....qualcuno lo conosce?
http://www.motorstock.it/moto-cat-50..._VEST_NERO.htm
...comunque....ci stò facendo anch'io un pensiero..... ho letto le vostre impressioni ed altre in altri forum....come questa che riporto integralmente....che mi ha fatto propendere per una scelta decisiva.....
Di seguito alcune mie valutazioni assolutamente personali. Vi prego di evitare di pensare che faccio marketing o che appoggio una casa costruttrice piuttosto che un'altra.
Premetto che sono uno fissato per la sicurezza in qualsiasi campo. Tengo a precisare che essere attenti a questo aspetto non denota debolezza , paura o altro (chi scrive ha fatto parapendio, pratica immersioni e per anni ha domato cavalli e fatto l’istruttore di equitazione), ma al contrario, una dose di maturità.
Proprio per questa mia prerogativa, la ricerca della maggior sicurezza possibile appunto, per diverso tempo ho studiato i vari sistemi attivi e passivi in commercio. Analisi fatte consultando internet, leggendo i vari opuscoli dimostrativi e, dove possibile, testandoli personalmente. A valle di ciò mi sono fatto la convinzione che, attualmente, un gilet "airbag" sia la soluzione migliore come compromesso protezione/vestibilità/economicità/ingombro.
I gilet in commercio si dividono sostanzialmente in due categorie: ad innesco elettronico e ad innesco meccanico. Ovviamente ogni una delle due categorie ha i pro ed i contro.
- Il gilet ad innesco meccanico costringe ad un vincolo tra il pilota e la moto poichè l'innesco è prodotto dal distaccamento dal gilet di un cavetto solidale alla moto. Questo metodo costringe ovviamente il pilota a “ricordarsi” di agganciarsi ogni volta che si sale e “ricordarsi” di sganciarsi quando si scende. Inoltre il cavetto potrebbe essere psicologicamente considerato un ingombro.
- Il gilet ad innesco elettronico, da parte sua non ha nessun vincolo con la moto ma è attivato da un sensore che “legge” la distanza tra il gilet ed un altro sensore fissato alla moto. Quando questa distanza supera una certa soglia in un lasso di tempo predefinito, si attiva l’innesco.
Detto ciò, la scelta, a parità di prezzo, sembrerebbe facile. Ma………..
Ovviamente l’acquisto del gilet è finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità personale, ma cosa non meno importante è il fattore psicologico legato alla percezione di sicurezza che ti trasmette il fatto di indossarlo. E qui mi sono posto alcune domande, la prima delle quali e sicuramente la più importante è: come faccio ad essere sicuro che il gilet sia effettivamente pronto all’uso (in gergo “che sia “armato”)nel momento in cui lo indosso?
Nel caso del gilet ad innesco meccanico la risposta è facile: c’è il cavetto agganciato alla moto!
Nell’altro caso ….. i dubbi: ho lavato la moto ieri, e se l’acqua avesse creato danni alla centralina? E se uno dei due sensori fosse guasto come me ne accorgerei? E se il cellulare che ho in tasca interferisse con i sensori? Lo so, queste cose sono contemplate in fase di progettazione ed i rischi sono limitati al minimo ma… quale è il minimo? E se la batteria nel gilet fosse scarica? Ok, la batteria dura un anno ma per sicurezza la cambio. Ma per stare tranquillo la cambio spesso…….
Per tutto quanto sopra considerato ho deciso di optare per un gilet ad innesco meccanico che, tra l’altro implica manutenzione zero.
C’è un altro fattore importante da tenere in considerazione ed è il costo da sostenere ed il tempo di inutilizzo dovuto alla riarmatura e ricarica nel caso di esplosione accidentale. La quasi totalità dei gilet va rispedita alla ditta costruttrice o, nel caso, il capo va riportato al venditore dal quale si è acquistato. Ci penserà poi il rivenditore alla spedizione.
Ho allora approfondito la questione della ricarica, del suo costo e dei relativi tempi di restituzione dei (per altro non molti) gilet in commercio.
Tra le mie ricerche ho individuato il gilet prodotto dalla ditta “Motoairbag” il quale, in caso di esplosione accidentale, può essere ricaricato sul posto in maniera semplicissima in tre o quattro minuti senza possibilità di sbagliare la sequenza di ricarica e ad un prezzo veramente contenuto (circa 20€).
Ho avuto inoltre la possibilità di testare personalmente (come ho fatto anche con altri accessori per la sicurezza) il gilet ed ho potuto constatare che tutte le mie remore psicologiche legate all’ingombro del cavetto di innesco, al peso del capo di abbigliamento, alla limitazione nei movimenti, si sono rivelate infondate in quanto il gilet è leggerissimo e, specialmente in estate è sicuramente più piacevole da indossare rispetto a qualsiasi para schiena che dopo cinque minuti ti fa sudare e, tra l’altro, non ti da neanche minimamente la stessa protezione. Non limita assolutamente i movimenti e del cavetto di innesco neanche te ne accorgi……. Già, neanche te ne accorgi! E allora? Se dovessi acquistarlo quante volte lo farò esplodere accidentalmente scendendo dalla moto?
Alla fine però l’istinto di “sopravvivenza” mi ha convinto a fare l’acquisto (e qui ribadisco che non sto facendo pubblicità a nessuno ma mi sto limitando a mettere a disposizione di tutti le mie considerazioni e le mie esperienze dirette, fermo restando che ovviamente ognuno è libero di pensare e fare ciò che vuole).
Oggi sono circa due mesi che lo uso quasi quotidianamente e l’ho ricaricato…………………mai! Credetemi, si attiva in brevissimo tempo un meccanismo mentale simile a quello che si ha quando sedendosi in auto si allacciano le cinture di sicurezza. Una sola volta mi sono dimenticato di sganciarlo nello scendere (stavo andando di corsa in ospedale per assistere una persona a me cara ed ero veramente agitato) ma, essendo il cavetto ancorato sulla parte destra della moto (tramite una apposita cinghia fornita a corredo), quando sollevi la gamba per scendere, questa viene “toccata” dal cavetto che, comunque essendo fatto a spirale ed innescando il gonfiaggio del gilet solo quando è completamente teso, ti da tutto il tempo di risederti e di sganciarlo.
Ah, c’è una ultima ma importante cosa da dire che non avevo preso in considerazione e della quale mi sono accorto solo dopo l’acquisto: l’innesco per il gonfiaggio non è fatto tramite esplosivo ma meccanicamente tramite un perno che fora una bomboletta di anidrite carbonica. Questo non vuol dire che i gilet ad innesco esplosivo siano pericolosi, tutt’altro ma la cosa importante è che se decidete di fare una vacanza noleggiando una moto all’estero o spedendo la vostra e voi partire con l’aereo, potete portare con voi il gilet. Nel caso di gilet con innesco ad esplosivo, questo non sarebbe possibile.
Spero di essere stato utile mettendo a fattore comune le mie considerazioni ed esperienze ed esorto tutti ad essere prudenti guidando con coscienza e mettendo in atto tutte le azioni necessarie per la vostra sicurezza e quella degli altri.
...unico mio ultimo dubbio è che.....se non ho capito male..... il motoairbag protegge solo posteriormente se non si aggiunge....come optional e rincoro del prezzo.......una protezione aggiuntiva anteriore......