi; però quando arrivo a Çavusin mi infilo nella stradina sterrata di ieri mattina per fare altre due foto e divertirmi con la moto, mentre Silvia coglie un po' di albicocche dai tanti alberi presenti... 
Arrivati per le sei alla pensione, andiamo a vedere il laboratorio del vicino artigiano che lavora l'onice e non possiamo fare a meno di fare qualche acquisto per noi da portare a casa. Decidiamo di prendere anche un regalo per i nostri amici turchi di Istanbul conosciuti a Sinop, Tunçay e Buko, che ci hanno invitati ad andare a trovarli e stare da loro per quando arriveremo nella capitale. Non è sicuro che potremo andare da loro, perchè avevano un impegno fino a ieri, però meglio che arrivare a mani vuote, eventualmente ce lo terremo noi... 
Sono quasi le sette... Cavolo dobbiamo sbrigarci che fra poco ci raggiungono Roberto ed Elena!!!
Tutti e quattro insieme ci chiediamo dove andare a mangiare. Qui a Uçhisar ci sono molti ristoranti che servono cucina francese, che però preferiremmo gustare in Francia e non qua in Cappadocia... Così all'unanimità decidiamo di tornare a mangiare turco nel ristorante di ieri sera! 
Prima di andare a dormire facciamo una passeggiata e andiamo alla nostra pensione. Roberto infatti vuole vedere un po' tutta l'attrezzatura per la moto e i bagagli, in quanto ha comprato la moto da poche settimane e dovrà fare acquisti nei prossimi mesi: tuta, borse, stivali... Loro staranno qua anche domani e poi andranno verso il Nemrut Dagi e Urfa, visto che li abbiamo convinti a fare almeno una città curda dell'est, mentre noi dobbiamo avvicinarci a Istanbul. Ci scambiamo infine i recapiti per risentirci prossimamente e ci salutiamo con un arrivederci e un buon viaggio a tutti!
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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23-07-2010, 12:11
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#111
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Mukkista doc
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domenica 09/08/09: Uçhisar, Aksaray, Ankara, Istanbul – 750 km
Oggi salutiamo la Cappadocia, siamo stati benissimo e sicuramente ci torneremo quindi... Hosçakal Kapadokya! 
Paghiamo la pensione e ripartiamo! Usciti da Uçhisar andiamo in direzione di Aksaray e da qui, costeggiando il grande Lago Salato (“Tuz Golu”), andremo ad Ankara. Non sappiamo ancora se ce la faremo ad arrivare fino ad Istanbul in una tirata, è piuttosto lontano: più di 700 chilometri. Forse facciamo una tappa logistica ad Ankara, anche se ci rompe un po' visto che non c'è comunque niente da vedere... Mah, vediamo intanto dove arriviamo per pranzo. 
Fino ad Aksaray la strada è in condizioni più che buone, si vede che stiamo andando nella parte occidentale: è più ricca e le vie di comunicazione sono meglio tenute. Il traffico è quasi inesistente e iniziamo a trovarlo quando prendiamo la “quasi” autostrada nei pressi del Lago Salato verso Ankara. Il Lago Salato... Fin da quando sono partito avevo questo mito da vedere. Beh, ora che ci sono non è niente altro che una grande salina in mezzo ad una pianura brutta, per cui facciamo solo qualche fotografia sparsa e mi fermo per fare un rabbocco di olio alla moto. Sicuramente la parte a sud vicino a “Sultanhani”, il famoso caravanserraglio, è più bella, ma sarà per un'altra volta, ora dobbiamo rientrare... 
E' l'una e siamo nei pressi della capitale. Prima di entrare in autostrada, decido di fermarmi a Golbasi per fare benzina ad una bella stazione di servizio di quelle turche dove c'è di tutto oltre alle pompe: market, lavatori di macchine, bagni, ristoranti... Ed è in uno di questi che decidiamo di entrare per guardare il menù. Incredibile, ci sono i prezzi esposti! Beh, quando abbiamo poi visto le vetrine con le pietanze da cuocere e come venivano realizzati i piatti, ci siamo seduti e abbuffati! Uno dei pasti migliori di tutta la vacanza per la modica cifra di quindici lire in due, compresi ayran e çay. Ci è piaciuto talmente tanto che ci portiamo via uno dei volantini-menù con le foto di tutti i piatti, i nomi e i prezzi! Ottimo memorabilia da portare a casa... 
Ieri avevo mandato un sms a Tunçay, l'amico di Istanbul, dicendogli che forse saremmo arrivati oggi o domani in serata. Non avendo ricevuto risposta imposto il GPS con la destinazione “Sultanahmet”, il quartiere storico di Istanbul, della Moschea Blu e di Santa Sofia. Ci aspettano quasi 400 chilometri, ma sono solo le due e non possiamo buttare via mezza giornata e una notte ad Ankara, per cui... Via verso Costantinopoli!!! 
L'autostrada è quasi perfetta, c'è traffico, ma si scorre alla grande! Alle quattro e mezzo siamo nei pressi di Bolu e inizio ad accusare un po', sono già diverse ore che siamo in sella e ci manca ancora un bel pezzo da fare... Così mi fermo per una sosta benzina e una redbull. Mentre bevo il mio energy drink, penso all'entrata in Istanbul alle sette di sera e onestamente sono un po' impensierito all'idea. Tutti quelli che ci sono stati, mi hanno sempre detto che è un vero massacro entrare nel centro storico di Istanbul, ma io ho fiducia nel mio buon turco imparato finora e i cartelli li so leggere abbastanza bene. E poi c'ho il mio navigatorino che finora non ha mai sbagliato un colpo, a parte non “conoscere” una strada nuova nei dintorni di Sinop. 
Sono quasi le sette quando arriviamo nel groviglio autostradale vicino al Bosforo e al nuovo ponte immenso a pagamento che collega l'Asia all'Europa e che abbiamo percorso anche all'andata. Piccoli piccoli, sopra un piccolo mezzo di trasporto quale è una moto, guidiamo fra centinaia di auto, furgoni, pullman, camion, in un caos immenso, ma io sono tranquillo: ho imparato ormai a conoscere la guida dei Turchi, per cui l'occhio ce l'ho e anzi ogni tanto sono costretto anche io a guidare così, in un modo diciamo un po' spericolato... 
Nel giro di mezz'ora, dopo una quindicina di semafori fedele al mio navigatore, mi ritrovo davanti ad un cartello che indica il quartiere di Sultanahmet a destra, giro... Una, due, tre curve e per magia mi ritrovo con la Moschea Blu a sinistra e Santa Sofia a destra, in mezzo a decine di turisti! Che spettacolo, ora sì che sono un motociclista “completo”! 
E' stato facilissimo entrare in Istanbul, quasi sicuramente perché sono le otto di sera ed è domenica, però un po' di fortuna ogni tanto ci vuole!
Beh, sarà meglio che cerchiamo un albergo ora. Mi fermo davanti ad uno dei tanti del quartiere storico e mando Silvia in missione! Dopo due minuti, esce... Hanno solo la suite, vogliono centocinquanta euro a notte e non c'è il parcheggio per la moto; dicono che la possiamo lasciare davanti alla hall, non sul marciapiede, ma sulla strada dove passano, tram, auto, pullman e taxi... Ma sono fuori di testa! Via, andiamo da un'altra parte. Inizio ad essere un po' agitato, mi sa che se non vogliamo rimanere per strada dobbiamo sborsare una bella cifra per una stanza di albergo disponibile in centro storico a Istanbul, per di più una domenica sera di agosto... 
Mentre mi risistemo sulla moto, vedo un gruppo di persone che sorseggiano un çay seduti davanti ad un negozio di souvenir e decido di chiedere aiuto. Non finisco nemmeno di spiegare la situazione, che uno di loro, in un inglese più che buono mi dice di seguirlo e che forse qualche speranza c'è! Lascio Silvia con la moto e gli altri signori, dopotutto è al sicuro, in una strada in pieno centro e fra una marea di gente. 
A piedi con Mehmet, l'ennesimo di questa vacanza, andiamo ad un albergo con parcheggio custodito... Niente, completo! Alla fine mi dice che conviene andare ad una “Travel Agency” per farci aiutare nella ricerca. Così facciamo ed entriamo in una delle tante che ci sono vicino a Santa Sofia. Le mie indicazioni sono chiare: l'albergo meno costoso con parcheggio custodito per la moto! 
Alla fine, dopo una ventina di minuti, mi trovano una stanza all'hotel “Almina”, vicinissimo al bazar “arasta” della Moschea Blu. Il ragazzo dell'agenzia dice che hanno il parcheggio per la moto e che per tre notti con la colazione ci vogliono centottanta lire a notte, novanta euro... Beh, non posso dire di no, siamo a Istanbul a Sultanahmet una domenica di agosto alle otto di sera e questo hotel è un quattro stelle! Ma sì, rilassiamoci... 
Torno da Silvia che ritrovo seduta sorridente a parlare del nostro giro con il gruppo di signori che ovviamente intanto le avevano offerto un çay e dopo, con un altro dipendente dell'agenzia in sella dietro di me, vado all'albergo. E' in una viuzza molto curata e ce ne sono altri con super macchinoni parcheggiati fuori, ma appena spengo la moto non vedo un cancello o un posto dove poterla lasciare. Un fattorino mi saluta e mi dice che posso tranquillamente lasciarla fuori sul marciapiede di fianco alla scalinata di ingresso alla hall... E qui perdo le staffe, inizio subito a scaldarmi e faccio chiamare il direttore. Gli dico subito che ero stato chiaro con l'agenzia e che volevo il parcheggio custodito. Alla fine mi spiega molto gentilmente che la via è a fondo chiuso e pedonale, che è sicurissima (mi mostra le macchine lì intorno...), che mi fa parcheggiare sotto la telecamera di sorveglianza e che mi dà la camera al primo piano con le finestre sulla strada e sulla moto. E va bene, fidiamoci... Però la lego con il super catenaccione alla balaustra della scalinata e metto il bloccadisco! 
Scarico i bagagli e mi riavvio a piedi verso Silvia che avevo lasciato in centro. Ci ritroviamo nel giro di pochi minuti, le racconto la vicenda e si preoccupa un po'. Quando poi arriviamo e vede il tutto si tranquillizza. Questo sì che è un albergo! Il confronto regge solo con la suite di Amasya. L'arredamento è completamente nuovo e la pulizia impeccabile, insomma è proprio bello... 
Una volta sistemati per bene nella stanza e fatta una bella doccia rigenerante, usciamo per cercare un buon ristorantino dove mangiare qualcosa. Anche se siamo letteralmente cotti, dopo aver cenato ci fiondiamo per vedere di notte la piazza di Sultanahmet: veramente stupenda con tutti i giochi di luce sulla Moschea Blu e su Santa Sofia!
Ma ora a nanna, domani ci aspetta una giornata intensa, visto che staremo qui solo due giorni pieni e da vedere ce ne sarebbe per una settimana... 
Prima di addormentarci, non possiamo non pensare che la vacanza è ormai agli sgoccioli... Oggi è domenica nove agosto e sembra ieri il sedici luglio quando siamo partiti la sera da casa alla volta dell'Asia. La malinconia ci assale, ma dobbiamo essere positivi e pensare alla prossime vacanze in futuro, tra le quali ci sarà sicuramente un altro po' di Turchia...
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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23-07-2010, 21:06
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#112
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Mukkista doc
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ubicazione: al di là ...o al di quà del Po
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Grazie Nicola...che ci stai riportando a casa!!!   Quanti ricordi...e sopratutto quanta voglia di ripartire!!!
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23-07-2010, 21:13
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#113
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Mukkista doc
Registrato dal: 23 Jun 2006
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Non lo dire a me, ripartirei domani per la Turchia!!!
Intanto però giovedì parto per Bosnia, Montenegro e Serbia...
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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26-07-2010, 15:07
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#114
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Mukkista
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Messaggi: 628
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Quote:
Originariamente inviata da milkplus
Non lo dire a me, ripartirei domani per la Turchia!!!
Intanto però giovedì parto per Bosnia, Montenegro e Serbia... 
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Grazie per le bellissime e vivissime emozioni che mi hai trasmesso.
Mi sono stampato la tua storia e io e mia moglie la sera prima di dormire ci rubiamo di mano il tuo racconto!!!!
Il tuo modo di raccontare il viaggio è semplicemente fantastico, sei coinvolgentissimo; coltivalo!!!!!
Grazie ancora.
roberto
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26-07-2010, 20:53
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#115
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Mukkista doc
Registrato dal: 23 Jun 2006
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Grazie, troppo buono!
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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30-07-2010, 10:17
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#116
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Mukkista in erba
Registrato dal: 15 Dec 2005
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Ciao Milkplus,volevo chiederti se secondo te è sufficiente un giubbino, tipo l'Airflow della BMW, per affrontare la Turchia in agosto con naturalmente sottotuta tecnico e antiacqua al seguito. Non faremo la parte sud mo gli altipiani centrali e la costa nord. Ciao e grazie,Max
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Non esiste privilegio più grande del viaggiare e del conoscere.....
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11-08-2010, 10:40
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#117
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Mukkista in erba
Registrato dal: 29 Jan 2010
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Messaggi: 364
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Wow nicola....me lo hai raccontato a cena il viaggio e la tua silvia ha fatto altrettanto con la mia....ma leggere il racconto.....dio mancano ancora 30 gg alla mia partenza ma nn vedo l'ora.....x adesso siamo soli spero qualkuno si unisca al mio viaggio anche x brevi tappe....ma sono sicuro che qualke centauro lo trovero' magari strada facendo....ti aspetto a cena appena torni come concordato....ciao
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11-08-2010, 18:11
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#118
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Mukkista in erba
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Ciao a tutti io adesso sono a Istanbul. Caldo e umido. Una giacca traforata va benissimo. Tra 3 giorni si va in cappadocia.
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12-08-2010, 05:49
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#119
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Pivello Mukkista
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complimenti veri da un nottambulo impenitente... bello rivedere le immagini di un paese rimasto "dentro"... ho intenzione di tornare per visitare la parte orientale. Vale la pena?
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14-08-2010, 10:50
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#120
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Mukkista doc
Registrato dal: 23 Jun 2006
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Ciao grava, decisamente sì senza pensarci due volte. Io appena posso ci torno!
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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14-08-2010, 10:59
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#121
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Mukkista doc
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Bentornato Nicola.....ora dopo le meritate ferie 2010....portaci a casa dalla Turchia!!   e vedi di non accavallare i ricordi eh!!??
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14-08-2010, 11:05
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#122
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Mukkista doc
Registrato dal: 23 Jun 2006
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ahahahahahahahah ballerino!!!! m'hai fatto morì, ok vi riporto a casa quanto prima
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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08-10-2010, 18:13
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#123
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Mukkista doc
Registrato dal: 14 Apr 2003
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riporto su....questo racconto è meraviglioso. Complimenti!!!! Adoro il tuo modo di viaggiare visto che è molto vicino al mio...purtroppo la grande differenza è che nel tuo caso possiamo parlare di realtà, nel mio siamo molte volte nel mondo dei sogni...per ora.
Grazie
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A piedi...
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09-10-2010, 10:59
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#124
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Mukkista doc
Registrato dal: 23 Jun 2006
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Ciao Rainbow, non disperare e mai dire mai!!!
Proseguo, così piano piano vi riporto a casa...
lunedì 10/08/09: Istanbul – 0 km
Ah, che bel risveglio oggi... Abbiamo dormito beatamente in questa stupenda stanza dell'Almina Hotel. Ma ora alziamoci, abbiamo un sacco di cose da vedere qui a Istanbul, per cui vestiamoci e andiamo subito a fare colazione. E che colazione! 
Alle otto e mezzo siamo già in fila per entrare nella Moschea Blu e meno male che non siamo venuti troppo tardi altrimenti invece di venti minuti stavamo più un'ora ad aspettare. Come sempre ci fanno togliere le scarpe, Silvia si mette il suo bel foulard e per la prima volta ne danno uno anche a me, azzurro ovviamente, per coprire le gambe visto che indosso un paio di bermuda... Così entriamo in una delle più belle e più famose moschee del mondo, insieme ad una moltitudine di turisti europei, italiani compresi. Bellissima con le sue maioliche blu-verdi di Iznik. Dopo aver visto l'interno usciamo dalla porta che dà sul parco di Sultanahmet e proprio davanti a noi si staglia nella sua bellezza Santa Sofia, l'altra Moschea simbolo di Istanbul, che in origine era una chiesa e ora un museo. Usciamo e scattiamo un po' di foto nel parco, la giornata è stupenda, c'è il sole, ma non è un caldo asfissiante, si sta proprio bene! 
Ci dirigiamo verso Santa Sofia, districandoci nella moltitudine di turisti, ma quando arriviamo alla biglietteria notiamo una fila immensa... Beh, torniamo dopo, è meglio!Passiamo vicino all'ingresso del Topkapi, l'immenso complesso di palazzi e corti oggi museo, in passato dimora dei sultani ottomani. Decidiamo di non andare a visitarlo, Silvia l'ha già visto nel suo precedente tour in Turchia e non ne è rimasta più di tanto colpita. E anche io non ho voglia, ho bisogno di stare con la gente e girovagare per vicoli, stradine e negozi. Così andiamo verso il Kapali Çarsi, il Gran Bazar. Ovviamente è bellissimo, ma per noi è anni luce inferiore per fascino e realismo rispetto a quelli dell'est di Diyarbakir e Urfa. I colori e i negozi qui sono stupendi, ma le facce dei venditori ti guardano assenti, o meglio ti guardano come l'ennesimo turista da spennare... E poi, niente çay! Qui a Istanbul non c'è verso di scambiare due parole con qualche turco sorseggiando un çay e parlando del più e del meno... No, non ci siamo. Il culmine lo raggiungiamo quando troviamo un negozio che vende brocche e serviti in peltro stupendi... Non ci credo, sono quelli che abbiamo visto realizzare dal vivo nel bazar di Urfa! E costano centocinquanta lire, tre volte tanto! Ok, usciamo. Questo bazar purtroppo non fa per noi, quantomeno al termine di questa vacanza bellissima, dopo aver visto l'est, questi posti ci fanno storcere il naso: tutto troppo finto e a misura di turista occidentale. La riprova? Pochi Turchi in giro per i vicoli...
Usciti dal Gran Bazar mi infilo in una stradina mezza nascosta e quasi buia... Fatti due tre vicoli, ci ritroviamo davanti a minuscoli negozi, in mezzo ai Turchi che fanno il loro vero shopping quotidiano, non ci sono turisti e sono tutti molto sorridenti. Ci ritroviamo piano piano al Bazar delle spezie, il Misir Çarsisi. Anche questo è invaso dai turisti, ma per noi subito a prima vista molto più bello e vero del Gran Bazar. I profumi e i colori sono paradisiaci! Decidiamo di comprare qualcosa da portare a casa e alla fine scegliamo due miscele di spezie, per condire rispettivamente carni bianche e carni rosse.
Beh, è quasi ora di pranzo e con tutto questo bendidio l'acquolina in bocca si fa sentire. Mangiamo un bel piatto di carne in uno dei tanti ristorantini lì vicino al Bazar delle spezie e poi torniamo verso Sultanahmet, passando dal parco vicino alle mura del Topkapi.
Più tardi andiamo a vedere la moschea chiamata Piccola Santa Sofia, che è a soli due isolati dal nostro albergo e subito dopo ci dirigiamo verso l'Ippodromo, l'antico fulcro della vita di Bisanzio e dei primi secoli dell'Impero Ottomano, con l'Obelisco di Teodosio, la Colonna Serpentina, la Fontana del Kaiser Guglielmo e l'Obelisco in muratura. Qui ci concediamo una pannocchia arrostita e un po' di relax seduti su una panchina di fronte al maestoso gazebo della fontana.
La giornata si conclude con una passeggiata serale lungo il Bosforo, fino al vecchio Ponte di Galata, dove sul livello inferiore ci sono decine di ristoranti, molto belli, ma anche molto, troppo turistici... Vabbeh, l'economia deve girare per tutti, è giusto così! 
Rientrando in albergo, ci fermiamo per l'ennesima volta in un negozio di souvenir vicino a Santa Sofia... Ho deciso, dobbiamo comprare i bicchierini tipici per il çay (bardak çay) da portare a casa, è tutta la vacanza che li desideriamo! Così dopo aver contrattato un po' in turco col simpatico venditore, mi “aggiudico” il servito per quindici lire da una partenza di quaranta. La scena... Il venditore: “Cinquanta”; io: “On bes (15)”; lui: “Quaranta”; io: “On bes” e così via fino alla mia “vittoria”, ovviamente... “On bes”!!!
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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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09-10-2010, 14:09
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#125
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Mukkista doc
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martedì 11/08/09: Istanbul – 0 km
Sveglia alle nove, oggi è l'ultimo giorno di “relax” e domani ci aspetta la prima tappa di rientro verso casa: Bulgaria, Serbia, Croazia, Slovenia...
Mentre ci gustiamo la nostra luculliana colazione inizio a pensare un po' alla logistica per il rientro: domani ci conviene partire al massimo alle sei e mezzo, in modo da poter uscire dal centro della città evitando il traffico massacrante del centro e poter entrare in autostrada tranquillamente. Così, una volta finito di mangiare, vado dal direttore e gli chiedo gentilmente se domani è possibile fare colazione alle sei, ovviamente... No problem! 
Verso le nove e quaranta siamo già fuori in giro, l'obbiettivo per la mattinata è andare verso il quartiere di Beyoglu passando per la Torre di Galata e per la via pedonale di Istiklal Caddesi fino in cima alla collina, in piazza Taksim. Beyoglu era il quartiere europeo della città sviluppatosi quasi completamente nell'800, secolo in cui era la zona vip di tutta Istanbul. Una volta attraversato il Ponte di Galata, in mezzo a decine di Turchi improvvisati pescatori, imbocchiamo una strada stretta stretta e ripidissima di quasi un chilometro dove circa a metà troviamo la Torre di Galata. Decidiamo di non andare a visitarla, visto che non ci interessa più di tanto, ma ci fermiamo lo stesso per guastarci un buon çay in uno dei tanti e minuscoli bar ristorante della via.
Continuando l'arrampicata arriviamo finalmente su Istiklal Caddesi, la famosa strada un tempo sede di rinomate boutique, ristoranti e ambasciate, dove tutti gli edifici sono realizzati negli stili architettonici in voga nel diciannovesimo secolo in Europa. Qui troviamo anche la vecchia linea tranviaria chiamata Tunel, che ci ricorda moltissimo quella di Lisbona.
Arrivati a Taksim immortaliamo il monumento alla Repubblica di Ataturk sulla piazza e ci riavviamo su Istiklal Caddesi. Sulla guida leggiamo infatti di una traversa con il famoso mercato del pesce, “Balik Pazar”, dove possiamo trovare anche un buon ristorante dove ci piacerebbe pranzare. Arrivati, già con l'acquolina in bocca, come al solito, notiamo però che i prezzi non sono proprio abbordabilissimi, per cui rinunciamo al “balik” e ci fermiamo più in giù, verso il Corno d'Oro, in un piccolo ristorante vicino alla Torre di Galata per mangiare il nostro buon piatto di carne kebap accompagnato da verdure grigliate e pane. Siamo in mezzo a turisti inglesi e tedeschi, manco un turco... 
Dopo pranzo rientriamo verso “Sultanahmet” e decido di entrare a visitare la Cisterna Basilica, la cisterna bizantina costruita da Giustiniano nell'anno 532, per la raccolta dell'acqua. Silvia decide di aspettarmi fuori, visto che l'ha già visitata tre anni fa. Appena entrato, anche se c'è una marea di gente, ne rimango affascinato e impressionato! E' assolutamente il posto che mi è piaciuto di più qui a Istanbul: troppo magico e quasi surreale. Mi ricorda quando giocavo a Dungeons and Dragons e mi ritrovavo con il mio personaggio in posti simili... Ci passo più di un'ora e poi torno dalla mia dolce metà.
Sono quasi le cinque del pomeriggio, siamo sazi di posti da visitare, vista anche la scarpinata di stamani e così ci ributtiamo un po' nel Gran Bazar, dove Silvia trova una sciarpa di seta rosa morbidissima e stupenda che aveva già adocchiato in un altro negozio e dove costava cento lire. Qui il giovane commesso ci spara la stessa cifra, ma io dico subito di no e ne offro quaranta senza tanti tentennamenti. Il ragazzo riflette qualche secondo e cede subito. Azz! La crisi deve essere comunque arrivata anche qua se si arrende così facilmente...
Concludiamo la giornata con una bella passeggiata sul lungomare fino al Ponte di Galata, gustandoci la nostra ultima tappa in terra turca di questa splendida vacanza.
A domani...
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